Wall Street incerta, timori per rallentamento economico


La spinta ricevuta dai dati sull’inflazione sembra essere terminata per l’azionario della borsa statunitense, con i fantasmi di una minore crescita economica alla vista, mentre la stagione delle trimestrali continua tra previsioni poco positive.


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Wall Street sotto la parità

Future sui principali indici azionari statunitensi sotto tono nella giornata di oggi prima dell’apertura ufficiale di Wall Street, dopo le chiusure leggermente positive di ieri.

Il calo dell’ottimismo su una pausa negli aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve, a cui si aggiungono le fosche previsioni sul futuro di Walmart, Cisco e Palo Alto, innervosisce i contratti sul Nasdaq, sul Dow Jones e sullo S&P500, tutti sotto la parità (-0,30%), quando manca meno di un’ora dall’avvio ufficiale degli scambi.

Il dollaro resta debole nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD scambia a 1,0843.

L’oro resiste a 1.966 dollari l’oncia e il Bitcoin resta ai massimi dal maggio 2022.

Rallentamento economico

Se i dati sull’inflazione hanno mostrato un calo significativo dei prezzi, i robusti numeri sulle vendite al dettaglio negli USA arrivati ieri hanno ricordato che il taglio dei tassi potrebbe non essere così scontato.

Notizie contrastanti arrivano anche dal Giappone, dove le esportazioni sono cresciute per il secondo mese consecutivo in ottobre, ma ad un ritmo nettamente più lento a causa del crollo delle spedizioni di trucioli e acciaio destinate alla Cina.

“I deboli dati economici di entrambi i paesi mostrano che l’economia globale sta rallentando, evidenziando i continui venti contrari che le aziende devono affrontare”, secondo Tina Teng, analista di mercato di CMC Markets.

“Se non si ottiene la conferma del rallentamento della direzione economica da ogni singolo dato ogni singolo giorno, rischiamo di perdere lo slancio sulle grandi operazioni”, spiega Kit Juckes, stratega FX della Société Générale.

Oggi, intanto, erano attesi i dati sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per la settimana terminata l’11 novembre, risultate 220 mila, in linea con le attese e leggermente superiori al dato precedente (217 mila).

Tassi Fed

“Questa settimana gli investitori hanno buttato dalla finestra il mantra della Fed 'più alto per più tempo'” riferito al tasso Fed, ricorda Ipek Ozkardeskaya, analista senior presso Swissquote Bank.

“Se i mercati vanno più veloci della musica, la Fed deve calmare il gioco con un discorso duro e, se necessario, con più azione”, ha aggiunto l’esperta.

"Molte persone parlano di questi tagli dei tassi l'anno prossimo, ma non lo vedo”, dichiara a Yahoo Finance Ken Mahoney, CEO di Mahoney Asset Management.

“Ancora una volta, i future sui fondi Fed hanno mostrato entro maggio forse un taglio o due dei tassi, ma credo che sarà più alto più a lungo”, prevede Mahoney, aggiungendo che l’istituto “potrebbe non aumentare i tassi, ma penso che li manterranno più a lungo”.

Evitato il default

Buone notizie arrivano dagli Stati Uniti, dove il Senato ha approvato l’aumento del bilancio dello Stato federale, in una rara dimostrazione di unità tra Democratici e Repubblicani, evitando la paralisi dell'amministrazione americana con l'avvicinarsi delle festività del Ringraziamento.

L’approvazione arriva dopo l’ok della Camera americana di martedì scorso, ed è stata votata con una stragrande maggioranza di 87 voti favorevoli e 11 contrari ha dato via libera alla proroga fino a metà gennaio del bilancio, che sarebbe dovuto scadere nella notte tra venerdì e sabato.

Notizie societarie e pre-market USA

Walmart (-7): ha alzato le sue previsioni di vendita e di profitto per il secondo trimestre consecutivo, ma i commenti dei dirigenti sulla stagione delle feste sono state considerate “caute”.

Cisco (-11%): ridotte le previsioni di ricavi per l'anno fiscale 2024 al range 53,8-55 miliardi di dollari dal precedente 57-58,2 miliardi e tagliate le prospettive di eps a 3,87-3,93 dollari da 4,01-4,08 dollari.

Palo Alto (-5%): previsti ricavi per il secondo trimestre compreso tra 2,34 e 2,39 miliardi di dollari, rispetto alle aspettative degli analisti di 2,42 miliardi di dollari (dati LSEG).

Bath & Body Works (-1%): prevede un calo delle vendite nette per il 2023 compreso tra il 2,5% e il 4%, rispetto alla precedente previsione di un calo compreso tra l'1,5% e il 3,5%, mentre gli analisti si aspettavano in media un calo del 2,07% (dati LSEG).

Macy's (+10%): vendite nette scese del 7,1% a 4,86 miliardi di dollari nel terzo trimestre conclusosi il 28 ottobre, mentre gli analisti avevano stimato un calo del 7,9% a 4,82 miliardi di dollari (dati LSEG).

Alibaba Group (-7%): Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha affermato di non aver cambiato la sua opinione secondo cui il presidente cinese Xi Jinping è effettivamente un dittatore, mentre il sentiment è stato indebolito anche dai dati deboli del settore immobiliare cinese.

Children's Place (-9%): eps per il terzo trimestre di 3,05 dollari e di 3,22 annuo, al di sotto delle stime degli analisti, rispettivamente di 3,48 dollari e 3,51 dollari (dati LSEG).

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