Wall Street poco brillante, prosegue la stagione degli utili


Future sui principali indici di New York poco mossi mentre continua la sfilata delle trimestrali con il focus che sarà tutto per Netflix, attesa dopo la chiusura del mercato USA.


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Wall Street piatta

Wall Street verso un’apertura intorno la parità dopo i record toccati ieri, mentre prosegue la stagione degli utili con le big tech protagoniste.

Con i future sul Nasdaq, quelli sul Dow Jones e i contratti sullo S&P500 intorno la parità quando manca circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali, il dollaro guadagna nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD quota 1,0862.

In crescita i titoli di Stato USA e il biennale sale al 4,412%, seguito dal decennale al 4,135%. Oro poco mosso a 2,025 dollari l’oncia e il Bitcoin prosegue il suo pesante calo (-5%) scendendo a 38.817 dollari.

La stagione degli utili

Oggi Netflix (+2% nel pre-market) sarà il piatto forte delle trimestrali, attesa dopo la chiusura di Wall Street, mentre domani sarà il turno di Tesla e IBM tra le altre, numeri particolarmente sotto osservazione anche per capire lo stato dell’economia a stelle a strisce.

“Finora non c’è stato alcun segno di recessione negli Stati Uniti, ecco perché la stagione degli utili del quarto trimestre è così importante”, spiega Kenneth Broux, stratega di Société Générale SA di Londra, indicando che “gli investitori vorranno valutare quali sono le linee guida delle aziende per il 2024 sulla domanda dei consumatori e sui margini di profitto”.

Finora, l’84,6% delle società S&P 500 che hanno riportato risultati hanno superato le aspettative sugli utili, secondo dati LSEG, rispetto al 93,1% registrato nella settimana precedente.

“Il calo dell'inflazione, la moderazione dei tassi di interesse e le proiezioni di utili relativamente stabili per il 2024 rappresentano uno scenario positivo per le azioni”, prevede Eric Freedman, chief investment officer di U.S. Bank Asset Management.

Previsioni sulla Fed

La forza delle azioni statunitensi negli ultimi mesi resta ancora legata “all’idea che il progressivo ammorbidimento delle condizioni economiche e il rallentamento dell’inflazione consentiranno alla Federal Reserve di assumere un atteggiamento più accomodante nel corso dell’anno”, aggiunge Freedman.

Le maggiori aspettative dei trader sull’allentamento della politica monetaria statunitense sono ora rinviate a maggio, con una probabilità dell’82,5% per un taglio di almeno 25 punti base, secondo il FedWatch Tool del CME Group, rispetto alle precedenti previsioni che si attendevano l’avvio dell’allentamento monetario già a marzo.

Dal fronte delle altre banche centrali, la Bank of Japan ha lasciato i tassi stabili e il suo governatore, Kazuo Ueda, si è detto sempre più certo di raggiungere le sue proiezioni economiche. Giovedì sarà il turno della Banca centrale europea, attesa lasciare fermi i tassi.

Notizie societarie e pre-market USA

Johnson & Johnson (-0,20%): il suo farmaco antinfiammatorio Stelara ha registrato vendite per 2,75 miliardi di dollari nel quarto trimestre, rispetto ai 2,63 miliardi previsti dagli analisti (LSEG).

General Electric (-4%): utile rettificato previsto di 60-65 centesimi per azione nel trimestre fino a marzo, rispetto ai 72 centesimi per azione attesi dagli analisti in un sondaggio LSEG.

United Airlines Holdings (+6%): prevede per il 2024 un utile annuo rettificato di 9-11 dollari per azione, rispetto alle attese degli analisti di 9,58 dollari (LSEG).

3M (-5%): prevede utili per l'intero anno un utile compreso tra 9,35 e 9,75 dollari per azione, a fronte di una stima media degli analisti di 9,81 dollari (LSEG).

Inhibrx (+6%): accordo con Sanofi per la vendita del suo progetto di sviluppo del farmaco INBRX-101 per circa 2,2 miliardi di dollari, nel tentativo di potenziare il proprio business delle malattie rare.

D.R. Horton Inc (-5%): ha alzato le previsioni di vendita di case per l'intero anno tra le 87.000 e le 90.000 unità, rispetto alla precedente previsione di 86.000-89.000.

Halliburton (+1,60%): utile netto rettificato a 86 centesimi per azione per i tre mesi conclusi il 31 dicembre, rispetto agli 80 centesimi per azione previsti dagli analisti di LSEG.

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