Volkswagen, delude la trimestrale ma guidance confermata


La casa automobilistica ha comunicato un margine operativo inferiore alle previsioni, mentre l’utile netto è calato del 26,5%, impattato principalmente dallo stop alle operazioni in Russia e dalla quotazione di Porsche.


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Stop in borsa per Volkswagen

Brusca frenata per Volkswagen a Francoforte, dopo una trimestrale con risultati inferiori ai livelli pre-pandemici, colpita dalla sospensione delle attività in Russia e dai costi della quotazione di Porsche.

Le azioni della casa automobilistica tedesca cedono oltre il 3% nella prima ora di contrattazioni alla borsa tedesca, scendendo a quota 126 euro, ai livelli dei primi di ottobre.

Con il calo di oggi, le perdite da inizio anno per il titolo Volkswagen arrivano al 36%, rispetto ai 180 euro dello scorso gennaio.

Numeri deludenti

A deludere il mercato sono stati “margini inferiori del previsto nel terzo trimestre, anche se sono note alcune voci non ricorrenti (1,6 miliardi di euro); la guidance è quella prevista in base all’andamento del periodo annuale; le consegne di BEV sono aumentate del 22% (+25% nel periodo annuale)”, spiegano da Credit Suisse.

Nel dettaglio, il margine operativo del terzo trimestre è stato del 6%, al di sotto delle attese degli analisti, mentre sono cresciuti del 24,2% i ricavi (70,7 miliardi di euro), rispetto ad un 2021 penalizzato dai colli di bottiglia nella supply chain.

Il risultato operativo è aumentato a 4,27 miliardi (+64,5%), mentre l’utile netto risulta in calo del 26,5% a 2,13 miliardi, con 2,18 milioni di veicoli consegnati ai clienti (+10,6%). Inferiori ai 4,6 miliardi attesi i profitti operativi.

Sul risultato hanno pesato gli ammortamenti legati alla sospensione delle attività del gruppo in Russia e i costi legati alla quotazione in borsa di Porsche, per un importo complessivo di 1,6 miliardi”, spiega il gruppo nella nota.

“Nel terzo trimestre, Volkswagen ha fatto alcuni significativi passi avanti nel generare maggiore valore sostenibile per gli azionisti. Sono contento di vedere progressi in Cina e negli Usa e passi avanti ulteriori nell'assicurarci la fornitura di materie prime per realizzare i nostri ambiziosi piani nei veicoli elettrici”, ha dichiarato il CEO Oliver Blume.

Previsioni

La casa automobilistica ha confermato le previsioni diffuse lo scorso luglio, con consegne simili a quello dell’anno precedente a causa dei continui problemi sulla catena di approvvigionamento.

Il fatturato del 2022 del gruppo dovrebbe essere superiore all’anno precedente tra l’8% e il 13%, mentre quello della Divisione Autovetture è visto in crescita tra il 5% e il 10%.

Confermate le previsioni sul margine operativo, con i tedeschi che contano di raggiungere l’estremità superiore del range compreso tra il 7% e l’8,5%.

La società, però, ha avvisato che “a causa della strutturale carenza di offerta di semiconduttori, l’esercizio 2022 continuerà a essere gravato da strozzature nell'approvvigionamento”, con le interruzioni della logistica che “potrebbero avere un ulteriore impatto negativo”, anche se si attendono “ulteriori miglioramenti per l’offerta di semiconduttori nel quarto trimestre”.

Le sfide derivano in particolare dal “contesto economico, dalla crescente intensità della concorrenza, dalla volatilità dei mercati delle materie prime e dei cambi, dalla sicurezza delle catene di approvvigionamento e dai requisiti più severi in materia di emissioni”, concludevano da Volkswagen.

I primi risultati di Porsche

Oggi sono stati diffusi anche i risultati di Porsche, per la prima volta dalla sua quotazione in borsa arrivata a fine settembre.

La società ha segnato un balzo del 40,6% dell’utile operativo, superando i 5 miliardi di euro, con i ricavi cresciuti del 15,7%.

Il ritorno sulle vendite è stato del 18,9%, con vendite aumentate solo del 2% a poco più di 221.500 veicoli, con effetti di cambio che hanno contribuito ad aumentare la redditività per auto.

Nonostante questo rallentamento, la casa ha confermato la sua previsione per l’intero anno, con un rendimento atteso del 17-18%, un obiettivo a medio termine del 17-19% e un obiettivo a lungo termine del 20%.“Il terzo trimestre del 2022 è stato piuttosto instabile e impegnativo dal punto di vista politico, economico e sociale. Tuttavia, siamo stati in grado di quotare con successo Porsche e iniziare alla grande”, dichiarava il direttore finanziario Lutz Meschke. 

La diffusione dei risultati ha attirato forti vendite su Porsche, con le azioni che segnano un calo del 3% a metà mattinata, anche se dalla sua quotazione ha già superato Volkswagen come capitalizzazione, confermando l’ottimismo di Blume, secondo il quale la “quotazione aumenterà la libertà di Porsche fornendo al contempo alla Volkswagen i fondi tanto necessari per la sua spinta all’elettrificazione”.

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