Wall Street accelera prima della FED


I tre principali indici della borsa degli Stati Uniti sono arrivati alla quarta seduta consecutiva di rialzo, sui massimi di circa due anni. In linea con le aspettative il dato di ieri sull’inflazione, per i mercati, “nessuna notizia è una buona notizia”. Nessuna brutta sorpresa dall’asta dei Treasury a trent’anni. Oggi Jerome Powell metterà in guardia sui pericoli di riduzioni dei tassi premature. Il super vertice del Partito Comunista Cinese delude chi si aspettava l’annuncio di un piano di stimolo economico, scendono stamattina le borse di Shanghai e Hong Kong. Nuovo forte calo del petrolio.


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I dati di ieri sull’inflazione hanno raffreddato, ma non gelato, le aspettative più ottimistiche sulla partenza a inizio 2024 di un nuovo ciclo espansivo di politica monetaria, Wall Street invece sembra aver guardato all’assenza di cattive notizie, nelle cifre di novembre diffuse dall’Ufficio Statistiche sul Lavoro. L’S&P500 ha chiuso in rialzo dello 0,5%, sui massimi da inizio 2022. Nasdaq +0,7%, quarta seduta consecutiva di rialzo. Dow Jones +0,5%.

A guidare le azioni sono state le notizie arrivate in prima serata dalle obbligazioni.

ASTA TRENTENNALE

L’attesa riapertura di un titolo a lunghissima scadenza ha avuto un esito soddisfacente, di certo migliore di quello dell’asta sul decennale di martedì. I 21 miliardi di Treasury a 30 anni sono stati assegnati al tasso del 4,34%, circa un punto base in uno del valore espresso dal mercato grigio. La percentuale assegnata ai dealer primari, il 14,2%, è stata la più bassa, su aste di questa scadenza, da agosto. Il tasso di richiesta bid-to-cover si è mantenuto nella media delle ultime sei riaperture.

Il mercato ha preso atto che la domanda di carta degli Stati Uniti, in un periodo tradizionalmente scarico di emissioni, è molto buona. Il Treasury a dieci anni si è rafforzato al 4,2% di tasso di rendimento. I dati sull’andamento delle paghe orarie nel Regno Unito hanno spinto all’ingiù anche i rendimenti delle obbligazioni europee, Bund a 2,22%.

Oggi alle 20 esce il comunicato del Federal Open Market Committee della Federal Reserve. Mezz’ora dopo inizia la conferenza stampa del governatore.

LA PAROLA A JEROME POWELL

François Rimeu, Strategist di La Française Asset Management si è fatto un’idea molto chiara sulle comunicazioni di oggi della Federal Reserve. Di seguito le sue aspettative. I tassi di riferimento rimarranno tra il 5,25% e il 5,50% e nel corso della conferenza stampa, il presidente Jerome Powell potrebbe accennare in modo vago a un nuovo rialzo dei tassi. Il board riconoscerà che ci sono stati alcuni progressi verso l'obiettivo di inflazione, ma Powell metterà in guardia sui pericoli di riduzioni premature. Il programma di riduzione del bilancio della Fed dovrebbe rimanere invariato. I membri del board, complessivamente procederanno con un abbassamento di 25 punti base dei punti mediani delle stime sui tassi per il 2024, 2025 e 2026. Le previsioni sulla crescita economica del 2024 e del 2025 saranno le stesse di settembre, con un lieve miglioramento del 2023. Saranno abbassate le aspettative mediane di inflazione headline e core per il 2023, 2024, 2025.

“In generale, è probabile che il presidente della Fed Powell mantenga un atteggiamento equilibrato, con l'obiettivo di frenare le aspettative di un taglio anticipato dei tassi di interesse nel 2024. Tuttavia, convincere gli operatori di mercato potrebbe risultare difficile, visto il rapido calo dell'inflazione verso l'obiettivo del 2%”.

Le borse dell’Europa, ieri in lieve calo, dovrebbero aprire intorno alla parità.

BORSE EUROPEE

Nei prossimi dodici mesi il mercato azionario dell’Europa è da preferire a quello degli Stati Uniti, lo si evince dalle considerazioni presenti in un report di Goldman Sachs diffuso ieri. Il team di analisti guidato da Christian Mueller-Glissmann ha rivisto al rialzo le stime sull’indice Stoxx600 a tre mesi, a sei mesi e a un anno. Le nuove indicazioni a dodici mesi, rispetto ai livello attuali, implicano un potenziale rialzo del 9,5%, a fronte di una stima sull’S&P500 di Wall Street che incorpora un rialzo potenziale di circa il 3%. Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le stime sull’indice di riferimento per l’Europa perché anche nel Vecchio Continente l’inflazione sta scendendo più di quanto anticipato. Per questa e altre ragioni, la Banca Centrale Europea dovrebbe essere la prima, tra le banche centrali di riferimento del pianeta, a invertire la rotta fin qui seguita, procedendo già in aprile con un taglio di 0,25%. La banca d’affari si aspetta che da luglio in avanti, la discesa dei tassi proseguirà al ritmo di una riduzione a ogni meeting del board. Il mercato sta prezzando una discesa meno pronunciata, per cui, se lo scenario evolverà in questo modo, si dovrebbe assistere anche un indebolimento dell’euro, un elemento a sostegno delle borse dell’Europa.

ASIA

Scendono le borse della Cina nel finale di seduta. Hong Kong -1%, Shanghai -0,8%. Dal summit dei vertici del Partito Comunista conclusosi stanotte non sono arrivate indicazioni sull’arrivo di un piano di stimolo economico.

In lieve rialzo il Nikkei di Tokyo: sale più del previsto l’indice Tankan sulle aspettative dei dirigenti delle grandi aziende industriali del Giappone.

Il petrolio Brent è poco mosso a 73 dollari il barile, ieri -3,9% sulla notizia dell’aumento delle esportazioni via mare della Russia.

TITOLI

Banco BPM. Il titolo ha chiuso in rialzo dell'1,23% nel giorno della presentazione del piano al 2026 con cui ha promesso di remunerare gli azionisti con 4 miliardi di euro, cinque volte la distribuzione degli ultimi quattro anni.

Banca MPS. Barclays ha azzerato la sua partecipazione del 5,6% detenuta al 27 novembre scorso.

Snam, Hera. Hanno firmato il protocollo di intesa per il progetto IdrogeMO che farà di Modena una delle capitali europee dell'idrogeno rinnovabile.

Stellantis. Fiat lancia la 500 elettrica in Nordamerica. L'auto, prodotta nello stabilimento italiano di Mirafiori, sarà disponibile negli showroom Stellantis degli Stati Uniti a partire dal primo trimestre del 2024

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