Wall Street pronta a crescere nonostante la tempesta

Nonostante le tensioni geopolitiche, l’incertezza sul fronte politico interno e i riflettori puntati sulla prossima mossa della Federal Reserve, l’economia statunitense continua a mostrare segnali di solidità. Con l’inflazione in graduale calo, le pressioni sui costi in attenuazione e nuovi investimenti in innovazione come l’intelligenza artificiale, il contesto appare favorevole a una crescita costante nei prossimi mesi. Anche i mercati azionari possono beneficiare di fondamentali robusti e di valutazioni che lasciano spazio a ulteriori guadagni nel medio termine.
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Oltre la tempesta di notizie
Il mercato statunitense affronta una fase di notizie contrastanti. I bombardamenti aerei contro le strutture nucleari iraniane, le tensioni sul Big Beautiful Bill del Presidente Trump, i negoziati commerciali ancora aperti, la prossima mossa della Federal Reserve e la stagione degli utili societari in arrivo: tutto contribuisce a generare un clima di incertezza diffusa.
Eppure, come osserva Steve Auth, Chief Investment Officer for Equities di Federated Hermes, anche nei periodi più turbolenti può comparire un arcobaleno all’orizzonte.
Inflazione in calo e segnali di sollievo
Secondo l’analisi di Federated Hermes, il culmine dell’inflazione, toccato nel 2023, è ormai alle spalle. I prezzi, dopo aver raggiunto picchi preoccupanti, sono scesi progressivamente e la traiettoria appare ancora oggi favorevole.
Tre fattori principali sostengono questa visione: le pressioni sul costo del lavoro si sono già attenuate, i prezzi delle materie prime non rappresentano più un ostacolo e persino il comparto immobiliare, storicamente rigido, mostra segnali di raffreddamento. Questi elementi, evidenziati da Auth, potrebbero spingere l’inflazione verso livelli normali entro il prossimo anno.
Deregolamentazione, AI e fiducia ritrovata
Un altro pilastro dell’outlook positivo di Federated Hermes è legato agli effetti della campagna di deregolamentazione e ai tagli fiscali promossi dall’attuale amministrazione. Questi interventi, uniti agli investimenti massicci nell’intelligenza artificiale, promettono di innescare benefici a catena sull’intero tessuto economico.
La fine delle guerre commerciali e delle tensioni geopolitiche potrebbe inoltre restituire un clima di fiducia più diffuso, creando le basi per raggiungere l’obiettivo di crescita del PIL statunitense fissato intorno al 3% nel medio periodo, come spiegato da Auth nel suo commento per Federated Hermes.
Azioni USA, ritorni attesi oltre la media
Guardando ai mercati azionari, l’ottimismo di Federated Hermes si traduce in numeri concreti. L’obiettivo di lungo periodo per l’S&P 500 è posto a quota 7.500 punti, pari a circa 22 volte la previsione sugli utili a lungo termine.
Un traguardo considerato realistico da Steve Auth, alla luce della forte presenza di aziende con modelli di business leggeri in termini di asset e capaci di generare flussi di cassa robusti. Rispetto ai livelli attuali, questo target implica un rendimento di circa il 25% sulle azioni in un arco di due o tre anni, in linea (se non inferiore) ai ritorni medi storici post-conflitto.
Per questo, conclude il CIO di Federated Hermes, anche se fuori imperversa la tempesta, è essenziale non perdere di vista l’arcobaleno che potrebbe comparire oltre le nuvole.
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