Wall Street guardinga dopo Powell

Le previsioni sul primo taglio a luglio dei tassi della Federal Reserve continuano a ridursi e ieri il Presidente dell’istituto centrale ha sottolineato ancora l’incertezza arrivata dagli ultimi dati sull’inflazione.

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Wall Street poco mossa

Wall Street di poco sopra la parità il giorno dopo le parole di Jerome Powell che aveva raffreddato ulteriormente le prospettive di un vicino taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve.

I future sui principali indici della Borsa di New York (S&P500, Dow Jones e Nasdaq) guadagnano circa lo 0,20% quando manca circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali.

Restano su alti livelli i rendimenti dei Titoli di Stato USA, poco mossi, con il biennale vicino al 5% e il decennale quotato al 4,655%. L’oro resta sopra quota 2.400 dollari l’oncia, vicino al suo massimo storico aggiornato nelle ore precedenti, e il dollaro ritraccia nei confronti dell’euro: coppia EUR/USD a 1,0638.

Powell e la Fed

Ieri il Presidente della Fed, Jerome Powell, aveva sottolineato che “i dati recenti non hanno dato maggiore fiducia sull’inflazione”, non citando la possibilità di modifiche ai tassi attuali.

Oggi si attendono le dichiarazioni della componente della Fed Michelle Bowman (ore 01:15 italiane) e della Presidente dell’istituto centrale di Cleveland, Loretta Mester (ore 23:30).

“Con il vicepresidente Jefferson che aveva affermato indirettamente che i tagli dei tassi potrebbero essere molto lontani, Bowman e Mester potrebbero anche apparire aggressivi oggi e potenzialmente infliggere ulteriori danni al sentiment del mercato in un calendario di dati statunitensi molto leggero” prevede Achilleas Georgolopoulos, analista degli investimenti del broker forex XM.

Gli operatori del mercato monetario vedono una probabilità superiore al 41% che la Fed possa iniziare il suo ciclo di allentamento a luglio, secondo lo strumento FedWatch del CME, in calo rispetto ad oltre il 43% di ieri.

Dopo aver iniziato l’anno prevedendo fino a sei tagli dei tassi nel 2024, ovvero un allentamento di 1,5 punti percentuali, i trader ora dubitano che ci sarà anche solo mezzo punto di riduzione. Le aspettative implicite nel mercato per i tagli dei tassi della Fed, crollate nelle ultime due settimane, sono diminuite ulteriormente dopo il commento di Powell sull’inflazione.

Notizie societarie e pre-market USA

United Airlines (+5%): prevede un EPS rettificato per il secondo trimestre compreso tra 3,75 e 4,25 dollari, superiore alle stime degli analisti di 3,76 dollari (dati LSEG).

U.S. Bancorp (-3%): prevede ricavi netti da interessi per l'esercizio 2024, compresi tra 16,1 e 16,4 miliardi di dollari, quando in precedenza aveva comunicato di attendersi oltre 16,6 miliardi di dollari.

Eli Lilly (+1%): il suo farmaco per la perdita di peso ha avuto successo durante due studi di fase avanzata che lo hanno testato in pazienti con apnea ostruttiva del sonno.

Greenwich Lifesciences: perdita trimestrale rettificata di 21 centesimi per azione per il trimestre conclusosi a dicembre, superiore a quella dello stesso periodo dell'anno scorso (-22 centesimi) e le previsioni degli analisti per il trimestre erano di una perdita di 20 centesimi per azione.

Capri Holdings (-2%): la FTC statunitense si sta preparando a fare causa per bloccare l'accordo da 8,5 miliardi di dollari tra Tapestry e Coach per l'acquisto di Capri, proprietaria di Michael Kors, secondo il NYT Dealbook.

Vanda Pharmaceuticals (+36%): Future Pak ha presentato un’offerta da 7,25 a 7,75 dollari per azione per acquisire la società che implica un premio del 79%-92% rispetto alla chiusura di ieri (4,05 dollari).

Mobileye Global (+3%): si è assicurata ordini per la spedizione di 46 milioni di chip EyeQ6 Lite per la guida assistita nei prossimi anni, ma non ha rivelato i nomi dei clienti perché vincolata da accordi di segretezza.

Sage Therapeutics (-4%): interromperà lo sviluppo del suo farmaco sperimentale per il trattamento del morbo di Parkinson dopo il fallimento di uno studio di metà fase.

Raccomandazioni analisti

Netflix

JP Morgan: ‘buy’ e prezzo obiettivo invariato a 650 dollari.

Guggenheim: ‘buy’ e target price alzato da 600 USD a 700 dollari.

Meta

UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 530 USD a 610 dollari.

Alphabet

UBS: ‘neutral’ e target price incrementato a 166 USD dai precedenti 150 dollari.

Boeing

UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo fermo a 250 dollari.

Johnson & Johnson

Morgan Stanley: ‘neutral’ e target price ridotto a 167 USD dai 168 dollari precedenti.

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