Wall Street perde colpi nel finale di mese


L’indice S&P500 ha perso lo 0,6% e il Nasdaq l’1,1%. Ai prezzi di ieri sera, l’indice di riferimento della borsa degli Stati Uniti chiuderebbe il mese con un rialzo del 4%, l’indice dei tech del 6,8%.
Il Ftse Mib di Milano, ieri in rialzo dello 0,9% dovrebbe chiudere maggio in positivo, +2%.

Stamattina esce l’inflazione francese e poi quella della zona euro. Nel pomeriggio viene pubblicato il Price Consumer Expenditure, l’indicatore dell’inflazione più seguito dalla banca centrale.

Il presidente della Federal Reserve Bank di Dallas,

Lorie Logan ha affermato che gli alti tassi di interesse potrebbero frenare meno del previsto l’economia, per questa ragione, è opportuno tenere aperte tutte le opzioni per i futuri aggiustamenti della politica monetaria

In Asia. L’attività industriale cinese ha subito una contrazione inaspettata questo mese, un segnale di allarme dal settore dell'economia su cui Pechino fa maggiore affidamento per la crescita.


Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


La revisione al ribasso della crescita del Pil degli Stati Uniti ha allontanato i rendimenti delle obbligazioni dai massimi di medio periodo raggiunti mercoledì, ma l’azionario non ne ha beneficiato. L’indice S&P500 ha perso lo 0,6% e il Nasdaq l’1,1%.
Il crosso di SalesForce (-19,7%) ha penalizzato tutto il comparto dei fornitori di software: ServiceNow -12%, Adobe -6,6%, Intuit -5,9% e Microsoft -3,4%. L’indice S&P Technology, quello dove si trovano la maggior parte di questi titoli ha chiuso in ribasso del 2,3%.
In borsa ieri ha sofferto il software e anche l’hardware. Micron -4%, Nvidia -3,8%, Broadcom -2%. Bloomberg ha scritto che le licenze per l’esportazione di chip verso alcune aree del mondo vengono emesse da qualche tempo con tempi molto più lunghi a causa delle verifiche e dei controlli aggiuntivi.

ASIA

Nikkei di Tokyo +0,9%. A questi prezzi, il mese si chiude con una variazione pari a zero. Dai dati macroeconomici pubblicati stanotte emerge un’accelerazione della crescita dei prezzi al consumo a Tokyo, megalopoli da quasi quattordici milioni di persone capace di dare indicazioni sulla traiettoria dell’inflazione nell’intero Giappone.

L’Hang Seng di Hong Kong guadagna l’1%, +3,7% il mese. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,1%.

L'attività industriale cinese ha subito una contrazione inaspettata questo mese, un segnale di allarme dal settore dell'economia su cui Pechino fa maggiore affidamento per la crescita.

L'indice ufficiale dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero è sceso a 49,5 a maggio, ha dichiarato venerdì l'Ufficio nazionale di statistica. Rispetto alla lettura di 50,4 di aprile e alle previsioni di 50,5 di Bloomberg. Qualsiasi numero superiore a 50 indica un'espansione.

Per quanto riguarda la crisi delle abitazioni, c’è l’operatore immobiliare China Vanke in trattative avanzate con le principali banche del Paese per un prestito di circa 50 miliardi di yuan (6,9 miliardi di dollari). Se il finanziamento sarà concesso dal pool di banche guidato da Industrial & Commercial Bank of China,, si tratterebbe del più grande prestito nell'area Asia-Pacifico, escluso il Giappone, da quando il National Housing and Urban Regeneration Center di Taiwan, ha ottenuto un prestito di 14 miliardi di dollari nel 2022.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità. Alle 8.45 esce l’inflazione francese, alle 11 quella della zona euro.

FEDERAL RESERVE

Il presidente della Federal Reserve Bank di Dallas,

Lorie Logan ha affermato che gli alti tassi di interesse potrebbero frenare meno del previsto l’economia, per questa ragione, è opportuno tenere aperte tutte le opzioni per i futuri aggiustamenti della politica monetaria.

"È anche possibile che la politica non sia così restrittiva come come pensiamo possa essere stata rispetto al livello dei tassi di interesse prima prima della pandemia", ha detto Logan giovedì a un evento a El Paso, in Texas. "È davvero importante continuare a essere flessibili".

La Logan ha ribadito quel che aveva già detto a inizio mese: è troppo presto per pensare di ridurre i tassi di interesse.
I mercati stanno ora valutando poco più di un taglio quest'anno, rispetto ai sei previsti all'inizio dell'anno. Rispetto ai sei previsti all'inizio del 2024. Alcuni responsabili politici hanno segnalato che un altro rialzo dei tassi non dovrebbe essere un altro aumento dei tassi.

"Ci sono buone ragioni per pensare che siamo diretti al 2%, forse un po' più lentamente di quanto pensassimo all'inizio dell'anno, c'è molta incertezza", ha detto Logan.

Titoli

Telecom Italia. L’Antitrust di Bruxelles ha approvato senza condizioni l'acquisizione della controllata NetCo da parte di Kkr .

Poste italiane. L'Italia manterrà il 51% della società, ha comunicato il Tesoro ai sindacati, ridimensionando un precedente piano che prevedeva di ridurre la partecipazione dello Stato al 35% dall'attuale 64%.

BPER. Il Cda ha deliberato la chiusura anticipata al 31 dicembre 2024 del piano industriale 2022-2025 alla luce del raggiungimento anticipato dei principali obiettivi economico finanziari. Il nuovo piano 2024-2027 sarà sottoposto al Cda a ottobre 2024. Il consiglio ha anche valutato la possibilità di favorire l'accoglimento di circa ulteriori 600 richieste di uscita anticipata.

Italgas. Si aspetta un recupero dei ricavi adjusted nella parte restante dell'anno con un valore finale in linea con il dato del 2023 a circa 1,8 miliardi di euro

Seguici su Telegram

Idea di investimento
Possibile maxipremio del 15% e premi trimestrali dell'1,5% (6% annuo) con il certificate su Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit
Sottostanti:
Intesa SanpaoloUniCredit S.p.ABanco BPM
Maxicedola
15%
Importo Maxicedola
€150,00
Rendimento p.a.
6%
Cedole
1,5% - €15,00
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
DE000VD39CH4
Emittente
Vontobel
Comunicazione Pubblicitaria
Fucina del Tag è un partner marketing di Vontobel
Maggiori Informazioni

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy