Wall Street ancora in verde, PIL statunitense ancora in crescita


In attesa del dato sull’inflazione di domani, il dato sul PIL conferma la resistenza dell’economia statunitense, mentre prosegue l’ottimismo dopo i segnali di un possibile cambio nella politica monetaria della Federal Reserve.


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Tiene il PIL USA

Nonostante i segni di rallentamento dell’inflazione, l’economia statunitense resta resiliente, alla luce del dato sul PIL annualizzato del terzo trimestre diffuso oggi, aumentato del 5,2%, anche in questo caso oltre le previsioni degli analisti (+5,2%) e del dato precedente (+2,1%).

Le scorte all'ingrosso di ottobre scendono del-0,2%, dal +0,1% (dato revisionato) del periodo precedente, quando gli analisti ipotizzavano +0,6%.

Atteso per le 16:30 (italiane) il discorso di Loretta Mester, presidente e CEO della Fed di Cleveland, e alle ore 20 il Beige Book della Federal Reserve.

La reazione del mercato

In mattinata i future sui principali indici di Wall Street scambiano in rialzo di mezzo punto, per poi proseguire in verde dopo la diffusione dei dati macro, in particolare quello su Nasdaq, in crescita dello 0,70%, seguito dal contratto sullo S&P500 (+0,50%) e da quello sul Dow Jones (+0,40%).

Il dollaro sale leggermente dopo essere sceso al minimo in più di tre mesi dopo le dichiarazioni di Waller, mentre l’euro è scivolato dopo che i dati hanno mostrato che l’inflazione europea si è raffreddata a novembre: 1,0974 per la coppia EUR/USD.

Il prezzo dell'oro (2.041 dollari) accelera ancora al rialzo e si avvicina al suo record storico risalente all'agosto 2020, segnato a 2.075 dollari l’oncia.

Da falco a colomba

Il sentiment di ieri era stato sostenuto in positivo alle parole di Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve, il quale ha spiegato che le condizioni economiche attuali indicano che la politica monetaria restrittiva della Fed sta funzionando in modo appropriato e che l'inflazione continua a muoversi nella giusta direzione, anche se gradualmente.

“Sono sempre più fiducioso che la politica monetaria della Fed sia attualmente ben posizionata per rallentare l'economia e riportare l'inflazione al 2%”, ha dichiarando, lasciando intendere la fine dei rialzi dei tassi.

“Waller è sempre stato relativamente aggressivo, quindi se il suo atteggiamento sta diventando un po' più accomodante, significa che forse esiste un consenso generale dei membri del consiglio sull’idea i tassi hanno raggiunto il picco e forse potrebbero anche essere tagliati l'anno prossimo”, interpreta così Kyle Rodda, analista senior del mercato finanziario presso Capital.com, le parole del banchiere.

“Sorprendentemente esplicite”, è stato il modo in cui gli analisti della Deutsche Bank hanno queste dichiarazioni e “ciò è stato interpretato come un ulteriore segnale che la Fed aveva deciso di alzare i tassi”.

“Questa è stata la prima volta che un funzionario della Fed ha discusso la possibilità di un taglio, ed è forse questo il motivo per cui gli operatori di mercato hanno ignorato i commenti del governatore Bowman secondo cui potrebbero essere necessari tassi più alti per riportare l'inflazione all'obiettivo del 2%”, secondo Charalampos Pissouros, analista senior degli investimenti di XM in una nota.

Rallentano i mutui

Oggi è stato diffuso anche il dato sui mutui negli USA nella settimana conclusasi al 24 novembre e l’indice che misura il volume delle domande di ipoteche ha registrato una crescita dello 0,3% dopo il +3% precedente.

L'indice relativo alle richieste di rifinanziamento è sceso dell'8,9%, mentre quello relativo alle nuove domande registra un incremento del 4,7%.Lo rende noto la Mortgage Bankers Associations (MBA), indicando che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 7,37% dal 7,41% della settimana precedente.“I tassi sono diminuiti di oltre 50 punti base nelle ultime sei settimane, il che ha contribuito a stimolare un piccolo aumento delle richieste di acquisto” mentre “il mercato degli acquisti rimane depresso a causa della continua e scarsa offerta di case esistenti sul mercato”, ha spiegato Joel Kan, economista MBA.

Notizie societarie e pre-market USA

General Motors (+8%): riacquisterà 10 miliardi di dollari di azioni, aumenterà il dividendo del 33% e prevede un utile per il 2023 compreso tra 9,1 e 9,7 miliardi di dollari, rispetto alla previsione precedente compresa tra 9,3 e 10,7 miliardi di dollari.

Uber (+0,60%): aprirà la sua piattaforma ai taxi di Londra il prossimo anno, cercando così di conquistare i tassisti della capitale britannica dopo un decennio di tensioni.

Berkshire Hattaway (+0,20): morto a quasi cento anni il vice presidente Charlie Munger.

GameStop (+15%): prosegue il suo rally dopo l'impennata del 13% di ieri, registrando il miglior guadagno percentuale in un giorno da otto mesi a questa parte, pur in assenza di un chiaro catalizzatore di notizie.

Okta (-7%): due mesi fa è stata vittima di un attacco hacker nel quale sono state rubate le informazioni sui suoi clienti.

Las Vegas Sands (-5%): ha annunciata ieri la vendita di 46,3 milioni di azioni da Miriam Adelson e dal trust di famiglia a 44 dollari, ad prezzo a sconto del 7,7% rispetto chiusura di ieri (47,66 dollari).


Dollar Tree (-2%): prevede ricavi annuali compresi tra 30,5 e 30,7 miliardi di dollari, rispetto alla precedente stima di 30,6-30,9 miliardi di dollari e ai 30,82 miliardi attesi dagli analisti (dati LSEG).

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