Wall Street incerta prima dell’apertura ufficiale

Wall Street incerta prima dell’apertura ufficiale

Si raffreddano i rendimenti dei Treasury USA riducendo le preoccupazioni, mentre si ragiona ancora sulle prossime mosse della Federal Reserve in attesa del rapporto sul lavoro di domani.

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Wall Street poco mossa

Borsa di New York senza una direzione chiara prima dell’apertura ufficiale dopo le chiusure positive di ieri.

Oggi i future su Nasdaq e quelli sullo S&P500 scambiano appena sotto la parità, mentre i contratti sul Dow Jones cedono lo 0,20%.

Il dollaro scende appena nei confronti dell’euro (EUR/USD a 1,0517) e i Treasury biennali e quelli a dieci anni ritracciano appena e si posizionano rispettivamente al 5,043% e al 4,738%.

Agenda dati macro

Dopo i rapporti contrastanti sull'occupazione pubblicati all'inizio di questa settimana, oggi erano attesi i numeri sulle richieste iniziali di disoccupazione nella settimana terminata il 30 settembre, risultate di 207 mila, appena sotto le 210 mila previste e in linea con il dato precedente (205 mila).

Circa un paio d’ore prima erano stati diffusi i dati sui licenziamenti negli USA a settembre. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno effettuato tagli per circa 47.457 posti di lavoro.Il dato rivela un calo del 37% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 75.151 licenziamenti e del 58% rispetto allo stesso periodo del 2022 (29.989 unità), mentre da inizio anno si sono registrati 604.514 licenziamenti (+198% rispetto ai 209.495 del pari periodo del 2022).

“I datori di lavoro sono alle prese con l'inflazione, gli aumenti dei tassi, le questioni lavorative e la domanda dei consumatori mentre entriamo nel quarto trimestre", ha affermato Andrew Challenger, esperto del lavoro e vicepresidente senior di Challenger, Gray & Christmas.

Oggi si attenderanno i discorsi di alcuni esponenti della Federal Reserve, tra cui Loretta Mester di Cleveland, Neel Kashkari di Minneapolis, Thomas Barkin di Richmond, Mary Daly di San Francisco e il vicepresidente per la supervisione Michael Barr.

Domani si attenderà il rapporto mensile sull'occupazione diffuso dal Bureau of Labor, da molti considerato come un potenziale un evento catalizzatore dopo che il rapporto sull'occupazione di mercoledì dell'ADP aveva sostanzialmente deluso le aspettative.

I rendimenti dei Treasury

Oggi i Treasury USA si raffreddano dopo i balzi dei giorni scorsi che avevano assestato forti colpi all’azionario.

“La domanda che tutti si pongono è: i rendimenti potranno continuare a salire ulteriormente e a che punto i rendimenti causeranno seri danni all'economia?”, spiega Baylee Wakefield, gestore di portafoglio di Aviva Investors.

“Penso che il mercato obbligazionario stia ora testando l'ipotesi che l'economia possa gestire tassi di interesse più alti”, secondo Alfonso Peccatiello, fondatore e CEO di The Macro Compass, commentando la determinazione del mercato a testare il mantra “più alto più a lungo” della Federal Reserve.

L’esperto paragona l’attuale contesto economico a quello della crisi finanziaria globale e anche alla fine del 2018, l’ultimo ciclo di rialzi della Fed terminato prima della pandemia.

“Quando i tassi a lungo termine salgono mentre la crescita nominale rallenta nella fase avanzata del ciclo, si tratta di un cocktail molto pericoloso per gli asset rischiosi”, ha concluso.

Fed ferma?

Secondo Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM, con il rallentamento dell'inflazione, la Fed proseguirà nella pausa sul rialzo dei tassi fino alla metà del prossimo anno.

“Guardando ai dati sull'inflazione di agosto, è incoraggiante osservare che le pressioni aggregate sui prezzi stiano diminuendo, anche per quanto riguarda gli indicatori preferiti dalla banca centrale”, evidenzia l’esperto, sottolineando come l’indice PCE core “sia sceso al 3,88% anno su anno”, quando “l'obiettivo della Fed per questo indicatore è il 3,7% entro la fine dell'anno”.

Secondo l'esperto, una riprova del fatto che questo processo disinflazionistico potrebbe continuare viene dai dati dell'ultimo indice ISM manifatturiero, che ha mostrato come i prezzi pagati dalle imprese manifatturiere statunitensi siano diminuiti a un ritmo più sostenuto.

Intanto, lo strumento FedWatch del CME indica che i trader stimano la possibilità che i tassi di interesse rimangano invariati a novembre e dicembre rispettivamente all'80% e al 63%.

Notizie societarie e pre-market USA

Rivian (-9%): ha annunciato l'intenzione di emettere 1,5 miliardi di dollari in debito convertibile e si attende ricavi per i tre mesi terminati il 30 settembre compresi tra 1,29 e 1,33 miliardi di dollari, rispetto alla stima di consenso di 1,3 miliardi di dollari degli analisti intervistati da Bloomberg.

Clorox (-5%): si attende una perdita nel primo trimestre tra i 35 e i 75 centesimi per azione, rispetto all'utile di 68 centesimi di un anno fa e un calo delle vendite nette tra il 23% e il 28% rispetto al 2022.VinFast Auto (+2%): aumentati del 159% i ricavi del terzo trimestre, raggiungendo gli 8,25 00 miliardi di Dong vietnamiti (338,39 milioni di dollari).Euronav (+10%): uno dei suoi principali investitori (Compagnie Maritime Belge) avrebbe messo in fila i fondi delle banche per acquisire la società con conseguente delisting, secondo indiscrezioni pubblicate dal sito Betaville.

Spire Global (+11%): è stata selezionata dalla NASA come uno dei contraenti per fornire dati di osservazione della terra per il programma Commercial Smallsat Data Acquisition (CSDA) dell'agenzia.

Raccomandazioni analisti

Apple

UBS: ‘neutral’ e prezzo obiettivo confermato a 190 dollari.

Chevron

JP Morgan: ‘neutral’ e target price alzato a 183 USD dai precedenti 170 dollari.

FedEx

JP Morgan: ancora ‘neutral’.

Intel Corporation

Northland Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 45 USD a 56 dollari.

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