Wall Street, occhi puntati su Fed e debutto Instacart

Domani ci sarà la decisione dell’istituto centrale statunitense sui tassi di interesse e già si guarda al picco del costo del denaro con le previsioni di futuri tagli.
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Wall Street ferma
Future di Wall Street poco mossi in vista della riunione della Federal Reserve iniziata oggi, mentre sull’azionario l’interesse è rivolto verso il debutto di Instacart per valutare una potenziale ripresa del mercato delle IPO.
A circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni, i contratti sul Nasdaq, sul Dow Jones e sullo S&P500 cedono i guadagni della mattinata (italiana) e scambiano appena sopra la parità.
Dollaro debole verso l’euro (EUR/USD a 1,0715) e nei confronti dal paniere (indice del dollaro) composto da sei valute (104,92), mentre poco mossi restano i rendimenti dei Treasury USA a due (5,060%) e a dieci anni (4,334%).
Verso la Fed
Oggi è la vigilia della decisione dell’FOMC sui tassi di interesse, prevista per domani alle ore 20 italiane, e molte previsioni indicano un mantenimento dell’attuale intervallo 5,25-5,50%.
I dati economici diffusi nelle ultime settimane mostrano che l'inflazione di base si sta avvicinando all'obiettivo del 2% della Fed, anche se la costante salita dei prezzi del petrolio continua a preoccupare, essendo arrivati ai massimi degli ultimi 10 mesi.
Secondo lo strumento FedWatch del CME, i trader hanno già prezzato al 99% una pausa della Fed, con una probabilità del 59% che i tassi di interesse rimangano invariati anche a novembre e dicembre.
Timori per l’inflazione
“La narrazione del mercato si è nuovamente spostata dall'ottimismo per la gestione dell'inflazione ai timori di una riaccelerazione dei prezzi guidata dai solidi dati sui consumi e dalla ripresa dei prezzi del petrolio”, spiega Matthew Morgan, responsabile degli investimenti sul fisso di Jupiter Asset Management, secondo il quale “le banche centrali dovrebbero fermarsi qui e aspettare di vedere l'impatto di ciò che hanno già fatto piuttosto che rischiare di danneggiare seriamente l'economia”.
“L'intero dibattito ora si è spostato dal punto in cui si trova il picco dei tassi a quanto tempo si rimarrà a questo massimo”, secondo Duncan MacInnes, direttore degli investimenti presso la società britannica Ruffer.
“Dato che l'economia continua a sorprendere con la sua robustezza, che gli asset rischiosi in particolare hanno sorpreso con la loro robustezza, perché, se fossi nei panni del presidente della Fed Jerome Powell, non mostrare serietà nel proseguimento delle proprie scelte mostrandomi serio?”, ha aggiunto.
Appuntamento al 2024?
Il team di esperti di Capital Economics ritiene che la Fed dovrà essere più aggressiva nell’allentamento della politica monetaria il prossimo anno rispetto a quanto attualmente scontato dai mercati e previsto dal dot plot.
“Continuiamo ad aspettarci che la prossima mossa della Fed sia un taglio dei tassi all'inizio del 2024, con un rapido calo dell'inflazione che convincerà i funzionari a tagliare in modo più aggressivo di quanto i mercati scontano”, scrive Andrew Hunter, vice capo economista statunitense della società.
Le incertezze, però, riguardano la possibilità di un lungo periodo in cui i tassi rimarranno ai livelli attuali o vicini a quelli attuali, confermata dalle parole di Powell a Jackson Hole, secondo le quali la Fed è pronta “a mantenere la politica a un livello restrittivo finché non saremo sicuri che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo”.
In un contesto di tassi in rialzo come quello attuale, concludono da Capital Economics, “prevedere in modo eccessivo le scelte dell’istituto centrale significherebbe scommettere su tassi più bassi prima che si materializzino, suggerendo che le scommesse persistenti sui tagli dei tassi potrebbero essere presenti durante una prolungata sospensione”.
Notizie societarie e pre-market USA
Intel (+2%): iniziata oggi l’evento di due giorni dedicato alle società edili nel corso del quale presenterà le innovazioni nell'hardware, nel software e nei servizi all'Intel Innovation 2023.
Instacart: debutto oggi sul Nasdaq dopo aver fissato il prezzo della sua IPO all'estremo superiore del range di 28-30 dollari e ha raccolto un totale di 660 milioni di dollari di proventi, di cui 237 milioni andranno agli investitori che stanno vendendo alcune delle loro azioni insieme alla società.
Block (-1%): l’amministratore delegato della componente del gruppo Square, Alyssa Henry, lascerà la società il 2 ottobre dopo più di nove anni e verrà sostituita da Jack Dorsey, presidente di Block.
Rocket Lab (-15%): la 41esima missione della compagnia termina dopo che il razzo ha avuto un problema pochi minuti dopo il lancio.
U.S. Steel (+2%): prevede per il terzo trimestre un utile per azione rettificato di 1,10 e 1,15 dollari, rispetto alla stima media degli analisti di 1,01 dollari per azione (dati LSEG).
Raccomandazioni analisti
Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo ancora a 220 dollari.
Starbucks
TD Cowen: da ‘market perform’ a ‘outperform’ e target price ridotto da 117 USD a 110 dollari.
Dell Technology
Daiwa Securities: da ‘neutral’ a ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 50 USD a 80 dollari.
Exxon Mobil
Mizuho Securities: ‘buy’ e target price incrementato 131 USD a 139 dollari.
Occidental Petroleum
Mizuho Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato a 76 USD rispetto ai 75 dollari precedenti.
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