Wall Street attende i dati sull’inflazione in chiave Fed

Inizia una settimana importante per i mercati nel corso della quale i dati sui prezzi attesi per domani potranno dare indicazioni sulle scelte dell’istituto centrale sui tassi di interesse.
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Verde a Wall Street
Sentimenti positivi a Wall Street prima dell’apertura ufficiale della borsa statunitense nella settimana caratterizzata soprattutto dalla riunione della Federal Reserve che inizierà domani e si concluderà mercoledì con la decisione sui tassi di interesse.
I future sul Nasdaq guadagnano mezzo punto a poco più di un’ora dall’avvio delle contrattazioni di New York, mentre quelli sullo S&P500 (+0,20%) e quelli sul Dow Jones (+0,10%) restano appena sopra la parità.
Poco mossi i rendimenti del decennale USA (3,746%), mentre il biennale scende dello 0,30% al 4,587%.
Fed e macro
Antipasto della decisione della Fed sarà il dato sui prezzi al consumo che il Dipartimento del lavoro USA diffonderà domani alle 14:30 (italiane).
Gli economisti intervistati da Bloomberg si aspettano che l'inflazione misurata dall'indice dei prezzi al consumo (IPC) per maggio aumenti del 5,2% escludendo i prezzi dei generi alimentari e dell'energia (dato core), rispetto al 5,5% del mese precedente.
Su base nominale, i prezzi dovrebbero essere aumentati del 4,1% rispetto al 4,9% del mese precedente, anche se ancora insufficiente per indicare un vero e proprio cambio nel trend inflazionistico.
Secondo lo strumento Fedwatch del CME, gli operatori vedono quasi il 75,9% di possibilità che la banca centrale sospenda i rialzi dei tassi nella riunione di giugno, mentre prevedono il 536% di possibilità di un aumento di 25 punti base a luglio.
Previsioni degli analisti
“L'inflazione non è così bassa come vorrebbero, ma sta andando nella giusta direzione”, secondo Luke Tilley, capo economista di Wilmington Trust, e “l’IPC è l'ultima possibilità che potrebbe far decidere una pausa”, in quanto “i dati delle ultime sei settimane meriterebbero una pausa”.
Tilley prevede che la Fed abbia raggiunto il picco dei tassi di interesse e che la banca centrale inizierà a tagliare i tassi in autunno di 50 punti base, mentre l'inflazione scende e le probabilità di recessione sono fissate al 60%.
Anche Ellen Zentner, capo economista di Morgan Stanley, prevede che la Fed manterrà il tasso di riferimento stabile e che probabilmente ha raggiunto il picco dei tassi di interesse.
“Riteniamo che i dati non soddisfino l’asticella per un rialzo a luglio e che la Fed rimanga in attesa fino al primo taglio nel primo trimestre del 2024”, prosegue Zentner, mentre “le condizioni bancarie sono stabili, ma l'impatto dell'inasprimento del credito è ancora incerto, così come i ritardi delle politiche. Vediamo una soglia molto alta per la ripresa degli aumenti da parte della Fed dopo giugno e continuiamo ad aspettarci un’attesa prolungata”.
Wilmer Stith, trader obbligazionario di Wilmington Trust, sostiene che “se i mercati valutano l’80% o più di possibilità di una pausa o di un rialzo, allora è un segnale di via libera per ciò che la Fed seguirà. La banca centrale si discosterà solo se avrà buoni motivi per farlo”.
Stith scommette su una pausa a giugno e su un rialzo a luglio, a seconda dei dati dell'IPC e, se questi saranno deboli, Powell e altri potrebbero dare l’impressione che la Fed potrebbe fermarsi a luglio.
Bank of America bearish
Intanto, gli strategist di Bank of America ribadiscono la loro view bearish sull’azionario Usa.
“Riteniamo ancora che il fattore ‘più doloroso’ per il trading, nell’arco dei prossimi 12 mesi, sia rappresentato da tassi sui fed funds pari al 6% e non al 3%”, spiegano dalla banca.
L’outlook ribassista sulla borsa Usa di BoA è fondato sulla constatazione che la Fed di Jerome Powell non ha messo la parola fine al suo ciclo di rialzo dei tassi, fattore che potrebbe portare il tasso di disoccupazione a salire al 4% o anche oltre.
La banca ritiene per questo motivo che ci sia una probabilità del 25% di una recessione dell’economia degli Stati Uniti, nel corso dell’anno prossimo e, in ogni caso, “anche senza una recessione, esiste il 70% di probabilità di un rallentamento dell’economia”, si legge ancora nella nota.
Notizie societarie e pre-market USA
Biogen (+4%): appoggio unanime del farmaco Leqembi per l'Alzheimer da parte dei consulenti dell'ente regolatorio statunitense Food and Drug Administration, che ha attenuato le preoccupazioni sul fatto che l’approvazione tradizionale del trattamento non sarà accompagnata da nuove importanti avvertenze sulla sicurezza.
Nio (+4,3%): ha tagliato i prezzi delle sue auto a causa delle vendite tiepide che hanno messo sotto pressione l’azienda.
Nasdaq (-5%): ha accettato di acquistare l’azienda di software finanziario Adenza dalla società di private equity Thoma Bravo per 10,5 miliardi di dollari in contanti e azioni.
Intellia Therapeutics (+10%): la sua terapia sperimentale, NTLA-2002, ha ridotto del 95% le conseguenze della malattia nel trattamento dell'angioedema ereditario (HAE).
Chinook Therapeutics (+66%): verrà acquisita da Novartis per un massimo di 3,5 miliardi di dollari a 40 dollari per azione, in contanti, più un diritto di valore contingente del valore massimo di 300 milioni di dollari, a seconda di determinati risultati normativi. La transazione dovrebbe chiudersi nella seconda metà del 2023.
Oncology Institute (-10%): il suo CEO Brad Hively si dimetterà alla fine di giugno per essere sostituito da Daniel Virnich, attuale presidente.
Raccomandazioni analisti
Microsoft
BMO Capital: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 347 USD a 385 dollari.
PayPal
Goldman Sachs: ‘buy’ e target price ridotto da 103 USD a 92 dollari.
Deutsche Bank Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo diminuito da 100 USD a 80 dollari.
Adobe
Citigroup: ‘neutral’ e target price aumentato da 365 USD a 462 dollari.
Mizuho Securities: ‘neutral’ e prezzo obiettivo incrementato da 375 USD a 450 dollari.
TD Cowen: ‘buy’ e target price sale da 415 USD a 500 dollari.
SalesForce.com
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo fermo a 240 USD.
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