Wall Street si interroga sui tagli dei tassi dopo le parole di Powell


Dopo il rally di venerdì scorso, la Borsa di New York resta guardinga e scambia intorno la parità prima dell’apertura, ancora incerta sull’entità dell’allentamento monetario di settembre che sembra più possibile dopo quanto detto venerdì scorso dal Presidente della Federal Reserve.


Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Wall Street poco mossa

Wall Street senza direzione prima dell’apertura ufficiale dopo la spinta al rialzo di venerdì scorso ricevuta dalle parole di Jerome Powell a Jackson Hole. I future sul Nasdaq cedono lo 0,10%, mentre scambiano in verde i contratti sul Dow Jones e quelli sullo S&P500, quando manca circa un’ora all’avvio degli scambi. Il dollaro resta poco mosso, sui minimi da oltre un anno, dopo aver chiuso la quarta settimana negativa di seguito e il cross EUR/USD oggi scambia a 1,1176 (-0,10%).

Salgono di oltre il 2% il Brent (80 dollari) e il greggio WTI (77 dollari) sulle nuove preoccupazioni per l’escalation del conflitto a Gaza che potrebbe interrompere le forniture regionali, estendendo così i guadagni di venerdì quando la prospettiva di tagli ai tassi di interesse statunitensi ha sostenuto l'outlook per l'economia globale e la domanda di carburante. Inoltre, “gli investitori rimangono cauti sulle prossime mosse dell'Opec e dei suoi alleati, o Opec+, che ha in programma di aumentare la produzione entro la fine dell'anno”, spiega Priyanka Sachdeva, analista di mercato senior presso Phillip Nova. Se l'Opec+ “dovesse rinviare l'aumento di produzione previsto per ottobre, i prezzi del petrolio potrebbero ricevere un sostegno nel breve termine”, prevede Ole Hansen, analista di Saxo Bank.

Cosa ha detto Powell

Venerdì il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, non aveva deluso le attese nel suo discorso al Simposio di Jackson Hole, confermando ampiamente le aspettative del mercato. Il ‘boss’ dell’istituto centrale aveva parlato di momento giusto per iniziare a ridurre i tassi di interesse, anche se la velocità e la tempistica saranno legati ai dati economici, all’evoluzione dell’outlook e ai rischi.

I trader scommettono appieno su un taglio dei tassi di un quarto di punto percentuale alla riunione della Fed del 17-18 settembre e hanno rafforzato al 35% la probabilità di un taglio maggiore a 50 punti base, in aumento dal precedente 25% stimato prima di Jackson Hole.

Fattore positivo per i mercati

"Powell ha praticamente proclamato la vittoria nella lotta contro l'inflazione e ha annunciato che i tagli ai tassi di interesse sono praticamente inevitabili. La direzione di marcia è quindi chiara ma i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dalle prospettive in evoluzione e dall'equilibrio dei rischi. Powell sembra fiducioso che la Fed raggiungerà un atterraggio morbido, contenendo l'inflazione senza causare una recessione", commenta Antonio Tognoli di Cfo Sim, aggiungendo che "di fatto Powell sembra aver pronunciato le parole magiche che i mercati volevano sentire: 'è giunto il momento che la politica si adegui'”.

Secondo Luigi de Bellis, Co-Head of Research Team di Equita Sim, un taglio dei tassi della Fed, in un contesto di normalizzazione dei tassi di interesse senza un significativo deterioramento del mercato del lavoro e dell'economia, rappresenta un fattore positivo per i mercati azionari. "In particolare", spiega l'esperto, "in questo scenario, riteniamo che i titoli di qualità e growth siano da preferire rispetto ai ciclici (tra i nostri preferiti: DiaSorin, Campari, Moltiply, Marr, Reply, Technogym). Nel settore finanziario, ci aspettiamo che un contesto di graduale calo dei tassi di interesse favorisca i titoli del risparmio gestito (i nostri preferiti sono Mediolanum e Fineco), le società meno sensibili al margine di interesse (come Mediobanca) o le banche con una maggiore quota di ricavi da commissioni (Intesa, Credem). Il recente peggioramento del mercato del lavoro e di altri indicatori macroeconomici, unito all'incertezza geopolitica (con le tensioni in Medio Oriente), richiede tuttavia un attento monitoraggio".

