Wall Street spera nella fine dei rialzi dei tassi

Wall Street spera nella fine dei rialzi dei tassi

Domani è il gran giorno dei dati sull’inflazione del mese di giugno e arriveranno dopo alcune dichiarazioni dei banchieri della Fed che stanno alimentando la possibilità di un arrivo più vicino del ciclo di restringimenti monetari.

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Wall Street

Future sui principali indici azionari statunitensi in leggera crescita prima della seduta ufficiale di Wall Street, in attesa dei dati sull’inflazione in programma domani che potrebbero sostenere l’ipotesi di una fine anticipata delle strette monetarie della Federal Reserve.

I contratti sul Nasdaq guadagnano lo 0,20% a meno di un’ora dal suono della campanella, seguiti da quelli sul Dow Jones e dallo S&P500, poco mossi (+0,10%).

In calo i rendimenti dei Treasury USA e il decennale scende di quasi l’1% attestandosi sotto il 4%. Fermo il biennale al 4,851%.

Segnali di allentamento

Ieri i principali indici azionari statunitensi avevano chiuso una sessione altalenante in leggero rialzo, dopo le dichiarazioni di alcuni banchieri della Fed.

Il Presidente della Fed di San Francisco Mary Daly ha affermato che quest’anno sono necessari ancora “un paio” di aumenti del costo del denaro, aggiungendo che “l’ultima parte” di questi rialzi si sta avvicinando.

Anche il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha sostenuto che la banca centrale potrebbe essere paziente nell’aumentare i tassi e permettere la diffusione nell’economia dell’impatto della sua politica restrittiva.

Per il vicepresidente della Fed per la vigilanza, Michael Barr, c'è ancora “lavoro da fare”, ma ha aggiunto: “penso che siamo vicini”.

Dichiarazioni che “aumentano le speranze sull’avvicinarsi della fine del ciclo corrente di stringimento della politica monetaria, indicando che i tassi di interesse stanno raggiungendo il loro picco”, sottolinea Joshua Warner, analista di mercato presso City Index.

Lo strumento CME FedWatch indica come probabile al 94,9% un rialzo dei tassi a fine luglio.

I segnali dai bond e dal dollaro

Ulteriori segnali dell’avvicinarsi della pausa arrivano dalla debolezza del dollaro, ormai ai minimi da due mesi dopo le dichiarazioni dei banchieri della Fed.

Il biglietto verde a un minimo di due mesi di 101,66 contro un paniere di valute, mentre la coppia EUR/USD viene scambiata a 1,0991.

La pressione sul dollaro potrebbe continuare, “dato che i venti contrari ciclici aumentano e i mercati iniziano ad anticipare una politica più facile da parte della Fed”, secondo Shaun Osborne, chief FX strategist di Scotiabank.

Spinta al ribasso che potrebbe arrivare dai dati di domani, dai quali “il mercato potrebbe ricevere un ulteriore motivo per vendere l’USD”, prevede You-Na Park-Heger, analista FX di Commerzbank, il quale si aspetta un calo dell’inflazione headline e core.

Notizie societarie e pre-market USA

Apple (+0,40%): ha aperto uno store su WeChat di Tencent, passo avanti nell’espansione dei canali di vendita al dettaglio del gigante di Cupertino in Cina.

Amazon (+0,80%): inizia oggi l’annuale Prime Day che durerà fino a domani e, secondo BofA Global Markets, la due giorni di eventi potrebbero aiutare il gigante fondato da Jeff Bezos a guadagnare quote di mercato.

Iovance Biotherapeutics (-11%): annunciate 20 milioni di azioni a 7,50 dollari, con uno sconto del 14,7% rispetto alla chiusura di ieri a 8,79 dollari e il ricevimento di un feedback positivo dalla FDA statunitense sul progetto in fase avanzata per un farmaco contro il cancro non a piccole cellule.

Better Therapeutics (+48%): la FDA statunitense ha autorizzato la sua applicazione terapeutica digitale AspyreRx, che fornisce una terapia cognitivo-comportamentale a pazienti con età superiore ai 18 anni con diabete di tipo 2.

Raccomandazioni analisti

JP Morgan

Jefferies & Co.: da ‘neutral’ a ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 149 USD a 165 dollari.

Johnson & Johnson

Morgan Stanley: ‘neutral’ e target price incrementato da 183 USD a 187 dollari.

General Electric

Melius Research: ‘buy’ e prezzo obiettivo in aumento a 122 USD dai precedenti 121 dollari.

Goldman Sachs: ‘buy’ e target price alzato da 116 USD a 121 dollari.

Citigroup: ‘buy’ e prezzo obiettivo salito a 126 USD dai precedenti 114 dollari.

eBay

Wells Fargo Securities: ‘neutral’ e target price da 45 USD a 46 dollari.

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