Wall Street piatta nel giorno delle quattro streghe

La borsa USA potrebbe chiudere una settimana positiva, in particolare per l’indice tecnologico, ma oggi le scadenze del Quadruple Witching Day potrebbe portare volatilità sugli scambi.
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Wall Street poco mossa
Wall Street verso la chiusura di settimana in rialzo, resistendo così alle ‘minacce’ della Federal Reserve di nuovi rialzi dei tassi nonostante la pausa di mercoledì.
Lo S&P500 potrebbe terminare su base settimanale a quasi +3%, la migliore settimana da marzo, mentre il Dow Jones si limita ad un +1,6%.
Fa ancora meglio il Nasdaq Composite, con un +4% da lunedì, riportando l’ottava settimana consecutiva di guadagni, la fase rialzista più lunga dalle prime dieci terminate nel marzo 2019.
Prima del suono della campanella, intanto, i future sui principali indici scambiano misti, con il contratto sul Nasdaq in leggera crescita (+0,20%), mentre quello sul Dow Jones e quello sullo S&P500 scambiano intorno la parità.
Il giorno delle quattro streghe
La seduta che inizia tra meno di un’ora arriva nel giorno delle 'quattro streghe', quando scadono contemporaneamente i future sugli indici, i future sulle azioni, le opzioni sugli indici e le opzioni sulle azioni, con la scadenza di complessivi 4,2 trilioni di dollari in opzioni.
“Bisogna tener presente che i movimenti che si registrano in quella giornata si devono a fattori tecnici e poco o nulla hanno a che vedere con la valutazione dei fondamentali degli asset sottostanti”, ricordano da ING. “Potremmo quasi dire che, soprattutto ai nostri giorni, quello che succede nel giorno delle quattro streghe rimane nel giorno delle quattro streghe e non influisce sugli investimenti di lungo periodo. Più che Streghe, quindi, streghette”, avvisano.
Fed e dati macro
Mercoledì la Federal Reserve statunitense ha lasciato invariati i tassi di interesse, interrompendo una serie di 10 rialzi consecutivi, ma ha anche segnalato che i costi di finanziamento potrebbero ancora dover aumentare di mezzo punto percentuale entro la fine dell'anno.
Ieri, però, una serie di dati ha messo in discussione questa visione, in quanto l'attività economica negli Stati Uniti rallenta e l’inflazione si raffredda.
In particolare, la produzione delle fabbriche statunitensi si è quasi bloccata a maggio, mentre i prezzi delle importazioni americane sono scesi il mese scorso.
Inoltre, il rapporto diffuso ieri dal Dipartimento del Lavoro ha mostrato che le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione statali sono rimaste invariate a 262.0000, dato destagionalizzato, nella settimana terminata il 10 giugno, superando le previsioni degli economisti per 249.000 richieste.
Le vendite al dettaglio degli Stati Uniti sono aumentate inaspettatamente a maggio, grazie all’incremento degli acquisti di autoveicoli e materiali da costruzione.
Il mercato del lavoro “è sempre l'ultimo a cadere” e “una volta che il mercato del lavoro si rompe, si entra in recessione”, prevede Jordan Jackson, stratega dei mercati globali di JP Morgan Asset Management: “stiamo vedendo segnali che indicano che il mercato del lavoro inizierà a essere sotto pressione”.
Pertanto, Jackson si attende che la Fed “abbia finito” il suo percorso di rialzo dei tassi, in quanto nuovi aumenti “soprattutto due, potrebbero essere potenzialmente eccessivi”.
Intanto, lo strumento CME FedWatch Tool si attende al 74,4% un nuovo aumento da 25 punti base per la riunione in programma per il 26 luglio, per poi fermarsi a settembre (mercoledì 20) con una percentuale di previsione del 66,6%.
Notizie societarie e pre-market USA
Goldman Sachs (-0,30%): sotto indagine da parte della Federal Reserve e della Securities and Exchange Commission (SEC) per valutare il suo ruolo nelle due operazioni svolte con Silicon Valley Bank precedenti al crollo di quest’ultima, secondo quanto riportato da fonti del Wall Street Journal.
Intel (+0,50%): investirà fino a 4,6 miliardi di dollari in un nuovo impianto di assemblaggio e test di semiconduttori nei pressi di Breslavia, in Polonia, nell'ambito di un programma di investimenti multimiliardari in tutta Europa per aumentare la capacità di produzione di chip.
Micron (+2%): investirà 500 milioni di euro nell’impianto di test e confezionamento di chip in Cina, ribadendo così l’impegno nel paese asiatico.
Adobe (+3%): prevede un fatturato per il trimestre in corso compreso tra 4,83 e 4,87 miliardi di dollari e un aumento del fatturato per l'esercizio 2023 compreso tra 19,25 e 19,35 miliardi di dollari, entrambi nella fascia più alta delle stime degli analisti.
Clene (+18%): il suo farmaco, CNM-Au8, ha mostrato una riduzione dei livelli di un indicatore che si ritiene legato alla progressione della malattia in uno studio di media durata.
Verastem Oncology (-8%): la società vende 8,72 milioni di azioni, inclusi 1,5 milioni di warrant prefinanziati per l'acquisto di azioni, per una raccolta di 85 milioni di dollari, ad un prezzo di 9,75 dollari, corrispondente ad uno sconto del 9,9% rispetto alla chiusura del titolo di ieri (10,82%).
Raccomandazioni analisti
Microsoft
JPMorgan Chase: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato a 350 USD rispetto ai precedenti 315 dollari.
Amazon
Credit Suisse: ‘buy’ e target price fermo a 142 dollari.
Tesla
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo a 305 USD dai precedenti 212 dollari.
Netflix
Wolfe Research: ‘buy’ e target price da 388 USD a 485 dollari.
Adobe
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo ancora a 460 USD.
Piper Sandler: ‘buy’ e target price aumentato 500 USD a 572 dollari.
Goldman Sachs: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 480 USD a 550 dollari.
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