25 o 50 punti base?

L’agenda della Fed prevede solo tre riunioni da svolgere ancora nel 2024 e la domanda che ormai tutti si fanno è di quanto taglierà i tassi a settembre, se di 25 o di 50 punti base.

"Continuiamo a pensare che se il rapporto di agosto sull'occupazione si rivelasse più debole di quanto ci aspettiamo, allora un taglio di 50 punti base sarebbe probabile il 18 settembre”, secondo il team economico di Goldman Sachs guidato da Jan Hatzius.

Il vice capo economista dei mercati di Capital Economics, Jonas Goltermann, ha sostenuto che il taglio della Fed maggiore dello 0,25% a causa della debolezza del mercato del lavoro potrebbe non essere un segnale gradito per gli investitori. "Gli investitori potrebbero ragionevolmente preoccuparsi che se il FOMC sente la necessità di anticipare l'allentamento delle politiche ... potrebbe essere perché l'economia sta rallentando più di quanto implichino le prospettive ancora molto rosee scontate nei mercati azionari e del credito", ha scritto Goltermann in una nota ai clienti venerdì, pertanto “un taglio di 25 punti base a settembre potrebbe essere il ​​risultato preferibile per i mercati azionari".

I market mover della settimana

Diversi i momenti importanti della settimana per i mercati. Domani arriverà la fiducia dei consumatori che ci fornirà indicazioni sul mercato del lavoro, ma anche sulle attese di inflazione delle famiglie, mentre venerdì il focus sarà sul dato PCE, variabile di riferimento della Fed sull’andamento dei prezzi. Sempre venerdì ci sarà anche la pubblicazione dei consumi e reddito delle famiglie a luglio.

Sull’azionario, particolarmente rilevante sarà la trimestrale di Nvidia di mercoledì dopo la chiusura dei mercati USA per i riflessi che potrebbe avere sul comparto tecnologico.

Giovedì sarà il turno del PIL trimestrale negli USA e venerdì la settimana si concluderà con la pubblicazione dell'indice dei prezzi Personal Consumption Expenditures (PCE) di luglio, l'indicatore da molti considerato quale preferito dalla Fed per misurare l'inflazione.

Notizie societarie pre market USA

Uber (+0,40%): è stata multata nei Paesi Bassi per 324 milioni di dollari per aver inviato i dati personali dei tassisti europei agli Stati Uniti in violazione delle norme della UE, secondo quanto comunicato oggi dal DPA, l'ente olandese di controllo sulla protezione dei dati.

B. Riley Financial (-2%): venerdì aveva ricevuto una lettera di morosità dal Nasdaq a causa del ritardo nella presentazione dei risultati trimestrali.

PDD Holdings (-9%): la società madre di Temu ha riportato nel secondo trimestre ricavi per 97,06 miliardi di yuan (13,64 miliardi di dollari), mancando le stime degli analisti di 100 miliardi (dati LSEG).

Tonix Pharmaceuticals Holding (+10%): sta collaborando con Bilthoven Biologicals per far progredire il suo candidato vaccino contro il vaiolo equino TNX-801.

Seguici su Telegram

Idea di investimento
Possibile premio del 19,56% annuo con il fast certificate su Banco BPM, Banca MPS, Société Générale e UniCredit
Sottostanti:
UniCreditSociété GénéraleBANCA MPSBanco BPM
Rendimento p.a.
19,56%
Cedole
1,63% - €16,30
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
DE000VC251U9
Emittente
Vontobel
Comunicazione Pubblicitaria
Fucina del Tag è un partner marketing di Vontobel
Maggiori Informazioni

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy