Wall Street non contagia le Borse europee


I mercati non trovano la forza di reagire, l'Europa sente più vicina la crisi geopolitica ed energetica e le Borse iniziano a patire il freddo di un inverno che si preannuncia rigido.


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Il colpo di reni di Wall Street non accende l’euforia dei mercati europei. Qui la situazione è un po’ diversa, la crisi energetica avanza, e la vicinanza con la Russia e l’Ucraina vengono lette con tutt’altra enfasi.

Il timido rialzo iniziale di Piazza Affari si è già spento e il Ftse Mib ora arretra dello 0,3%, guardinghe anche le altre colleghe europee con il Dax , Ftse100 e Ibex invariato sale solo Parigi dello 0,3%.

Seduta che si preannuncia un balletto degli indici sulla parità, tra speranze di un assestamento della situazione e tensioni geopolitiche che difficilmente troveranno risposta nel breve.

Sullo sfondo un greggio che non può e non vuole sapere di allentare la morsa e i timori che questo non aiuti il raffreddarsi dell’inflazione. Anzi il gelo sembra essere quello che dovremo patire questo inverno in Europa.

Per la prima volta da anni si accende anche la tensione tra Opec+ e Stati Uniti che accusano il cartello dei produttori di petrolio di avere una visione miope. In effetti di fronte a un mondo Occidentale che punta a smarcarsi dal prezzo del greggio, sparano le ultime cartucce. E alla nostra economia, soprattutto quella Europa fa molto male.

Gli Stati Uniti al contrario, producono tanto petrolio ed energia quanta ne consumano. Questo è il motivo per cui una vecchia volpe dell’economia come Larry Summers vede un dollaro ancora più forte in futuro nonostante il rialzo.

La profezia di Summers non si avvera oggi, ma sembra avere dei buoni presupposti. Il biglietto verde la corsa oggi prende una pausa e l’indice su 6 valute internazionale segna un timido -0,25 a 110,929.

Euro a +0,21 sul dollaro a 0,99 a un passo dalla parità e in rialzo anche sullo yen a 143,24 +0,13%.

Obbligazionario

E’ durata poco l’illusione di un mercato obbligazionario sereno, il decennale italiano torna a rendere il 4,47% lo spread si apprezza a 241 punti e il collega tedesco, il Bund, torna sopra al 2% di rendimento.

Stesso scenario dall’altra parte dell’Atlantico, il T-Note a 10 anni oggi rende il 3,77%, il fratellino più piccolo, il due anni rende il 4,15%, sottolineando (con l’inversione della curva dei rendimenti, ovvero i rendimenti dei titoli a breve maggiori di quelli a lungo) che il mercato stima ancora una recessione alle porte.

I riflettori, dopo una seduta pesante in particolare per la carta italiana, sono puntati sulla Bce, che a breve dovrebbe avviare la discussione sul 'quantitative tightening', la riduzione del bilancio temuta soprattutto dai periferici, Btp in testa.

Intanto dai dati diffusi ieri sui reinvestimenti nell'ambito del Pepp emerge che Francoforte ha effettuato vendite nette di titoli pubblici italiani per 1,24 miliardi di euro ad agosto-settembre, dopo acquisti per 9,76 miliardi nel periodo precedente.

In giornata gli investitori monitoreranno attentamente il resoconto dell'ultima riunione di politica monetaria della Bce, in cui il board ha decretato un rialzo record dei tassi di interesse da 75 punti base segnalando ulteriori strette per il futuro.

Moody's intanto avverte: la mancata attuazione delle riforme, comprese quelle previste dal Pnrr, rischia di portare l'Italia a un downgrade del rating.

Titoli a Piazza Affari

Titoli che si muovono sparsi a Piazza Affari, Eni attesa in rialzo per la decisione dell’Opec, flette dello 0,24%, il titolo ieri era uno dei pochi con il segno positivo. Lo scenario di fondo rimane positivo

Edison vola in Borsa con un guadagno del 6,4%, il mercato scommette che a seguito della nazionalizzazione del suo proprietario, i francesi di Edf, la società verrà ceduta. Si scommette dunque in una possibile offerta in arrivo.

Tim (arretra dell’1,3%) Il primo socio Vivendi sarebbe disponibile a dire sì alla vendita della società della rete solo in caso di un’offerta di almeno 25 miliardi di dollari, scrive IlSole24Ore.

E’ sempre Il Sole24Ore a parlare di Generali che sarebbe alla ricerca di opportunità di espansione nel risparmio gestito. Il gruppo avrebbe messo nel mirino BrightSphere, soggetto che gestisce 91 miliardi di dollari.

Giù i bancari, Intesa Sanpaolo arretra dell’1,8%, Unicredit -1,7% Bper -3,6%, Mps sospesa per eccesso di ribasso ora segna -5,7%, ma la nostra posizione short fine alla fine dell’operazione di aumento di capitale già la conoscete.

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