Wall Street intorno la parità, focus su banche e petrolio


Entra nel vivo la stagione degli utili e i risultati delle big bank USA risultano fortemente condizionate dagli accantonamenti dovuti per coprire potenziali inadempienze sui prestiti, mentre l’attacco in Yemen da parte di Stati Uniti e Regno Unito fa aumentare i prezzi del petrolio.


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Wall Street in rosso

Wall Street verso un’apertura negativa in questa ultima seduta di settimana tra deludenti utili delle big bank e i venti di guerra che infiammano le quotazioni del petrolio.

I future sul Nasdaq cedono lo 0,1% a meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali, riducendo il calo dopo il dato sui prezzi alla produzione diffuso oggi, seguiti in scia dai contratti sul Dow Jones (-0,30%) e da quelli sullo S&P500 (-0,10%).

Leggero calo per i rendimenti dei Titoli di Stato a 10 anni che quotano sotto il 4% e il biennale resta intorno il 4,268% (+0,20%).

L’oro sale dell’1% a 1.052 dollari dopo i cali dei giorni scorsi e il Bitcoin scende sotto quota 46 mila dollari nonostante la positiva prima giornata di ieri di quotazione dell’ETF spot sulla principale delle cripto.

Balzo del petrolio

Gli attacchi aerei e navali effettuati dagli Stati Uniti e dal Regno Unito hanno fatto balzare del 4% i prezzi del petrolio, spingendo il Brent sopra gli 80 dollari e i future sul WTI a 75 dollari al barile, e aumentando i timori un conseguente aumento dell’inflazione in ottica tassi di interesse.

L’operazione contro obiettivi militari Houthi nello Yemen è stata decisa a seguito degli attacchi del gruppo sostenuto dall’Iran contro le compagnie di navigazione nel Mar Rosso, aumentando così i timori del mercato circa un potenziale allargamento del conflitto in Medio Oriente e le sue conseguenze sulle forniture di petrolio nella regione, in particolare quelle che viaggiano attraverso lo Stretto di Hormuz.

I primi provvedimenti sono già stati presi dal gigante del trasporto marittimo Maersk e da altre compagnie, impegnate a deviare le loro navi dal Mar Rosso e avvertendo i clienti di ulteriori interruzioni. “Se gran parte dei flussi attraverso lo stretto venisse interrotto, l’impatto sui mercati del gas sarebbe fino a tre volte superiore a quello degli shock dei prezzi del petrolio degli anni '70 e più del doppio di quello della guerra in Ucraina, con conseguenze sulle catene di approvvigionamento e sui livelli delle scorte già fragili”, calcola Saul Kavonic, analista energetico di MST Marquee.

Gli utili delle banche

Oggi entra nel vivo la stagione degli utili a Wall Street e come di consueto sono state le grandi banche ad aprire il ‘gran ballo’, molto attese visto la necessità di accantonare maggior riserve per coprire potenziali inadempienze sui prestiti.

Bank of America cede il 2,5% nelle contrattazioni pre-market dopo aver comunicato un utile del quarto trimestre ridotto a causa di 2,1 miliardi di dollari di oneri combinati per ricostituire il fondo depositi della FDIC, prosciugato dopo il crollo di alcuni istituti di credito regionali lo scorso anno. JPMorgan Chase (+3% dopo iniziale -2%) ha registrato un calo degli utili trimestrali dovuti a quasi 3 miliardi di dollari di accantonamenti per contribuire a riempire il fondo della FDIC. Gli utili di Wells Fargo (-1%) realizzati nel periodo sono stati 86 centesimi per azione, oltre i 75 centesimi dello scorso anno, e i ricavi sono cresciuti del 2% su base annua, salendo a 20,5 miliardi di dollari, ma ha avvisato che nel 2024 i ricavi netti da interessi potrebbero essere inferiore del 7-9% rispetto all'anno precedente.

Dati macro

Dal fronte dei dati economici, oggi era attesa la lettura dell’indice dei prezzi alla produzione (PPI), sceso dello 0,1% su base mensile a dicembre, in linea con le previsioni e con il dato precedente (rivisto da +0%), mentre su base annuale è cresciuto dell'1%, meno delle previsioni (+1,3%).

Ieri l’inflazione al consumo era risultata maggiore di quanto previsto, riducendo le previsioni circa un avvio dei tagli dei tassi di interesse a marzo da parte della Federal Reserve, indebolendo anche gli indici azionari USA.

L’attenzione odierna sarà puntata sulle dichiarazioni del presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, dopo che ieri la sua collega di Cleveland (Loretta Mester) aveva affermato che il dato sull’inflazione diffuso ieri rende marzo “troppo presto” per tagliare il tasso di riferimento.

Le aspettative degli operatori per un taglio dei tassi di almeno 25 punti base a marzo si attestano attualmente al 68,1%, secondo lo strumento FedWatch del CME Group.

Notizie societarie e pre-market USA

Tesla (-3%): sospenderà la maggior parte della produzione di auto nella sua fabbrica vicino a Berlino dal 29 gennaio all'11 febbraio a causa della mancanza di componenti dovuta a spostamenti nelle rotte di trasporto a causa degli attacchi alle navi nel Mar Rosso.

BlackRock (-1%): acquisterà il gestore Global Infrastructure Partners (GIP) in un'operazione del valore di 12,5 miliardi di dollari.

Delta Air Lines (-5%): ha ridotto le sue prospettive di profitto per l'anno in corso e ora prevede un utile rettificato di 6-7 dollari per azione rispetto al precedente obiettivo di oltre 7 dollari per azione annunciato a dicembre 2022.

Future FinTech (-17,8%): l'autorità di vigilanza statunitense ha accusato l'amministratore delegato della società di servizi finanziari di frode e di mancata comunicazione per aver presumibilmente manipolato le azioni del gruppo prima di diventarne il capo.

UnitedHealth (-1%): rapporto costi medici della società (85%) superiore alle stime medie degli analisti (83,88%) e utile adjusted per il quarto trimestre di 6,16 dollari rispetto alla stima media degli analisti di 5,98 dollari.

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