Wall Street verso il ribalzo, luci sulle trattative con il Giappone

Il dialogo aperto da Trump nei confronti del Paese del Sol Levante spinge gli operatori a sperare in trattative più ampie, ma dal Presidente degli Stati Uniti non sembrano arrivare concreti segnali di aperture.
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Wall Street oggi
Tentativo di rimbalzo a Wall Street dopo i peggiori tre giorni consecutivi dal 2020 delle scorse sedute. Prima dell’apertura ufficiale della Borsa di New York, i guadagni maggiori sono per i future sul Dow Jones (+2,60%), seguiti in scia dai contratti sullo S&P500 (+2,30%) e da quelli sul Nasdaq (+2,10%).
Lieve guadagno per il dollaro USA nei confronti dell’euro, con il cross EUR/USD che scende (-0,15%) a 1,0934, mentre scatta l’oro (+2%) e il future sul metallo prezioso sale a 3.035 dollari l’oncia. Positivo anche il Bitcoin, vicino quota 80 mila dollari, e i prezzi del petrolio: il Brent torna a 64 dollari e il greggio WTI sale a 61,20 dollari al barile.
Trattative sui dazi
Il sentiment è migliorato dopo l’avvio delle trattative sui dazi con il Giappone, portando in molti a sperare che Trump possa allentare la sua posizione sul commercio.
Il Presidente ha rilasciato ieri diverse dichiarazioni ma ha offerto poca chiarezza su cosa stia cercando in cambio dell'abbassamento delle tariffe, o se sia disposto ad allentare la sua presa. Intanto, però, ha respinto una proposta dell'Unione europea di eliminare le tariffe su tutti gli scambi bilaterali di beni industriali con gli Stati Uniti e ha minacciato di ‘schiaffeggiare’ la Cina con un'ulteriore tassa di importazione del 50%.
"Un rimbalzo era inevitabile a un certo punto, in quanto abbiamo avuto una caduta molto rapida e gli investitori azionari sperano ancora che le rappresentanze dei paesi tenteranno di provare a raggiungere un accordo commerciale con gli USA", secondo Russ Mould, direttore degli investimenti presso AJ Bell.
Se "l'amministrazione Trump sta segnalando la sua apertura agli accordi commerciali", sottolinea Elias Haddad, stratega di Brown Brothers Harriman, "indipendentemente da questo l'incertezza pervasiva creata dalle minacce tariffarie statunitensi in continuo cambiamento e la portata delle potenziali misure di ritorsione rimangono un duro colpo per l'economia globale. In conclusione: i rally di sollievo negli asset rischiosi saranno probabilmente di breve durata".
Tariffe e Fed
I timori che gli aggressivi dazi statunitensi possano spingere l'inflazione e far precipitare l'economia globale in recessione hanno aumentato le aspettative di un taglio dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve.
I trader si aspettano un allentamento di oltre 96 punti base entro dicembre, il che implica tre tagli da 25 punti base pienamente prezzati e una probabilità dell'84% di una quarta riduzione, secondo i dati Lseg.
"Se da un lato le prospettive di crescita sono peggiorate, dall'altro è aumentato anche il rischio di un'inflazione più elevata negli Stati Uniti, e sembra che questa rimarrà la priorità del Fomc", spiega Matthew Ryan, responsabile della strategia di mercato presso la società di servizi finanziari Ebury.
Qualche indicazione potrebbe arrivare domani dal dato sui prezzi al consumo degli Stati Uniti, particolarmente seguito dalla Federal Reserve.
Notizie societarie e pre market USA
Levi Strauss (+10%): ha ribadito le sue prospettive per l'intero anno che non includevano alcun impatto dai dazi e ha inoltre pubblicato utili migliori del previsto dopo una domanda forte a marzo.
Tilray Brands (-3%): ricavi nel terzo trimestre pari a 185,8 milioni di dollari, mancando le stime degli analisti di 210 milioni (dati Lseg).
CVS Health (+7%): ha nominato il dirigente proveniente da United Parcel Service Brian Newman come nuovo direttore finanziario.
Medicare Humana (+11%): gli Stati Uniti hanno annunciato un aumento medio del 5,06% nelle tariffe di rimborso finali del governo per i piani sanitari Medicare Advantage 2026 (MA), sostenendo l’azionario legato al settore sanitario, in particolare UnitedHealth Group (+5%), Centene (+3%) e CVS Health (+6%).
Raccomandazioni analisti
Meta
Guggenheim: ‘buy’ e prezzo obiettivo tagliato da 675 a 750 dollari.
Nvidia
Deutsche Bank Securities: ‘neutral’ e target price ridotto da 145 a 135 dollari.
BlackRock
Morgan Stanley: ‘buy’ e prezzo obiettivo diminuito da 1.275 a 1.124 dollari.
Pfizer
Jefferies: ‘buy’ e target price sempre a 34 dollari.
T-Mobile US
Bernstein: ‘neutral’ e prezzo obiettivo confermato a 265 dollari.
Domino’s Pizza
Baird: ‘buy’ e target price ridotto da 510 a 500 dollari.
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