Wall Street in lieve calo, crollo dell’argento

Tutti e tre i principali indici della Borsa di New York sembrano destinati a concludere un turbolento 2025 con forti guadagni: l’S&P500 è in rialzo di oltre il 17% e il Dow Jones ha guadagnato oltre il 14%. Il Nasdaq Composite ha registrato guadagni costanti, con un incremento di oltre il 22% finora.
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Wall Street oggi
Wall Street sembra destinata ad un’apertura di poco sotto la parità in questa settimana che vedrà la Borsa di New York chiusa nella giornata di giovedì 1° gennaio, con l’argento ancora sotto i riflettori.
A cedere di più sono i tecnologici quando manca circa un’ora al suono della campanella: il future sul Nasdaq perde quasi mezzo punto percentuale, mentre le vendite colpiscono anche quello sullo S&P500 (-0,30%) e il contratto sul Dow Jones.
Il dollaro resta poco mosso nei confronti dell’euro, con la coppia EUR/USD a 1,1763, e l’indice del biglietto verde in leggera crescita a 98,10. Bitcoin ancora in difficoltà (-0,50%), a 87.500 dollari.
Vendite sull’oro, a 4.460 dollari l’oncia (prezzo spot), e sull’argento, in crollo del 5% a 75 dollari l’oncia.
La fronte del petrolio, guadagnano il 2% i due principali benchmark: Brent a 61,60 dollari e greggio WTI a 58,1 dollari al barile.
Dati macro e verbali Fed
Quella iniziata oggi si preannuncia una settimana relativamente tranquilla dal lato macro. Oggi è in programma un aggiornamento sulle vendite immobiliari in sospeso ma il momento clou della settimana arriverà probabilmente mercoledì, con la pubblicazione dei verbali della riunione della Federal Reserve di inizio dicembre.
I verbali potrebbero fornire nuovi spunti per gli investitori in cerca di indizi sulla prossima mossa della Fed a gennaio, con le divisioni che hanno attanagliato la banca centrale nel 2025 destinate probabilmente a perdurare anche nel nuovo anno.
Circa l'80% delle scommesse sulla Fed prevede che l’istituto manterrà gli attuali livelli dei tassi di interesse il mese prossimo, anche se gli operatori sono più divisi su cosa farà il comitato a marzo.
Volatilità sull’argento
Protagonista sui mercati odierni resta l’argento che, dopo aver superato il record storico di 80 dollari l’oncia, ha invertito la tendenza e cedeva il 5%, ritirandosi a 75 dollari (prezzo spot).
Negli ultimi mesi, i metalli preziosi sono emersi come un settore caldo dei mercati finanziari, trainati dagli elevati acquisti da parte delle banche centrali e dagli afflussi verso gli ETF. Anche i minori costi di finanziamento stanno agendo da volano per le materie prime non rendibili.
Anche le tensioni in Venezuela e gli attacchi di Washington contro gli obiettivi dello Stato Islamico in Nigeria hanno contribuito ad aumentare l'attrattiva dei metalli come rifugio sicuro. Con le scorte di argento prossime ai minimi storici, c'è il rischio di carenze di offerta che potrebbero avere ripercussioni su diversi settori.
Lo slancio iniziale di oggi era arrivato dopo che un commento di Elon Musk nel fine settimana ha evidenziato il crescente rialzo attorno a loro: l’imprenditore ha risposto a un tweet sulle restrizioni cinesi all'esportazione affermando su X: "Questo non va bene. L'argento è necessario in molti processi industriali".
"Sebbene non ci sia stato un chiaro fattore scatenante per il calo dell'argento, i bassi livelli di liquidità e l'aumento parabolico dell'argento indicano che è vulnerabile a una brusca ripresa. I fattori macroeconomici e la liquidità rimangono deboli, il che significa che un andamento dei prezzi così irregolare nel settore dei metalli potrebbe caratterizzare gli scambi per ciò che resta del 2025", scrive Adam Linton, stratega macroeconomico di Bloomberg.
Ottimismo sul futuro
Tutti e tre i principali indici sembrano destinati a concludere un turbolento 2025 con forti guadagni: l’S&P500 è in rialzo di oltre il 17% e il Dow Jones ha guadagnato oltre il 14%. Il Nasdaq Composite ha registrato guadagni costanti, con un incremento di oltre il 22% finora, nonostante la breve fase ribassista di aprile seguita all'introduzione dei dazi più ingenti del Presidente Trump.
"Il quadro generale è ideale, con l'economia statunitense in forte crescita, l'inflazione sotto controllo, un'elevata crescita degli utili e segnali che il ciclo di tagli dei tassi di interesse continuerà nel 2026", sottolinea David Kruk, responsabile del trading presso La Financière de l'Echiquier. "Al momento, la mia opinione è che il 2026 sarà molto simile al 2025, quindi non sarei sorpreso di vedere forti flussi di acquisti all'inizio dell'anno", prevede.
Notizie societarie e pre market USA
DigitalBridge (+42%): Bloomberg News riporta che SoftBank è vicina ad un accordo per l'acquisizione della società e l’annuncio potrebbe arrivare già oggi.
Lotus Technology (+3%): annunciato un investimento strategico di 23 milioni di dollari da parte della società di tecnologia automobilistica ECARX Holdings.
Solidion Technology (+8%): ha ottenuto una sovvenzione dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti per aumentare la sintesi di un materiale a base di nanosfera di carbonio.
Raccomandazioni analisti
Nvidia
UBS: buy e prezzo obiettivo confermato a 235 dollari.
Bernstein: buy e target price sempre a 275 dollari.
Apple
JP Morgan: buy e prezzo obiettivo di nuovo a 305 dollari.
Meta
Baird: buy e target price alzato da 820 a 815 dollari.
Tesla
RBC: buy e prezzo obiettivo fermo a 500 dollari.
Micron
Argus: buy e target price incrementato da 210 a 320 dollari.
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