Wall Street e quel sollievo che arriva dalla Cina


Dati cinesi sulla manifattura migliori delle attese sostengono il sentiment sul mercati nella seduta di oggi e la borsa USA potrebbe aprire sopra la parità nonostante restino ancora le incertezze sul tipo di ‘atterraggio’ dell’economia USA rispetto alla politica monetaria della Federal Reserve.


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Borsa USA positiva

Future sugli indici azionari statunitensi principali scambiati in verde a circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni di Wall Street, grazie ai solidi dati manifatturieri della Cina che hanno rassicurato le preoccupazioni per la politica monetaria più restrittiva della Federal Reserve.

I contratti sul Dow Jones, lo S&P500 e sul Nasdaq si muovono all’uniscono e guadagnano circa lo 0,30%, aprendo le porte ad un inizio di seduta sopra la parità.

La crescita odierna arriva dopo che i principali indici azionari statunitensi hanno chiuso febbraio in ribasso, mentre gli investitori si preparano alla possibilità che la Fed aumenti i tassi più di quanto si pensasse inizialmente, sulla base dei segnali di ripresa dell'economia.

Sostegno dalla Cina

Prima di Wall Street, le borse asiatiche e quelle europee scambiavano in verde dopo che l’attività manifatturiera cinese è risultata crescere ad un ritmo più veloce da più di un decennio sulla scia delle aperture post-Covid 19, infondendo ottimismo nei cupi mercati globali.

Una ripresa della seconda economia mondiale potrebbe alimentare la narrativa dell’atterraggio “morbido” o “addirittura senza atterraggio, che ha sostenuto il movimento al rialzo degli asset di rischio dai minimi di ottobre”, spiega Russ Mould, direttore investimenti di AJ Bell.

Gli operatori si aspettano che la Fed aumenti i tassi nei prossimi mesi fino a un intervallo del 5,25%-5,50%, dall'attuale 4,50%-4,75%, rappresentando un livello superiore a quello che i responsabili delle politiche della Fed hanno indicato a dicembre come necessario per aumentare il tasso di riferimento.

Gli operatori del mercato monetario vedono circa l’80% di possibilità di un rialzo dei tassi di 25 punti base alla fine della prossima riunione della Fed in agenda il 21 e il 22 marzo, ma le probabilità di un aumento dei tassi di 50 punti base sono aumentate di recente.

Le previsioni sui rischi

La “fortissima partenza d’anno” era arrivata “dopo che le banche centrali avevano aperto ad un atteggiamento meno aggressivo”, ma “i dati macro pubblicati successivamente suggeriscono che le politiche monetarie restrittive potrebbero essere necessarie più a lungo del previsto, con Bullard (presidente della FED di St. Louis) che non ha escluso la possibilità di ricorrere ad un rialzo di 50bps nella prossima riunione (rispetto a un’aspettativa del mercato di un ultimo rialzo di 25 punti base, subito dopo la riunione del FOMC di inizio febbraio), scrivono da Equita Sim.

“La fotografia ad oggi mostra basse probabilità di una recessione nel primo trimestre 2023 e lo scenario di un ‘soft landing’ resta il più probabile per i mercati”, proseguono dalla sim, anche se a loro avviso “questo processo di rapido aggiustamento della politica monetaria aumenta il rischio di forte rallentamento economico non voluto da parte delle banche centrali (nel 2H23/inizio 2024), con rischio sugli utili delle società”, confermato anche dalla curva dei tassi USA 10Y-2Y, ancora “fortemente invertita (-87bps dai -72bps di inizio mese), continuando a segnalare un’alta probabilità di recessione in arrivo”.

In conclusione, da Equita prevedono “nel breve rischi siano orientati verso una maggiore azione da parte delle banche centrali che potrebbe impattare l’economia e gli utili societari, quindi preferiamo mantenere un posizionamento neutrale sull’azionario privilegiando i titoli di qualità rispetto ai ciclici”.

Se “la riapertura della Cina e l’attenuazione delle preoccupazioni legate alla crisi energetica hanno migliorato il quadro di breve termine”, “vediamo ancora un rischio di forte perdita di slancio della crescita in EU e USA nei prossimi mesi a causa della restrizione monetaria in atto (che si trasmette con ritardo sull’economia), unita ad un mercato che ora sembra prezzare una probabilità troppo bassa di rallentamento economico. Per queste ragioni, nel nostro portafoglio raccomandato manteniamo un peso dell’investito molto vicino al benchmark (92,2% rispetto ad un peso neutro del 90% da 91,6% del mese precedente)”, concludono questi analisti.

Notizie societarie e pre-market USA

Tesla (+0,5%): si terrà oggi l’Investor Day nel corso del quale l’amministratore delegato Elon Musk dovrebbe illustrare il suo ‘Master Plan Part Three’, mentre la società sta preparando un rinnovamento della produzione della sua vendutissima Model Y, secondo indiscrezioni della Reuters.

AMC Entertainment Holdings (-7%): ha registrato una perdita nel quarto trimestre di 26 centesimi di dollaro al lordo, rispetto al calo di 13 centesimi di dollaro relativo all’anno precedente.

Novavax (-25%): ha sollevato dubbi sulla sua capacità di restare in attività e ha annunciato tagli alla spesa, anche se la sua previsione sul flusso di cassa indica un capitale sufficiente per finanziare le operazioni per il prossimo anno.

Rivian Automotive (-8%): ha previsto una produzione (50 mila unità) per il 2023 ben al di sotto delle stime degli analisti (67.170), in quanto alle prese con il persistente collo di bottiglia della catena di approvvigionamento.

HP (+3%): ha previsto un utile rettificato per il secondo trimestre superiore alle stime e ha mantenuto il suo obiettivo di utili per l'intero anno.

Wendy’s (+1%): prevede una crescita delle vendite annuali 2023 compresa tra il 6% e l'8%, al di sopra della stima media di Wall Street del 3,8%, secondo dati Refinitiv.

Kohl’s (-12%): si attende per il 2023 un calo delle vendite nette tra il 2% e il 4%, rispetto alle stime degli analisti di un aumento dello 0,7% (dati Refinitiv).

Aravive (+5%): il suo farmaco Batiraxcept, per il trattamento di un tipo di cancro al pancreas, ha ricevuto l’etichetta di ‘farmaco orfano’ dalla Food And Drug (FDA) statunitense.

Raccomandazioni analisti

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