Wall Street in rosso sui timori per le banche

Moody’s ha declassato 10 banche statunitensi di piccole e medie dimensioni, avvisando che potrebbe fare altrettanto con altri grandi istituti finanziari, mentre dalla Cina sono arrivati nuovi segnali di difficoltà economiche.
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Vendite Wall Street
Future in rosso oggi a Wall Street a meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali, tra gli ultimi deboli dati macro economici provenienti dalla Cina e la tempesta sul settore bancario dopo le decisioni di Moody’s e quella del governo italiano di approvare la tassa sugli extra profitti delle banche.
I contratti sul Nasdaq arretrano (-0,80%) maggiormente rispetto a quelli sul Dow Jones (-0,60%) e quelli sullo S&P500 (-0,70%).
Si rafforza (+0,60%) l’indice del dollaro, arrivato a 102,66, mentre l’euro (-0,50%) soffre nei confronti del biglietto verde, con la coppia EUR/USD scambiata a 1,0943.
Timori dalla Cina
In Cina i dati macro diffusi questa mattina hanno mostrato che le importazioni cinesi si sono contratte del 12,4% a luglio, ben oltre le previsioni di un calo del 5%, mentre le esportazioni sono scese del 14,5%, rispetto a un calo del 12,5% previsto dagli economisti.
“I dati sul commercio cinese sono assolutamente terribili”, ritiene Timothy Graf, responsabile della strategia macro per l'area EMEA di State Street, rendendo questa “una tipica giornata da risk-off”, con le notizia provenienti “dall’enorme e traballante settore immobiliare cinese che potrebbero pesare sui mercati”.
In Cina, infatti, Country Garden, il più grande promotore immobiliare privato cinese, ha ammesso di non aver pagato le due cedole obbligazionarie in dollari in scadenza il 6 agosto, accrescendo i segnali di grave stress del settore, e ha chiuso con un -14,39% alla borsa di Hong Kong.
Moody’s e le banche
A rendere ancora più cupo il clima nel settore finanziario è stato un rapporto di Moody's che ha tagliato il rating di 10 banche di una tacca, mettendo sotto osservazione anche sei colossi bancari, tra cui Bank of New York Mellon (-3% nel pre-market), per un potenziale declassamento.
Secondo l’agenzia di rating, l’aumento dei costi di finanziamento, il possibile calo dei depositi e l’indebolimento della redditività rappresentano dei rischi per il settore bancario, che ha attraversato una crisi all’inizio dell'anno dopo il crollo di tre istituti di credito.
“L’allerta sulle banche lanciata da Moody’s si aggiunge al declassamento del mercato dei Treasury statunitensi da parte di Fitch la scorsa settimana e offre agli investitori ulteriori motivi di cautela”, spiega Sam Stovall, chief investment strategist di CFRA Research, secondo il quale questo “significa anche che la preoccupazione che avevamo a marzo per i tre default bancari non è ancora finita”.
“L’annuncio di Moody's rappresenta un campanello d'allarme”, secondo Stuart Cole, capo macroeconomista di Equity Capital, ed “è significativo anche per la crescita degli Stati Uniti, in quanto le banche regionali statunitensi sono la linfa vitale per il finanziamento delle piccole e medie imprese”.
Inflazione USA
Oggi pomeriggio non sono previsti dati macro particolarmente rilevanti negli USA, ma gli investitori attendono con impazienza i dati sull’inflazione statunitense di luglio, in agenda giovedì, elemento chiave per la prossima decisione della Federal Reserve sui tassi d'interesse a settembre.
Secondo un sondaggio Reuters tra gli economisti, l’inflazione statunitense ha probabilmente registrato una lieve accelerazione a luglio, raggiungendo il 3,3% su base annua, mentre il tasso core è rimasto invariato al 4,8%.
Nella serata (21 italiane) sono attese alcune indicazioni sull’andamento del credito al consumo, mentre domani è prevista la bilancia commerciale.
Notizie societarie e pre-market USA
Tesla (-1%): il capo delle finanze Zachary Kirkhorn si è dimesso, sorprendendo gli analisti che vedevano nel veterano dell'azienda un possibile successore dell'amministratore delegato Elon Musk.
Lucid Group (+1%): fatturato trimestrale aprile-giugno di 150,9 milioni di dollari, mancando le stime di 175 milioni di dollari (dati Refinitiv IBES).
Eli Lilly and Co (+9%): il farmaco per l'obesità Wegovy della rivale danese Novo Nordisk ha dimostrato, in uno studio in fase avanzata, di ridurre del 20% il rischio di eventi cardiovascolari maggiori, come l'ictus, in persone sovrappeso o obese con una storia di malattie cardiache.
Novavax (+11%): utile nel secondo trimestre di 58 centesimi per azione rispetto alla perdita di 6,53 dollari per azione dell'anno scorso, favorito dalle vendite del vaccino contro il Covid 19 di 285,2 milioni di dollari contro una stima media degli analisti di 100,4 milioni di dollari (dati Refinitiv).
Chegg (+21%): batte le stime sulle vendite trimestrali e prevede un trimestre in linea con le stime, attenuando le preoccupazioni sull'impatto del chatbot virale ChatGPT sulla sua attività.
Tilray Brands (+11%): acquisterà otto marchi di birra e bevande da Anheuser-Busch InBev per 85 milioni di dollari in contanti e prevede che l’acquisizione la renderà la quinta più grande azienda di birra artigianale negli Stati Uniti.
Paramount Global (+3%): venderà la società editoriale Simon & Schuster alla società di private equity KKR & Co per 1,62 miliardi di dollari in contanti e ha realizzato un fatturato totale trimestrale è di 7,62 miliardi di dollari rispetto ad una stima degli analisti di 7,43 miliardi di dollari (Refinitiv).
Raccomandazioni analisti
Biontech
Deutsche Bank: ‘neutral’ e prezzo obiettivo fermo a 120 dollari.
Jefferies: ‘neutral’ e target price ridotto da 125 a 108 dollari.
Fisker
R.F. Lafferty: ‘buy’ e prezzo obiettivo diminuito da 10 USD a 9 dollari.
Shopify
Loop Capital: ‘neutral’ e target price ridotto da 69 USD a 62 dollari.
Macy’s
Morgan Stanley: ‘neutral’ e prezzo obiettivo diminuito a 15 USD dai precedenti 23 dollari.
Paramount Global
MoffettNathanson Research: ‘sell’ e prezzo obiettivo alzato da 11 USD a 12 dollari.
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