Wall Street incerta con i primi risultati delle elezioni di metà mandato


Future sui principali indici di New York incerti mentre continuano gli spogli delle elezioni midterm, ma il focus si sposterà presto verso i dati sull’inflazione di domani, vera preoccupazione per la Federal Reserve e i mercati.


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Le elezioni di midterm

L’attenzione dei mercati resta oggi sui risultati delle elezioni di midterm, storicamente a metà mandato del Presidente degli Stati Uniti in carica.

Mentre sono ancora in corso gli spogli, l’attesa vittoria netta dei Repubblicani nei due rami del parlamento americano non è arrivata e, se alla Camera è confermata la vittoria, al Senato il risultato resta in bilico.

L’eventuale “vittoria Democratica al Senato rappresenterebbe una sorpresa poco apprezzata a Wall Street”, secondo le parole di Jan Hatzius di Goldman Sachs, per il quale “il mercato puntava da tempo su una vittoria chiara dei conservatori quale argine di eventuali progetti di aumento delle tasse da parte di Joe Biden”.

Mercato in rosso

Anche se sarà necessario attendere ancora diverse ore per i risultati finali, i future di Wall Street scambiano sotto la parità quando manca circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni.

Storicamente i mercati azionari tendono a registrare performance migliori in caso di governo senza maggioranza parlamentare quando alla Casa Bianca c'è un democratico e gli investitori attribuiscono parte di questa performance all’impasse politica che impedisce a entrambe le parti di apportare importanti cambiamenti politici.

Secondo i dati analizzati da RBC Capital Markets a partire dal 1932, i rendimenti medi annuali dell’S&P 500 sono stati del 14% in caso di Congresso diviso e del 13% in caso di Congresso repubblicano sotto un presidente democratico, dato che scende al 10% quando i democratici controllavano la presidenza e il Congresso.

Inflazione sullo sfondo

Domani, però, è atteso il dato sull’inflazione (14:30), a cui si aggiunge quello sull’occupazione, e secondo Florian Ielpo, gestore di portafoglio di Lombard Odier Asset Management, questi numeri rappresentano una preoccupazione maggiore per i mercati rispetto alle elezioni di metà mandato degli Stati Uniti.

“I livelli dei prezzi mettono in ombra tutto il resto, compresa la situazione politica degli Stati Uniti. Abbiamo bisogno di un’inflazione più bassa per distogliere lo sguardo dalla Fed e iniziare a guardare altrove”, spiegava Ielpo, a capo dei dipartimenti macro e multi asset dell’asset manager svizzero.

Le previsioni degli economisti intervistati dalla Reuters indicano un possibile calo dell’inflazione core annuale (senza energia ed alimentari) al 6,5% in ottobre dal 6,6% del mese precedente.

Il dato verrà analizzato dalla Federal Reserve in previsione della prossima riunione di dicembre e i mercati monetari statunitensi prevedono un aumento dei tassi di interesse da 50 punti base e una probabilità di circa il 33% di un aumento maggiore di 75 punti base.

Meta taglia il personale

Elezioni e inflazione a parte, oggi le luci si sono accese anche su Meta Platform, la casa madre di Facebook, dopo l’annuncio del taglio dei propri dipendenti pari al 13% del totale, disposti per tutti i rami d’azienda, in particolare sul dipartimento delle risorse umane.

“Voglio assumermi la responsabilità di queste decisioni e di come siamo arrivati a questo punto”, scriveva in una lettera ai dipendenti Mark Zuckerberg, aggiungendo di essere cosciente di quanto “sia dura per tutti e mi dispiace soprattutto per coloro che sono stati colpiti”.

Si tratta del primo taglio ai dipendenti dalla fondazione di Facebook da parte dello stesso Zuckerberg nel 2004 e da allora aveva sempre aumentato in modo costante il numero dei propri lavoratori: solo a fine settembre la società aveva segnato il suo record di sempre, con un totale di oltre 87 mila persone impiegate in tutto il mondo.

La decisione è stata motivata da Zuckerberg con il ritorno alle tendenze precedenti del commercio online, alla “flessione macroeconomica, all’aumento della concorrenza e al calo della pubblicità”, causa di una riduzione dei ricavi superiore alle attese dello stesso fondatore.

Molti analisti hanno evidenziato come a erodere la propria base di utenti sia stato TikTok, il social che maggiormente sta intaccando la posizione di Facebook nel mercato.La notizia non arriva a ciel sereno, ma il taglio ai posti di lavoro di Meta arriva dopo quelli già avviati da Twitter, Lyft, Stripe e altri colossi tecnologici della Silicon Valley, anche se si tratta della maggiore riduzione di personale rispetto alle altre.

Notizie societarie principali e relativi movimenti nel pre-market USA

Meta Platforms (+2%): taglierà il personale del 13%, ovvero più di 11.000 dipendenti, in uno dei più grandi licenziamenti tecnologici di quest’anno per cercare di ammortizzare l’impennata dei costi e la debolezza del mercato pubblicitario.

Walt Disney Co (-8%): utili del quarto trimestre fiscale deludenti vista la perdita di 1,5 miliardi di dollari nella sua divisione streaming a causa dell’aumento dei costi.

Novavax (+1%): ha riportato ricavi migliori del previsto nel terzo trimestre grazie alla forte domanda del suo vaccino contro il Covid 19. Secondo Jefferies questi risultati confermano le previsioni della società nel raggiungere la sua guidance per il 2022 di circa 2 miliardi di dollari.

AMC Entertainment Holdings (-4%): perdita netta nel terzo trimestre di 226,9 milioni di dollari rispetto ai 224,2 milioni dell’anno precedente.

Canopy Growth Corp (+2%): perdita core del secondo trimestre ridotta a 78,1 milioni dollari dai 162,6 milioni dell'anno precedente grazie all’aumento delle vendite di bevande a base di cannabis e dalla riduzione dei costi.

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