Wall Street attende Powell, si scalda il dibattito sul taglio dei tassi Fed


Il calo dell’inflazione mostrato dai dati diffusi ieri indica un avvicinamento al target della Federal Reserve, aprendo così le porte a possibili cambiamenti nella sua politica monetaria attuale.


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Incertezza a Wall Street

Future di Wall Street sottotono a meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali, con gli investitori in attesa delle dichiarazioni previste per oggi dal Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, sotto osservazione in ottica di scelte future dell’istituto centrale.

I contratti sul Nasdaq (-0,40%) e quelli sullo S&P500 (-0,30%) sono i più penalizzati e scambiano in rosso, mentre restano intorno la parità quelli sul Dow Jones.

Scende solo leggermente (-0,08%) la coppia EUR/USD a 1,0878, mentre si muovono poco anche i Titoli di Stato USA e l’oro (a 2.037 dollari l’oncia).

Prosegue il rally del Bitcoin, ai massimi da un anno e mezzo: la criptovaluta ha registrato un rialzo fino a toccare i 38.834 dollari e, stando a quanto riporta Bloomberg, si tratta del valore più alto dal 5 maggio dello scorso anno, poco prima che crollo dell'ecosistema di stablecoin TerraUsd scuotesse il settore.

Il dibattito sui tagli ai tassi

Il dato sull’inflazione diffuso ieri alimenta le speranze di una prossima fine del ciclo di rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

I prezzi più bassi del previsto hanno “aumentato le scommesse di molti investitori che le principali banche centrali occidentali hanno terminato il loro processo di rialzo dei tassi e che la debolezza dell’economia e il buon andamento dell’inflazione le porteranno ad iniziare ad abbassarli non appena arriverà la fine del primo trimestre del 2024”, spiegano su Link Securities.

“Anche se siamo d'accordo con la prima ipotesi, poiché riteniamo che i tassi di interesse ufficiali abbiano raggiunto livelli sufficientemente restrittivi per poter combattere l'inflazione elevata, non è così chiaro che i tassi ufficiali scenderanno così presto come molti prevedono”, sottolineano questi analisti.

“La parte 'più semplice' del processo di disinflazione si è già compiuta, una fase in cui gli effetti base, soprattutto sui prezzi dell'energia, hanno giocato un ruolo molto rilevante. Ora resta la cosa più complicata: riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% stabilito dalle banche centrali. Dovremo quindi essere molto attenti a vedere come si comporterà l’inflazione nei prossimi mesi ed è possibile che resista a continuare a scendere o addirittura a riprendersi, cosa che, in tal caso, costringerà molti investitori a ridisegnare le loro strategie”, dicono da Link Securities.

Se i trader prevedono una pausa nei rialzi dei tassi il prossimo meeting di dicembre, calcolano una probabilità quasi del 54% di un taglio dei tassi di almeno 25 punti base a marzo 2024 e circa l’83% di probabilità a maggio, secondo lo strumento FedWatch CME.

Attesa per Powell

Nuovi indizi potrebbero arrivare oggi dalle parole di Jerome Powell attese nel pomeriggio (ore 17 italiane).

“Il mercato si sta chiedendo se ha esagerato nell’aspettarsi tagli dei tassi statunitensi il prossimo anno”, ha affermato Sébastien Barbé, responsabile della ricerca e della strategia sui mercati emergenti di Credit Agricole. “Dal punto di vista di Powell, potrebbe essere forte la tentazione di mettere in guardia il mercato dall’eccessivo ottimismo sui possibili tagli dei tassi al fine di mantenere le condizioni monetarie sufficientemente strette da garantire che la disinflazione sia sostenibile”.

“I dati di ieri aggiungono peso alla narrativa sul taglio dei tassi di interesse, ma lanciano un'altra sfida”, ovvero che un costo più basso del denaro verrebbe introdotto in tempi di sfide economiche e la dimensione e la forma di una recessione in arrivo – qualora ce ne fosse una – hanno la capacità di far indebolire i guadagni”, prevede in una nota Sophie Lund-Yates, analista capo del settore azionario di Hargreaves Lansdown.

Delusione OPEC+

Dal fronte materie prime, il petrolio resta intorno la parità dopo il calo arrivato ieri a seguito della decisione dell’OPEC+ arrivata alla fine del meeting posticipato a ieri a causa dei contrasti tra i suoi membri.

Oggi il future sul greggio WTI scambia sotto quota 76 dollari e il Brent prezza appena sopra gli 85 dollari al barile.

Sei membri dell'OPEC+ hanno concordato tagli volontari e addizionali alla produzione di greggio per 0,7 mbg nel primo trimestre 2024, mentre l'Arabia Saudita estenderà la sua riduzione di output di 1 mbg nello stesso periodo. Inoltre, la Russia ha dichiarato di voler tagliare l’export di petrolio di 0,5 mbg nei primi tre mesi del prossimo anno, taglio più profondo di quello attuale da 0,3 mbg, sebbene comprenda 0,2 mbg di prodotti raffinati.Tuttavia, “il mercato non è risultato del tutto convinto del messaggio in quanto non c'era un accordo formale sotto l'ombrello OPEC+”, spiegano da Equita Sim.

In assenza di un accordo formale, “i membri hanno la responsabilità di annunciare i propri tagli, il che potrebbe sollevare problemi di conformità, sebbene diversi Paesi abbiano annunciato i tagli previsti nelle ore successive alla riunione”, aggiungono dalla sim. Se i tagli volontari OPEC+ fossero realizzati, da Equita prevedono “un mercato del greggio abbastanza bilanciato nel primo trimestre 2024, utilizzando le aspettative di crescita della IEA che prevedono nel 2024 la domanda a +0,9 mbg e la produzione non-Opec+ a +1,6 mbg”, concludono, ritenendo la loro stima sul Brent per il 2024 di 80 dollari “scenario di mercato attuale”.

Notizie societarie e pre-market USA

Tesla (-1%): ha fissato il prezzo del Cybertruck, a lungo rimandato, al 50% in più rispetto alle stime iniziali. Il veicolo sarà disponibile in tre varianti, a partire da 60.990 dollari e fino a 99.990 dollari, mentre Elon Musk aveva stimato che nel 2019 sarebbe stato venduto a 40.000 dollari.

Apple (+0,05%): secondo indiscrezioni sarebbero in corso le trattative con Paramount Global (+3%) per abbinare i loro servizi di streaming a prezzi scontati.

Pfizer (-4%): fermati gli studi di fase avanzate del farmaco ‘danuglipron’ dopo che la maggior parte dei pazienti in si è ritirata a causa di alti tassi di effetti collaterali.

Coinbase Global (+3%): segue la scia del Bitcoin, ai massimi di 18 mesi, dopo aver guadagnato il 62% a novembre.

Dell Technologies (-5%): ricavi del terzo trimestre di 22,25 miliardi di dollari, inferiori alla stima media degli analisti di 23 miliardi.

Biora Therapeutics (+58%): ha comunicato che la FDA statunitense ha autorizzato la richiesta di avvio di studi clinici sulla combinazione farmaco/dispositivo BT-600 per il trattamento della colite ulcerosa.

Marvell Technology (-5%): prevede un risultato netto trimestrale di 1,42 miliardi di dollari, al di sotto delle stime del consenso degli analisti di 1,44 miliardi, e un eps a 46 centesimi, meno delle aspettative di 48 centesimi.

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