Wall Street ancora timorosa dopo la mossa della BNS


L’attenuarsi della crisi di Credit Suisse a seguito dell’istituto centrale non fornisce la spinta sufficiente per un’apertura completamente positiva per la borsa americana, mentre continua l’attesa per le decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse.


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Incertezza a Wall Street

Future di Wall Street misti a meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni dopo l’intervento della Banca Nazionale Svizzera (BNS) a sostegno di Credit Suisse che ha alleviato un po’ le preoccupazioni.

I contratti sul Nasdaq resistono sopra la parità (+0,20%), mentre quelli sullo S&P500 e sul Dow Jones mostrano un leggero calo.

Incertezza testimoniata anche dall’andamento dei Treasury USA, in calo dell’1,60 per il decennale (al 3,438%) e dell’1,20% per il biennale (al 3,9279%), mentre il dollaro resta debole nei confronti dell’euro (EUR/USD a 1,061 a +0,30%).

Lo stato di salute del settore finanziario

Il titolo Credit Suisse quotato a New York guadagna il 4% nel pre-market USA, al pari delle banche regionali Western Alliance Bancorp, PacWest Bancorp e broker Charles Schwab, sotto pressione nei giorni scorsi, in crescita rispettivamente dell’8%, dell'1% e del 2%.

"Riteniamo che i timori sulla solvibilità delle banche siano eccessivi e che la maggior parte di esse mantenga una forte posizione di liquidità”, scrive in una nota Mark Haefele, chief investment officer di UBS Global Wealth Management.

Le “strette condizioni di finanziamento”, però, “possono ancora rappresentare una sfida per un piccolo numero di singole banche e la redditività del settore si trova ad affrontare venti contrari più in generale”, aggiunge Haefele.

Difficoltà per il settore che hanno mutato il sentiment relativo alle decisioni sulla politica monetaria della Fed, previste per la prossima settimana, con metà dei trader che prevede un rialzo da un quarto di punto percentuale, mentre l’altra metà si attende una pausa.

Solo la scorsa settimana la maggior parte dei trader era certo di un aumento da 50 punti base a causa dell’inflazione elevata.

Dati macro

In attesa delle decisioni della Banca centrale europea, oggi erano attesi diversi dati macro-economici relativi agli Stati Uniti, in particolare quello sulle richieste iniziali di disoccupazione.

Nella settimana del 10 marzo, su base settimanali i sussidi sono stati 192 mila, inferiori sia rispetto ai precedenti 212 mila che alle previsioni (205 mila).

La media delle ultime quattro settimane indicata dai dati del Dipartimento del Lavoro americano si è assestata a 196.500 unità, in diminuzione di 750 unità rispetto al dato della settimana precedente di 197.250 (rivisto da un preliminare di 197.000).

Si tratta di un indicatore considerato più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, nella settimana al 4 marzo, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.684.000, in calo di 29.000 mila unità rispetto alle 1.713.000 unità della settimana precedente e al di sotto del 1.715.000 attesi.

Yellen rassicura

Un tentativo di rassicurazione sul sistema bancario americano è arrivato dalla Segretaria al Tesoro, Janet Yellen, nel corso di un’audizione alla Commissione Finanze del Senato.

Secondo la ex presidente della Fed, ha dichiarato che “il nostro sistema bancario rimane solido e che gli americani possono sentirsi fiduciosi che i loro depositi saranno disponibili quando ne avranno bisogno”.

“Le azioni di questa settimana dimostrano il nostro impegno risoluto a garantire che i risparmi dei depositanti rimangano al sicuro”, aggiungeva Yellen, con “azionisti e obbligazionisti protetti dal governo”, e “non viene utilizzato o messo a rischio il denaro dei contribuenti”, ha spiegato Yellen alla commissione.

Notizie societarie e pre-market USA

Baidu (-5%): ha presentato il suo atteso chatbot guidato dall’intelligenza artificiale, noto come Ernie Bot, ma ha deluso gli investitori per l’uso di video preregistrati e la mancanza di un lancio pubblico.

Visa (-0,50%) – Mastercard (-0,30%):

ConocoPhillips (-1%): un gruppo di associazioni ambientaliste ha presentato un’azione legale per contestare l’approvazione da parte dell’amministrazione Biden del suo progetto petrolifero e gas Willow in Alaska, affermando che le emissioni di gas serra di questo progetto comprometterebbero gli obiettivi federali sul clima.

Tonix Pharmaceuticals (+4%): ha annunciato l’arruolamento del primo partecipante dei 300 previsti per uno studio di fase intermedia per il trattamento del disturbo depressivo maggiore.

Dollar General (-3%): vendite del quarto trimestre aumentate del 5,7% ma inferiori alle stime degli analisti (+6%) a causa del rallentamento della domanda di beni in presenza di un’inflazione ostinatamente elevata.

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