Wall Street debole, non basta l’apertura di Trump sui dazi

Il Presidente degli Stati Uniti sta valutando l’alleggerimento delle tariffe sul settore auto ma a Wall Street si guarda alle trimestrali e tornano i timori dell’arrivo di una recessione.

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Wall Street ferma

Non bastano le prospettive di una riduzione dei dazi sul settore automobilistico a sollevare Wall Street dal torpore di ieri, quando la seduta si era chiusa intorno la parità per i principali indici della Borsa di New York.

Se i future sul Dow Jones mostrano segnali positivi (+0,30%), i contratti sul Nasdaq cedono lo 0,20% e quelli sullo S&P500 scambiano intorno la parità, indeboliti anche dalle trimestrali in agenda oggi.

Il dollaro statunitense batte un colpo nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD scende (-0,40%) a 1,1374, indebolendo l’oro (-0,80%), scambiato a 3.318 dollari l’oncia (future).

Il Bitcoin resta intorno quota 95 mila dollari e il Brent perde l’1,50% a 63,80 dollari al barile, seguito dal greggio WTI (61,15 dollari).

In giornata sono previsti i dati sulla fiducia dei consumatori (ore 16 italiane) e i nuovi posti di lavoro JOLTs (ore 16), che potrebbero muovere i mercati, in attesa del report sul lavoro di venerdì prossimo.

Dal fronte delle trimestrali, oggi erano attesi i risultati di General Motors, Coca-Cola, PayPal, UPS e Pfizer, mentre quattro delle ‘Magnifiche Sette’, Meta Platforms, Microsoft, Apple e Amazon, sono attesi a partire da domani.

Schiarita sui dazi

Trump ridurrà l'impatto delle sue tariffe sul settore automobilistico, impedendo che i dazi sulle auto prodotte all'estero si sovrappongano ad altre tariffe, secondo quanto annunciato dalla sua amministrazione.

“Buone notizie per il settore auto, che potrebbero prospettare anche un miglioramento dei rapporti tra Stati Uniti e resto del mondo per ciò che concerne il tema dazi”, sottolineano gli analisti di UniCredit, ritenendo la vicenda come la “conferma di un moderato progresso verso condizioni migliori rispetto a quelle che hanno preceduto le festività pasquali”.

"A nostro avviso, manca ancora un po' di tempo per una vera e propria distensione (nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina)", avvisa Sat Duhra, gestore di portafoglio presso Janus Henderson, al Reuters Global Markets Forum. "Qualcuno farà il primo passo per primo e probabilmente sarà il mercato a guidarlo, come abbiamo visto negli Stati Uniti", ha aggiunto.

Si pensa di nuovo alla recessione

“Non dovrebbe sorprendere più di tanto che gli investitori abbiano adottato un approccio ‘attendista’, con una mancanza di convinzione su tutta la linea e con i mercati che si muovono in modo relativamente senza direzione", spiega Michael Brown, senior research strategist di Pepperstone. "L'attenzione si concentra sul fatto che le notizie sui dazi si stanno riducendo, ma anche sui dati macro, con il mercato che torna a preoccuparsi per una recessione", secondo Michael Metcalfe, responsabile della strategia macro di State Street Global Markets.

"Con l'incertezza creata dai dazi, dobbiamo iniziare a valutare almeno una probabilità di recessione negli Stati Uniti", ha dichiarato a Bloomberg TV Johanna Kyrklund, Chief Investment Officer di Schroders, che aggiunge: "analizzando ogni azienda azione per azione, cerchiamo di individuare il rischio per la crescita".

Notizie societarie e pre market USA

The Coca-Cola Co (+1%): ricavi netti diminuiti del 2% a 11,1 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2025, a causa dell'andamento valutario sfavorevole e dell'impatto del rifranchising delle attività di imbottigliamento.

PayPal (-2%): fatturato nel primo trimestre a 7,79 miliardi di dollari, inferiore alle aspettative degli analisti di 7,85 miliardi (dati LSEG).

General Motors (-3%): ha sospeso le previsioni per l'anno fiscale 2025 di un utile netto compreso tra 11,2 e 12,5 miliardi di dollari.

Merck (+0,10%): annunciato investimento da 1 miliardo di dollari in un nuovo stabilimento nel Delaware per espandere la produzione nazionale, cercando così di affrontare i dazi di Trump.

UPS (+1,70%): utile per azione adjusted per 1,49 dollari nel primo trimestre, superiori alla stima di 1,38 dollari (dati LSEG).

Pfizer (+1%): utili per azione adjusted nel primo trimestre per 0,92 dollari, battendo le stime degli analisti di 0,67 dollari (dati compilati LSEG).

Honeywell (+5%): prevede un utile per azione rettificato compreso tra 10,20 e 10,50 dollari per il 2025, superiore alla precedente previsione di 10,10-10,50 dollari.

Alexandria Real Estate Equities (-1%): i fondi delle operazioni (FFO) nel 2025 sono ora previsti tra 9,16 e 9,36 dollari per azione, in calo rispetto alla precedente attesa di a 9,23-9,43 dollari.

Abeona Therapeutics (+13%): La Food and Drug Administration statunitense ha approvato la sua terapia genica, chiamata Zevaskyn, per la cura di una rara malattia della pelle.

Raccomandazioni analisti

Meta

Arete: neutral e prezzo obiettivo tagliato da 636 a 581 dollari.

Bernstein: buy e target price ridotto da 800 a 700 dollari.

Alphabet

Daiwa Securities: buy e prezzo obiettivo diminuito da 225 a 200 dollari.

Amazon

UBS: buy e target price sceso da 272 da 253 dollari.

Intel

DBS Bank: sell e prezzo obiettivo tagliato da 22 a 20 dollari.

PepsiCo

HSBC: neutral e target price calato da 162 a 140 dollari.

JP Morgan

Daiwa Securities: buy e przzo obiettivo ridotto da 267 a 266 dollari.

La Finestra sui Mercati

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