Wall Street attende le trimestrali e spera in una Fed meno ‘hawkish’


Questa settimana molte grandi società statunitensi quotate a New York rilasceranno i propri dati trimestrali, in particolare Microsoft e Tesla, mentre il mercato si attende sempre più un rallentamento nella politica restrittiva della Federal Reserve.


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Verde chiaro a Wall Street

Apertura di settimana attesa intorno la parità per Wall Street mentre l’attenzione degli investitori resta concentrata sulle trimestrali e le attese per la prossima riunione della Federal Reserve, in calendario per il primo febbraio.

I future sul Nasdaq aumentano di circa il 30% a circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni, mentre i contratti sul Dow Jones e sullo S&P500 scambiano di poco in verde.

In leggera crescita il mercato dei Treasury, con il decennale al 3,52% (+1%) e il biennale al 4,2019% (+0,50%), dopo che il governatore Christopher Waller si è detto favorevole ad un aumento di venticinque punti base nel corso della prossima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC).

L'indice del dollaro statunitense è rimasto fermo a 102,13 dopo aver toccato un massimo di nove mesi a 1,0927 dollari all’inizio della sessione.

Secondo gli analisti, la forza dell’euro è stata favorita dall’allentamento dei timori di recessione in seguito al calo dei prezzi del gas naturale, nonché dai commenti da falco del membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea Klaas Knot in un’intervista rilasciata ieri.

Questa settimana il 40% circa delle società quotate sul Dow Jones diffonderà le proprie trimestrali ma tra i colossi americani si guarderà soprattutto a Microsoft (domani), Tesla (mercoledì), IBM (mercoledì), Boeing (mercoledì), Visa (giovedì), Mastercard (giovedì) e Blackstone (giovedì).

Fed pronta alla pausa?

Il Wall Street Journal riportava un’indiscrezione secondo la quale il FOMC potrebbe decidere una pausa in primavera nel percorso di aumento dei tassi di interesse.

Gli analisti di Citi hanno rivisto al ribasso le loro proiezioni sulla stretta monetaria della banca centrale Usa guidata da Jerome Powell, e modificato l’outlook sui tassi proprio a causa di un rallentamento della crescita dell’inflazione.

“Abbiamo modificato il nostro outlook sul meeting del FOMC di febbraio da un rialzo dei tassi di 50 punti base a +25 punti base, sebbene crediamo che i mercati debbano continuare a tenere in considerazione la probabilità di una stretta superiore”.

Secondo i dati del CME Group, i mercati stanno prezzando una probabilità del 99,7% di una stretta monetaria da parte della Fed, per il prossimo 1° febbraio, di 25 punti base, che porterebbe il costo del denaro Usa al nuovo range compreso tra il 4,5% e il 4,75%.

“I mercati scommettono sempre di più sul fatto che l’elevata inflazione (in USA) ci stia volgendo velocemente le spalle e che il periodo di una politica monetaria restrittiva sia sul punto di terminare”, spiega Brian Levitt, global market strategist di Invesco, e, “sebbene l’economia fronteggerà ancora probabilmente alcune sfide entro la metà dell’anno, il mercato sta guardando avanti a quella che potrebbe confermarsi una ripresa sostenibile” dell’economia degli States.

Notizie societarie e pre-market

Tesla (+2%): ha posticipato la finestra per la consegna dei veicoli Model 3 in Germania a febbraio-aprile 2023 rispetto al precedente febbraio-aprile 2023 dopo la riduzione dei prezzi decisa nelle scorse settimane tra il -4% e il -12%, confermando la buona reazione dei consumatori in quanto l’aumento dei tempi di attesa indica l’arrivo di ingenti ordini.

Goldman Sachs (+0,50%): ridurrà significativamente nei prossimi anni i 59 miliardi di dollari di investimenti alternativi che hanno pesato sugli utili della banca, secondo quanto dichiarato da un dirigente all’agenzia Reuters.

Spotify Technology (+3,3%): ha annunciato il taglio del 6% della propria forza lavoro, corrispondente a 600 dei complessivi 9.800 dipendenti a tempo pieno della società.

Salesforce (+4%): l’investitore attività Elliot Management ha confermato l’acquisto di una quota della società dopo le recenti indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal.

Baker Hughes (+2%): ha riportato un utile trimestrale rettificato di 38 centesimi per azione per il trimestre conclusosi a dicembre rispetto a previsioni di 40 centesimi, mentre il fatturato è aumentato a 5,91 miliardi (+7%), inferiore alle attese (6,06 miliardi).

Abbott Laboratories (-2%): dovrà affrontare un’indagine penale da parte del Dipartimento di Giustizia dopo aver chiuso un impianto del Michigan lo scorso anno per contaminazione.

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