Wall Street a mezzo servizio alla vigilia della Festa dell’Indipendenza
Oggi la borsa di New York chiuderà prima del solito e domani resterà chiusa per la festa del 4 luglio, mentre i future sembrano indicare un’apertura poco mossa. Attesa per i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve.
Metà giornata a Wall Street
Wall Street a mezzo servizio oggi, vigilia della chiusura di domani per la Festa dell’Indipendenza negli Stati Uniti, con volumi previsti ridotti anche per il resto della settimana.
I dati macro di oggi non smuovono particolarmente i future sui principali indici di borsa, ancora leggermente sotto la parità quando manca un’ora dall’avvio delle contrattazioni e vicini ai record di ieri, toccati grazie all’ottimismo per quanto riguarda i tassi di interesse.
“Ci troviamo in una situazione in cui lo slancio nel mercato azionario statunitense è ancora forte, stiamo assistendo a un calo dell’inflazione e alle crescenti probabilità di un taglio della Fed a settembre, tutto ciò dovrebbe essere sufficiente a mantenere il rally”, prevede Guy Miller, capo stratega del mercato presso Zurich Insurance Co.
Il dollaro resta debole nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD scambia a 1,0772, mentre l’oro guadagna circa l’1% e sale a 2.355 dollari l’oncia.
Dati macro
I dati sui nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo di giugno elaborati dall’ADP sono risultati 150 mila rispetto alle 163 mila previste (157 mila il dato precedente), e le nuove richieste di sussidi di disoccupazione alla settimana terminata il 28 giugno, sono arrivate a 238 mila dai 234 mila precedenti, leggermente sopra le attese (234 mila).
Altri dati macro di oggi comprendono gli ordini all’industria e i PMI dei servizi, in programma dopo l’apertura del mercato, e alle 20 ci sarà il grande appuntamento con i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve. Venerdì sono in agenda le buste paga non agricole, molto attese.
“La nostra opinione rimane quella di assistere a un rallentamento dei dati sull'occupazione nei prossimi mesi. Se l'occupazione rallenterà e la tendenza alla disinflazione rimarrà intatta, la Fed procederà a un taglio dei tassi a settembre”, prevede Mohit Kumar, capo economista europeo di Jefferies.
Attualmente gli operatori di mercato vedono il 65% di possibilità di un primo taglio dei tassi a settembre e circa due tagli entro la fine dell'anno, secondo i dati del FedWatch di LSEG.
“Un taglio di 25 punti percentuali potrebbe non fare molta differenza per l'economia, ma se la Fed è proattiva, nessuno può biasimare Powell per non aver fatto il suo lavoro mantenendo i tassi più alti per un periodo più lungo e progettando un rallentamento”, aggiunge Kumar.
Le parole di Powell
Ieri il Presidente Powell ha affermato che gli ultimi dati economici suggeriscono che l’inflazione sta tornando su un percorso discendente, anche se ha aggiunto di aver bisogno di ulteriori prove prima di poter ridurre i tassi di interesse.
“C'è stato un leggero cambiamento di tono da parte di Powell", ha affermato Michael Metcalfe, responsabile della strategia macro di State Street Global Markets, che spiega: “I dati più recenti sull'inflazione sono stati incoraggianti. L'idea che l'inflazione non sia così vischiosa come previsto e che si possa ottenere un certo sostegno politico è incoraggiante”.
Nel frattempo, il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee ha osservato che vede alcuni “segnali di debolezza economica” e che “l'obiettivo della banca centrale è quello di ridurre l'inflazione senza stressare il mercato del lavoro”.
"Quello che la Fed vuole davvero vedere è un ulteriore scatto in avanti della disoccupazione e poi un rallentamento della creazione di nuovi posti di lavoro", secondo Dan Genter, CEO di Genter Capital Management, che ha anche aggiunto che la recente moderazione dell'inflazione potrebbe essere una luce verde per la Fed per iniziare a prendere in considerazione tagli dei tassi.
Notizie societarie e pre market USA
Microsoft (+0,10%): investirà 2,2 miliardi di euro in un nuovo progetto di data center in Spagna, nella regione del nord-est dell'Aragona, portando a 6,7 miliardi l'importo totale degli investimenti previsti dal gruppo nella regione.
Sanofi (+0,40%): con il partner Regeneron ha ottenuto l'approvazione dell'Unione europea per un uso più ampio del Dupixent iniettabile in pazienti con una malattia polmonare cronica, un raro caso in cui la Ue ha autorizzato un farmaco più rapidamente degli Stati Uniti.
Eli Lilly (+0,50%): la Food and Drug Administration statunitense ha approvato il suo trattamento (Kisunla) per l'Alzheimer precoce, rendendolo la seconda terapia per il rallentamento della progressione della malattia che distrugge il cervello disponibile per i pazienti statunitensi.
Paramount (+9%): National Amusements di Shari Redstone ha raggiunto un accordo preliminare per vendere la sua partecipazione di controllo nella società a Skydance Media di David Ellison, secondo fonti dell’agenzia Reuters
Rivian (-0,40%): ha smentito le indiscrezioni dei giorni scorsi pubblicate dal quotidiano tedesco Handelsblatt circa piani di produzione di veicoli in collaborazione con Volkswagen.
First Foundation (-28%): l’istituto di credito texano con un enorme portafoglio di prestiti immobiliari multifamiliari ha reso noto un inaspettato aumento di capitale da 228 milioni di dollari.
Raccomandazioni analisti
Tesla
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo fermo a 227 dollari.
JP Morgan
RBC: ‘buy’ e target price confermato a 211 dollari.
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