Wall Street ferma, Apple continua a deludere

Apertura della borsa statunitense prevista piatta, mentre gli analisti tornano a parlare dello spettro recessione e Cupertino presenta un visore per la realtà aumentata dal prezzo probabilmente eccessivo.
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Wall Street in pausa
Nessuna direzione chiara per l’apertura di Wall Street dopo le chiusure negative della seduta di ieri.
Oggi i future sul Nasdaq cedono lo 0,20% a circa un’ora dall’avvio della seduta ufficiale, mentre seguono sulla stessa linea quelli sul Dow Jones e sullo S&P500.
In crescita l’indice del dollaro, arrivato a 104,27, mentre la coppia EUR/USD resta in calo e scende (-0,30%) a 1,0673.
Se la stretta monetaria della Federal Reserve sta raffreddando l’economia, i forti dati sull’occupazione della scorsa settimana offuscano le prospettive del percorso politico della Fed.
La differenza tra “salto e pausa, con il suo impatto sulla prossima riunione, è ciò che gli investitori stanno cercando di capire”, ipotizza Paul Nolte, consulente patrimoniale senior e stratega di mercato presso Murphy & Sylvest.
La prossima settimana i dati sull’inflazione, previsti prima della riunione della Fed, potrebbe indicare un leggero raffreddamento dei prezzi al consumo di maggio su base mensile, ma si prevede che quelli core siano rimasti fermi: “il mercato è in pausa fino alla riunione della Fed e ai dati sull’inflazione”, ha aggiunto Nolte.
Scendono i Treasury
I rendimenti del Tesoro ieri erano in calo dopo che il governo statunitense ha iniziato a emettere un’ondata di buoni del Tesoro per ricostituire la propria liquidità, quasi prosciugata negli ultimi mesi.
Secondo investitori e analisti, l’emissione di nuovi titoli potrebbe avere un impatto sulla liquidità dei mercati finanziari e potrebbe avere un effetto negativo.
Oggi il decennale scambia al 3,688% dopo il -3,66% di ieri, mentre il biennale recupera (0,20%) al 4,491% e il trentennale resta al 3,89%.
Paura di recessione
Torna la parola recessione nelle previsioni degli analisti e secondo Daniel Pinto di JP Morgan, “prima o poi arriverà”, per due ragioni.
La prima riguarda il fatto che siamo “in un mondo di alta inflazione e alti tassi di interesse”, ha spiegato, sottolineando che questa situazione “di solito si conclude con una recessione”.
L’altro motivo riguarda i dati economici che “stanno gridando recessione e questo è difficile da negare”, e, “ad esempio, lo spread tra il Treasury a 2 anni e quello a 10 anni è invertito, il che significa che il rendimento del titolo a più breve termine è più alto di quello a più lungo termine dal luglio dell'anno scorso, un fattore storico che predice le recessioni”.
“La Fed sta lottando contro un’inflazione a mille, abbiamo avuto annunci di licenziamenti e il mercato azionario, che è uno dei più forti indicatori della futura performance economica, è sostanzialmente piatto in quest’anno, addirittura in leggero calo se corretto per l'inflazione”, sottolinea Mike ter Maat, un economista freelance.
“Quando sta per arrivare una recessione, di solito le cose si accumulano, si accumulano, si accumulano e poi, all’improvviso, scoppia la recessione”, avvisava.
Apple e il Metaverso
Ancora debole il titolo Apple dopo il record di 184,95 dollari segnato ieri, per una capitalizzazione vicina ai 2.900 miliardi, ma subito abbandonato fino a chiedere il negativo.
Ieri la società ha presentato un visore per la realtà aumentata chiamato Vision Pro da utilizzare nel metaverso, facendo così concorrenza a Meta.Il prezzo parte da 3.499 dollari, con disponibilità a inizio 2024 negli Stati Uniti e altri paesi che si aggiungeranno nel corso del prossimo anno, anche se il costo è apparso a molti analisti come “eccessivo”.
Vision Pro può essere controllato con il semplice movimento degli occhi, con la voce e con le mani. Non ci sono mouse o controller. Basta uno sguardo per metterlo in funzione, si può passare dalla realtà virtuale a quella reale con il solo sguardo. Chi lo indosserà potrà guardare un film, giocare, effettuare videochiamate, lavorare e inviare email, grazie a un sistema operativo studiato appositamente.
“E' il primo prodotto di Apple che non guarderete semplicemente ma attraverso il quale guarderete”, ha annunciato trionfante il Ceo Tim Cook.
Notizie societarie e pre-market USA
Microsoft (-0,10%): dovrà pagare una multa da 20 milioni di dollari per l’accusa arrivata dalle autorità americane di raccolta di dati personali di minori senza il consenso dei genitori, avvenuta sul sistema Xbox tra il 2015 e il 2020.
Ford Motor (-1%): richiamati 125 mila veicoli negli Stati Uniti per il rischio di incendio, così come indicato dal sito web della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA).
Novavax (+1%): il responsabile della ricerca e dello sviluppo della società ha dichiarato ieri che un vaccino aggiornato contro il Covid 19, già in fase di produzione, potrebbe proteggere anche contro altre varianti in rapida crescita che circolano negli Stati Uniti.
HTG Molecular Diagnostics (-45%): ha presentato ieri la richiesta di fallimento ai sensi del Capitolo 11 in Delaware.
Cadre Holdings (-14%): annunciata vendita di 1,5 milioni di azioni da parte del CEO Warren Kanders a 19 dollari, con uno sconto del 12,7% rispetto alla chiusura di ieri (21,76 dollari).
THOR Industries (+5%): alzate le previsioni di utile per azione per l’esercizio 2023 a 5,80-6,50 dollari da 5,50-6,50 dollari.
Coherus BioSciences (+6%): ha annunciato un miglioramento statisticamente significativo rispetto alla sola chemioterapia nel corso dello studio di fase avanzata del suo farmaco sperimentale ottenuto nel trattamento dei pazienti contro il cancro alla testa e al collo.
Raccomandazioni analisti
Apple
JP Morgan: ‘buy’ e prezzo obiettivo fermo a 190 dollari.
Credit Suisse: ‘buy’ target price alzato da 188 USD a 200 dollari.
Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo ancora a 210 dollari.
Goldman Sachs: ‘buy’ e target price non si muove dai 209 dollari.
Tesla
Citigroup: ‘neutral’ e prezzo obiettivo aumentato da 175 USD a 215 dollari.
Meta
JMP Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo fissato a 300 USD rispetto ai precedenti 270 dollari.
FedEx
JP Morgan: ancora ‘neutral’ e target price ridotto da 233 a 228 dollari.
Warner Bros
Morgan Stanley: ‘neutral’ e prezzo obiettivo diminuito da 16 USD a 14 dollari.
Fox Corporation
Morgan Stanley: ‘neutral’ e target price da 36 USD a 37 dollari.
American Airlines
Citigroup: ‘neutral’ e prezzo obiettivo alzato da 15,50 a 17 dollari
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