Volkswagen sfida Tesla: nuova fabbrica ad altissima efficienza


L’impianto nascerà a Wolfsburg per produrre ogni anno 250mila Trinity, il nuovo veicolo elettrico che arriverà sul mercato nel 2026. Dallo scoppio della guerra il titolo è caduto del 25%. La capitalizzazione è pari a solo 4,4 volte gli utili del 2022, un minimo mai visto.


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Bloccata la produzione in Russia e stop alle esportazioni verso Mosca.

La guerra in Ucraina ha avuto un effetto pesantissimo sulle quotazioni di Borsa di Volkswagen e di tutti i principali gruppi dell’industria automotive. Dal 24 febbraio, il giorno dell’invasione russa, l’azione Volkswagen ha perso il 25%, e dopo sei sedute consecutive di pesante ribasso, martedì 8 marzo si registra la prima timida reazione con il titolo che a metà seduta sale dello 0,5% a 137,5 euro.

Venerdì 4 febbraio Volkswagen ha annunciato il blocco della produzione in Russia e lo stop all’esportazione di veicoli verso la Russia. I dipendenti del gruppo in Russia riceveranno sussidi pagati da Volkswagen.

Rbc, JP Morgan e Ubs confermano la raccomandazione Buy.

Intanto la caduta del valore delle azioni ha portato i multipli di Borsa del settore automotive europeo a livelli mai visti. Oggi la capitalizzazione di Volkswagen è pari a 4,4 volte gli utili previsti per il 2022, utili che secondo il consensus degli analisti sono destinati a salire a 15,5 miliardi di euro dai 13,9 miliardi del 2021. Allo stesso livello è valutata Bmw, con un P/E 2022 di 4,5 volte. Addirittura più basse sono le valutazioni di Stellantis e Renault, appaiate con un P/E di 2,8 volte.

Gli analisti erano ottimisti su Volkswagen prima dello scoppio della guerra e oggi lo sono ancora di più: dall’inizio di marzo Rbc, Ubs e JP Morgan hanno tutte e tre ribadito la raccomandazione Buy con target price rispettivamente di 310 euro, 280 euro e 235 euro. La media dei target price dei 23 analisti che coprono il titolo è 240 euro.

La nuova fabbrica nascerà nella zona di Wolfsburg, dove c’è la sede del gruppo.

Tutto questo non ferma i piani varati a dicembre per la trasformazione di Volkswagen che punta a diventare entro tre anni il primo produttore al mondo di veicoli elettrici. Venerdì Volkswagen ha annunciato la costruzione di una nuova fabbrica nella zona di Wolfsburg, la città della Bassa Sassonia dove la Casa è nata, ha il quartier generale e possiede il più grande impianto di produzione di auto di tutta Europa.

La nuova fabbrica (i lavori per realizzarla inizieranno nel 2023) costerà circa 2 miliardi di euro e avrà un altissimo livello di automazione con una capacità produttiva di 250mila veicoli all’anno, circa la metà del grande stabilimento di Wolfsburg dove oggi vengono costruiti i modelli Golf, Touran e Tiguan. Nel nuovo impianto per ora si prevede la costruzione di un solo modello, la nuova auto elettrica chiamata in codice Trinity, che dovrebbe arrivare sul mercato nel 2026.

Dieci ore per costruire una nuova auto, come Tesla.

L’impianto è destinato a diventare il punto di riferimento del nuovo standard produttivo di Volkswagen: meno modelli, meno componenti, più automazione e una nuova concezione della logistica che dovrebbe permettere di ridurre i tempi e i costi. L’obiettivo è arrivare a produrre una nuova auto in sole 10 ore, la metà del tempo oggi necessario per produrre un veicolo nella fabbrica tradizionale di Wolfsburg. Dieci ore per veicolo è l’obiettivo dell’impianto di Tesla a Berlino che dovrebbe entrare in produzione fra poche settimane.

Trinity viene descritto dal management di Volkswagen come un veicolo elettrico e compatto, con un’autonomia di circa 600 km e dotato di un sistema di guida autonoma di livello 4.

Nel quarto trimestre la quotazione di Porsche.

A dicembre scorso Volkswagen ha approvato un piano di investimenti da 150 miliardi di euro nei prossimi 10 anni per realizzare la transizione verso la mobilità elettrica. Una parte importante di queste risorse verranno dalla quotazione di Porsche, prevista per il quarto trimestre di quest’anno. Secondo Bloomberg Intelligence, Porsche potrebbe valere 85 miliardi di euro. Secondo indiscrezioni, l’Ipo potrebbe portare sul mercato il 25% del capitale rappresentato da azioni senza diritto di voto. Probabilmente saranno vendute anche azioni con diritto di voto alle due famiglie Piech e Porsche, che oggi controllano Volkswagen con il 31% del capitale e il 53% dei diritti di voto.

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