Wall Street ‘pensa’ al recupero col calo dei rendimenti dei Treasury e i dati ADP

Un leggero calo dei rendimenti dei Treasury USA fa respirare un po’ la borsa statunitense prima dell’apertura ufficiale dopo i forti cali di ieri, sentiment che migliora anche dopo i dati ADP sull’occupazione.
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Wall Street migliora
Wall Street sopra la parità dopo i cali di ieri provocati dall’aumento dei rendimenti dei Treasury USA, oggi in leggero raffreddamento.
Quando manca circa un’ora dall’avvio ufficiale delle trattative alla borsa di New York, i future sul Nasdaq guadagnano lo 0,40%, seguiti dai contratti sullo S&P500 (+0,30%) e da quelli sul Dow Jones (+0,20%).
Torna (-1%) sotto il 5% il rendimento del titolo trentennale, lasciando così il massimo dall’agosto 2007 toccato ieri, mentre indietreggiano anche quelli del decennale e quelli del biennale, anche questi due ieri a livelli che non toccavano da 16 anni.
Intanto, il dato diffuso oggi dall’ADP sui nuovi posti di lavoro nel settore privato statunitense a settembre 2023 ha mostrato un netto peggioramento dei nuovi posti di lavoro, risultati 89 mila a settembre, rispetto ai 153 mila previsti e ai 180 mila del mese precedente.
Il dato rafforzava l’euro e la coppia EUR/USD saliva fino a 1,0521 nei primi minuti successivi alla diffusione dei numeri ADP, sostenendo anche i future sui principali indici americani.
Il peso delle obbligazioni
I livelli toccati ieri dai rendimenti dei Treasury avevano tinto di rosso gli indici di Wall Street, ancora rafforzati dalle prospettive di tassi di interesse Fed ancora alti e per un lungo tempo.
La ‘fuga per la sicurezza’ “è diventata sempre più allettante man mano che gli investitori digeriscono la visione di un maggior periodo di tassi alti arrivata dalla conferenza stampa del presidente della Fed Jerome Powell il 20 settembre”, spiega Callie Cox, analista degli investimenti statunitensi di eToro.
"I mercati erano diventati eccessivamente fiduciosi nel prezzare un rapido allentamento della politica monetaria della Federal Reserve”, ricorda Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management, che si aspetta scambi instabili e delimitati nel breve termine sui mercati azionari.
"Ciò che realmente spaventa il mercato non è tanto il livello dei tassi, quanto piuttosto la loro volatilità”, secondo lo stratega della Bank of America, Ohsung Kwon, il quale prevede che, “una volta che la volatilità si sarà stabilizzata, che le azioni possano ancora tornare protagoniste”.
Secondo lo strumento FedWatch del CME, le scommesse dei trader su un altro aumento dei tassi di interesse di almeno 25 punti base a novembre e dicembre si attestavano rispettivamente al 29% e al 44%.
Crisi tra i Repubblicani
Un altro elemento di debolezza per i mercati è stata la cacciata del presidente Kevin McCarthy da parte di alcuni Repubblicani alla Camera dei Rappresentanti, pochi giorni dopo che il governo aveva evitato per un pelo la chiusura.
“In assenza di un nuovo presidente della Camera, non è possibile intraprendere alcuna azione sui progetti di legge, dalle questioni di routine al finanziamento del governo federale... aumentando il rischio di una chiusura del governo a fine novembre”, evidenzia Haefele.
La rimozione di McCarthy non dovrebbe avere implicazioni politiche immediate, ma se non sarà nominato un successore entro il 17 novembre (la prossima scadenza per l'approvazione della legge sulla spesa) potrebbe diventare più probabile una chiusura del governo statunitense. Da UBS ritengono questa possibilità “realistica”, mentre per Goldman Sachs lo scenario di base è quello di una chiusura del governo americano nel quarto trimestre.
Tuttavia, la possibilità di uno shutdown prolungato di oltre 2 o 3 settimane è improbabile, date le conseguenze politiche, in particolare il mancato pagamento dei membri del servizio, secondo la banca.
Notizie societarie e pre-market USA
Intel (+2%): prevede di gestire l'unità di chip programmabili come attività autonoma a partire da gennaio e ha in programma un'offerta pubblica di azioni nei prossimi due-tre anni.
Eli Lilly (-1%): il responsabile della divisione diabete e obesità, Mike Mason, andrà in pensione entro la fine dell'anno dopo oltre tre decenni di collaborazione e verrà sostituito da Daniel Skovronsky, già Chief Scientific Officer.
Moderna (+1%): il suo vaccino combinato per proteggere sia dal Covid-19 che dall'influenza ha generato una forte risposta immunitaria, rispetto ai singoli vaccini per i due virus in uno studio in fase iniziale.
Raccomandazioni analisti
Apple
UBS: confermato ‘neutral’ e prezzo obiettivo ancora a 190 dollari.
Meta
JP Morgan: ‘buy’ e target price ridotto da 400 USD a 425 dollari.
Tesla
UBS: ‘neutral’ e prezzo obiettivo di nuovo a 290 dollari.
Intel
Bernstein: ‘neutral’ e target price sempre a 34 USD.
JP Morgan: ‘sell’ e prezzo obiettivo fermo a 35 dollari.
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