Wall Street ancora intimorita dalla Cina

Wall Street ancora intimorita dalla Cina

I principali contratti sugli indici americani dovrebbero aprire intorno la parità sulla scia delle preoccupazioni per la nuova fiammata di casi di Covid 19 in Cina mentre il paese continua ad allentare le misure per contenere l’infezione.

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Timido rialzo a Wall Street

Future sui principali indici di Wall Street appena sopra la parità quando manca poco meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni, con guadagni dello 0,20% per i contratti sullo S&P500, sul Dow Jones e sul Nasdaq.

Ieri le vendite avevano dominato la seduta e lo S&P500 aveva chiuso con un calo dell’1,4%, avviandosi così a terminare il 2022 con una flessione di circa il 20%, a metà tra il -33,80% del Nasdaq Composite e il -8,50% del Dow Jones.

Chiusura negativa per lo S&P500 che potrebbe rappresentare la fine di tre anni consecutivi di rendimenti positivi, registrando così la peggior performance annuale dal 2008.

Niente di importante dal fronte macro nella giornata di oggi, con l’agenda che prevede negli Usa alle ore 16 (italiane) solamente l’indice settimanale di richieste mutui e quello pending home sale quali dati più interessanti.

Pro e i contro della situazione in Cina

Tra le notizie ‘calde’ in queste ore c’è la decisione del governo cinese di ridurre le severe restrizioni messe in atto nei mesi scorsi per contenere la diffusione del Covid 19, in particolare cancellando la quarantena per i viaggiatori in entrata.

La mossa ha inizialmente rallegrato i mercati con la speranza di una ripresa dell’economia cinese colpita, ma il balzo delle infezioni arrivato in queste ore ha smorzato il sentiment.

Sebbene il sistema sanitario cinese abbia subito un forte stress a causa dell’abolizione delle restrizioni, gli analisti di JP Morgan prevedono un “probabile picco di infezioni” durante le festività del Capodanno lunare il mese prossimo, seguito da una “ripresa ciclica dopo quasi tre anni di restrizioni a fasi alterne”.

“Se la notizia della riapertura cinese è positiva per i prezzi del petrolio e delle materie prime, è una cattiva notizia per l'inflazione globale”, ipotizza Ipek Ozkardeskaya, analista senior di Swissquote Bank.

“L’impennata della domanda cinese farà certamente salire l’inflazione attraverso l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime e, in risposta all'aumento dell'inflazione, le banche centrali continueranno ad aumentare i tassi”, prevede l’analista.

I mercati prevedono ora il 65% di probabilità di un rialzo dei tassi di 25 punti base alla riunione di febbraio della banca centrale americana e vedono i tassi al 4,94% nella prima metà del prossimo anno, aprendo le porte ad un rallentamento economico.

“È probabile che la recessione sia poco profonda, ma la parola chiave è stagnazione, quindi è difficile vedere un alto livello di crescita nei prossimi due anni”, secondo Francesco Sandrini, responsabile delle strategie multi-asset del gestore di fondi europeo Amundi.

Rifugio nell’energia

Se il rimbalzo in Cina potrebbe aiutare l’economia mondiale, gli analisti non sono sicuri che sarà sufficiente a compensare l’impatto delle politiche monetarie targate Federal Reserve e Banca centrale europea, le quali continuano ad aumentare i costi di finanziamento.

Il termometro di questa situazione “è fornito dai rendimenti dei Treasury americani, che tornano al rialzo, dopo aver ignorato le aspettative sui tassi della Federal Reserve”, spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro.

“In tale scenario di rialzi dei rendimenti e delle materie prime gli investitori tornano a rifugiarsi sul settore energetico e nei settori difensivi (energia, beni di consumo e servizi di pubblica utilità hanno ieri chiuso tutti in positivo la seduta), con i titoli ciclici ad essere maggiormente penalizzati”, sottolinea Debach

Il caso Tesla

Cerca il rimbalzo Tesla nel pre-market (+2%) odierno dopo il -11,41% di ieri, quando aveva segnato la peggior seduta dal 26 aprile scorso e finendo così sul livello più basso dal settembre 2020.

Per la casa automobilistica di Elon Musk si è trattato del settimo ribasso consecutivo, portando il calo nel 2022 al 69%.

A pesare sono state le deludenti indicazioni di Nio e la notizia diffusa dalla Reuters di una riduzione della produzione nel prossimo gennaio per l’impianto Tesla di Shanghai.

Quanto sta accadendo in Cina “solleva punti interrogativi sulla performance trimestrale del gruppo, che sarà presentata nelle prossime settimane”, spiegava Sophie Lund-Yates, Lead Equity Analyst di Hargreaves Lansdown.

“Gli investitori sono stati estremamente cauti nei confronti di Tesla a seguito dell’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, dopo che questi ha venduto miliardi di dollari di azioni e tra i timori che possa essere distratto dall'azienda di veicoli elettrici”, ricorda Victoria Scholar, Head of Investment di Interactive Investor.

Ventiquattro analisti di Refinitiv su 41 broker valutano Tesla ‘buy’ o superiore, 13 ‘hold’ e quattro ‘sell’ o inferiore, mentre il target price medio è di 253,5 dollari.

Notizie societarie e pre-market

Southwest Airlines (-1%): è stata attaccata dal governo USA dopo la cancellazione di migliaia di voli nella giornata di ieri, oltre 90% di tutti gli annullamenti delle compagnie aree statunitensi.

Nio (+0,80%): ieri era crollata (-8,30%) dopo il taglio delle stime sulle consegne di auto a 38.500-39.000 (da 43.000-45.000) a causa dei problemi alla catena di approvvigionamento derivanti dalla nuova ondata di infezioni di Covid in Cina.

Minerva Surgical (+120%): annunciato collocamento privato di azioni ordinarie per 30 milioni di dollari guidato da Accelmed Partners con la vendita di 146,6 milioni di azioni ordinarie ad un prezzo di 0,2046 per azione.

Jounce Therapeutics (+74%): ha venduto a Gilead Sciences i diritti per la terapia sperimentale contro il cancro GS-1811 per 67 milioni di dollari.

Raccomandazioni analisti

Tesla

Baird: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 316 USD a 252 dollari.

Roblox

GF Securities: ‘buy’ e target price diminuito da 35,13 USD a 26,94 dollari.

Clipper Realty

JMP Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo tagliato a 12 USD dai precedenti 14 dollari.

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