Wall Street ancora debole nel giorno dopo il ‘falco’ Powell


I dati macro comunicati oggi mostrano un’economia USA ancora resistente, mentre già erano aumentate le previsioni di un tasso di interesse finale più alto, rispetto alle precedenti attese, a seguito delle parole hawkish del Presidente della Federal Reserve pronunciate ieri al Senato.


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Niente rimbalzo per Wall Street

Sembra non poter arrivare il rimbalzo in apertura di Wall Street dopo il ‘tonfo’ di ieri sulla scia delle parole ‘hawkish’ di Jerome Powell nel corso della testimonianza al Senato.

Se neppure una seppur lieve crescita nel corso della mattinata per i future di oggi non compensavano i cali della seduta di ieri, pari all’1,72% per il Dow Jones, all’1,53% per lo S&P500 e all’1,25% per il Nasdaq, i dati sul rapporto ADP indebolivano ancora di più i contratti sui principali indici, indicando un’apertura intorno la parità per la borsa statunitense.

I cali di ieri erano accompagnati dal rafforzamento del dollaro nei confronti di tutte le valute, con l’euro che toccava 1,0528 nei confronti del biglietto verde, segnando così il maggior calo in una singola seduta degli ultimi cinque mesi, mentre oggi è scambiato a 1,0540.

Sul fronte dei Treasury, il decennale USA tornava oltre il 4%, per poi scendere solo leggermente oggi al 3,974%, mentre il biennale superava quota 5%, confermandola oggi al 5,0426%, portando la curva dei rendimenti al -1%, il massimo dal 1981, prospettando ulteriormente arrivo di una recessione.

Il volo da falco

Parlando alla Commissione bancaria del Senato USA, il presidente della Federal Reserve avvisava che “il picco dei tassi di interesse sarà probabilmente più alto di quanto precedentemente previsto”, in quanto per arrivare alla stabilità dei prezzi, ovvero l’obiettivo di inflazione al 2%, “servirà mantenere una politica restrittiva per un po’ di tempo”.

La Fed, aggiungeva Powell, “è pronta ad accelerare sul rialzo dei tassi di interesse, se giustificato dai dati”, ribandendo che le decisioni verranno prese “riunione per riunione”, in base “anche all’outlook”, anche se per ora, “a parte il settore immobiliare, non si vedono segni di deflazione nei servizi ‘core’”.

Previsioni sui tassi

Parole che spingevano i trader ad aumentare le loro previsioni sull’aumento del tasso di interesse di 50 punti base alla prossima riunione (21-22 marzo), con i future del mercato monetario che prevedono questo rialzo al 70% rispetto al 9% di un mese fa, con il picco previsto a 5,50-5,75%.

“Ora ci aspettiamo tre nuovi aumenti dei tassi e cresce anche l’aspettativa che ci possa essere un aumento di mezzo punto percentuale proprio nella riunione di marzo”, ha dichiarato Susannah Streeter, analista senior di investimenti e mercati presso Hargreaves Lansdown, e “questo aumenterà la pressione su aziende e consumatori, incrementando anche le preoccupazioni circa l’arrivo di una recessione”.

Dati macro

“Dato quello che già sapevamo, le osservazioni da falco di Powell non avrebbero dovuto essere una sorpresa, ma evidentemente il mercato non era preparato”, secondo Rodrigo Catril, strategist valutario senior presso la National Australia Bank, sottolineando che “i dati recenti già ci dicevano che l’economia statunitense ha iniziato il 2023 su una base molto più solida di quanto la maggior parte avesse previsto e con pressioni inflazionistiche che hanno dimostrato una notevole persistenza”.

Oggi, intanto, il rapporto ADP sull’occupazione agricola ha mostrato che i datori di lavoro privati hanno assunto 242.000 lavoratori a febbraio dopo aver aggiunto 106.000 posti di lavoro a gennaio, superando i 200 mila attese dagli analisti, indebolendo Wall Street in quanto mostrano ancora una resistenza dell’economia.

Le prossime mosse della Fed dipenderanno esclusivamente dall’andamento dei dati macroeconomici”, prevede Filippo Diodovich, senior global strategist di IG Markets, con “la pubblicazione del report sul mondo del lavoro e l’annuncio delle cifre sull’inflazione di febbraio che sono diventati ancora più significativi, dopo i commenti di Powell. Questo perché questi dati potrebbero dare le argomentazioni ai banchieri centrali più ‘hawkish’ all’interno del FOMC per accelerare il processo di rialzo dei tassi”.

A questo punto, l’attenzione ora si rivolge sul Beige Book della Fed, previsto alle 20:00 italiane per un’analisi più approfondita della visione della banca centrale sull’economia statunitense.

Notizie societarie e pre-market USA

Occidental Petroleum (+3%): Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha aumentato la sua partecipazione a circa il 22,2%, come risulta da un documento normativo di martedì, investendo circa 355 milioni di dollari tra il 3 e il 7 marzo.

Rivian Automotive (+1%): aumento di capitale ad un prezzo di conversione iniziale di 20,13 dollari, corrispondente ad un premio del 37,5% rispetto alla chiusura di ieri (14,64 dollari).

Xeris Bio (-2%): fatturato nel quarto trimestre di 33,14 milioni di dollari, superiore alle stime degli analisti di 31,04 milioni di dollari (Refinitiv) e prevede per il 2023 un fatturato netto compreso tra 135 e 165 milioni di dollari rispetto alle stime di 152,31 milioni di dollari (Refinitiv).

Stoke Therapeutics (+0,10%): perdita trimestrale rettificata di 65 centesimi per azione per il trimestre conclusosi a dicembre, quando l’aspettativa media di dieci analisti era di una perdita di 70 centesimi per azione.

Intelligent Bio Solutions (-45%): annunciata offerta pubblica di azioni ordinarie e warrant.

WeWork (+6%): il New York Tims riporta di trattative con gli investitori per ristrutturare il suo debito residuo di oltre 3 miliardi di dollari e raccogliere liquidità.

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