Wall Street già pronta al recupero

La borsa di New York verso il rimbalzo dopo i dati macro sulla disoccupazione, mentre prosegue la stagione degli utili con Walt Disney, PepsiCo e Robinhood protagoniste.
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Wall Street in verde
Wall Street che sembra aver già dimenticato le dichiarazioni da falco degli esponenti della Fed di ieri e rafforzati dai dati macro diffusi oggi.
A circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni di New York, i contratti sul Nasdaq accelerano e guadagnano oltre l’1,20%, mentre quelli sul Dow Jones e sullo S&P500 aggiungono oltre mezzo punto.
Dollaro in calo rispetto all’euro e la coppia EUR/USD quota 1,0775, mentre i Treasury decennali scendono al 3,59% (-1,20%) e i biennali restano in calo (-0,70%) al 4,4211%.
Dati macro
L’appuntamento principale di oggi erano i dati macro sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti, risultati maggiori delle attese.
Nella settimana al 3 febbraio, i ‘claims’ sono stati 196 mila, in crescita di 13 mila unità rispetto alla settimana precedente (183 mila) e oltre i 190 mila attesi dal consensus.
Secondo il Dipartimento del Lavoro USA, la media delle ultime quattro settimane è stata di 189.250 unità, segnando un calo dai 191.750 della settimana precedente.
Infine, nella settimana al 27 gennaio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.688.000, in aumento di 38.000 mila unità rispetto alle 1.650.000 unità della settimana precedente e al di sopra del 1.658.000 attesi.
La Fed hawkish
La seduta di ieri si era conclusa con una flessione dell’1,7% per il Nasdaq, mentre lo S&P 500 cedeva l’1,1% e il Dow Jones lo 0,6%.
Ad attirare le vendite erano stati gli avvertimenti da parte di quattro membri del board della Federal Reserve, segnalando la probabilità che i rialzi dei tassi di interesse continuino e possano rimanere elevati per un periodo più lungo.
Il membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve, Christopher Waller, spiegava che il tentativo di raggiungere l'obiettivo del 2% della banca centrale “potrebbe essere una lunga battaglia”.
Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha lasciato intendere che potrebbero essere necessari altri rialzi, dato che i tassi di interesse sono “a malapena in territorio restrittivo”.
Le dichiarazioni sembravano arrivare per modificare il senso delle parole di Jerome Powell, ieri motore del rally dell’azionario USA, parlando di “disinflazione” per 11 volte nella sua conferenza stampa, dicendosi di non essersi pentito di aver usato questa parola.
“Wall Street spera che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell parli in pubblico tutti i giorni”, ironizza Wayne Cole della Reuters, sottolineando come il presidente, “di fronte alla possibilità di reagire in modo ‘hawkish’ al dato sugli occupati Usa di gennaio, si sia tirato indietro e abbia scelto di rimanere noiosamente in equilibrio parlando del futuro dei tassi”.Powell ribadiva, inoltre, che il “processo disinflazionistico” è in corso ma che probabilmente richiederà un periodo di tempo “significativo”, e che se i dati continueranno ad essere più solidi del previsto la Fed dovrà intervenire in modo più incisivo sui tassi.“Nulla di che, ma in questi giorni per i mercati se Powell non è davvero ‘hawkish’ allora è ‘dovish’: non ci sono vie di mezzo”, sottolineava Cole.
Successivamente, Wall Street è salita parecchio mentre i rendimenti dei Treasuries e il dollaro sono scesi di poco, con i futures che prevedono solo altri due rialzi al 5,0-5,25%.
Gli utili
Intanto, prosegue la stagione degli utili a Wall Street e fino a questo momento sono state protagoniste il 63% delle società scambiate sullo S&P500, secondo quanto riporta la CNBC.
Di queste società, il 69,5% ha battuto le attese degli analisti (dati di FactSet), anche se si tratta di una percentuale inferiore alla media degli ultimi tre anni, pari al 79%.
Oggi sono protagoniste Walt Disney, PepsiCo e Robinhood, insieme ad altre società quotate a New York.
Notizie societarie e pre-market USA
Walt Disney (+5%): ha annunciato un’ampia ristrutturazione sotto la guida dell'amministratore delegato Bob Iger, recentemente reintegrato, tagliando 7.000 posti di lavoro come parte di uno sforzo per risparmiare 5,5 miliardi di dollari di costi e rendere redditizia l’attività di streaming.
PepsiCo (+2%): chiude il quarto trimestre con un utile per azione di poco superiore alle aspettative, a 1,64 dollari e si attende di concludere l’esercizio in corso con un incremento del 96% dei ricavi organici.
Robinhood (+5%): ha riportato una perdita trimestrale rettificata di 11 centesimi per azione per il trimestre conclusosi a dicembre, rispetto all’aspettativa media di undici analisti di 14 centesimi.
Berkshire Hathaway (+0,60%): la società di investimento di proprietà di Warren Buffett, ha venduto 4,235 milioni di azioni quotate a Hong Kong del produttore di veicoli elettrici BYD per 1,09 miliardi di dollari di Hong Kong (139 milioni di dollari), come risulta da un deposito in borsa, riducendo la partecipazione dal 12,26% all’11,87%.
American Financial Corp (+0,60%): utile trimestrale rettificato di 1,35 dollari per azione per il periodo chiuso a dicembre, quando l’aspettativa media di sei analisti per il trimestre era di un utile di 1,32 dollari per azione.
Baxter International (-8,6%): previsioni di utile 2023 tra 2,75-2,95 dollari rispetto ai 3,56$/anno previsti da Refinitiv.
Hilton Worldwide Holdings (+2%): riportato un eps adjusted nel quarto trimestre pari a 1,59 dollari, battendo le attese degli analisti di $1,22 (Refinitiv).
Raccomandazioni analisti
PepsiCo
Wells Fargo Securities: ‘neutral’ confermato e prezzo obiettivo a 187 USD rispetto ai precedenti 190 dollari.
Uber Technologies
Wedbush: ‘buy’ e target price alzato da 38 USD agli attuali 40 dollari.
Moderna
JPMorgan Chase: ‘neutral’ e prezzo obiettivo aumentato da 132 USD a 138 dollari.
Under Armor
Wedbush: ‘buy’ e prezzo obiettivo diminuito da 14 USD a 13 dollari.
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