Wall Street vista aprire in rosso, timori dall’Europa

Wall Street vista aprire in rosso, timori dall’Europa

L’ultima seduta settimanale potrebbe vedere un inizio in rosso per i principali indici della borsa di New York con le incertezze provenienti dalla Francia ancora a indebolire i mercati.

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Rosso a Wall Street

Wall Street in rosso dopo il quarto record toccato ieri dallo S&P500 e dal Nasdaq, spinti dal dato sui prezzi alla produzione di maggio negli Stati Uniti, inaspettatamente in calo, e da quello sui sussidi di disoccupazione che hanno aumentato le speranze di un prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

L’andamento negativo odierno dei future sembra non poter cambiare l’andamento di questa settimana dello S&P500 e del Nasdaq, entrambi sulla buona strada per chiudere la seconda settimana consecutiva in verde, mentre Il Dow Jones potrebbe terminare la settimana in ribasso.

Il dollaro continua la sua corsa nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD cede lo 0,30% e scende sotto quota 1,07. Balzo anche per l’oro (+1,40%) a 3.350 dollari l’oncia.

Timori in Europa

A non aiutare il sentiment è crollo dei titoli europei, visto il forte calo dell’Euro Stoxx 50, avviato verso la settimana peggiore da ottobre: gli investitori sono preoccupati per le conseguenze sui mercati nel caso in cui l'estrema destra guadagnasse o addirittura vincesse le elezioni anticipate in Francia previste il 30 giugno e il 7 luglio.

L’aumento del dollaro e dell’oro, in quanto beni rifugio, mostrano “un calo dell’avversione al rischio con le preoccupazioni sulla Francia che guidano i mercati”, ha affermato Mohit Kumar, capo economista per l’Europa presso Jefferies International: “Soprattutto durante il fine settimana, gli investitori ritirare alcune posizioni”.

Altre preoccupazioni sono arrivate dalla decisione della Banca del Giappone di non fornire dettagli sui tagli agli acquisti di obbligazioni fino a luglio, una mossa a sorpresa interpretata come un ritardo di un rialzo dei tassi.

Un report di BofA Global Research ha anche mostrato l'attrattiva dei titoli 'growth' delle aziende a maggiore capitalizzazione. Nella settimana fino a mercoledì, infatti, i fondi azionari 'value' statunitensi hanno registrato 2,6 miliardi di dollari di deflussi, contro 1,8 miliardi di dollari di influssi nei fondi azionari 'growth' statunitensi.

Sguardo alla Fed

Se mercoledì la banca centrale ha ridotto le previsioni per quest'anno da tre tagli a uno solo, i mercati non sembrano però scoraggiarsi: lo strumento FedWatch di CME group mostra una probabilità di taglio di oltre il 70% a settembre, mentre i trader sui tassi di interesse prevedono circa due tagli entro la fine dell'anno.

Possibili indizi sulle scelte dell’istituto centrale statunitense potrebbero arrivare oggi dalle dichiarazioni del presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee (ore 20 italiane), e della componente del consiglio Fed, Lisa Cook, oltre che dai dati sui prezzi delle importazioni e delle esportazioni di maggio e dal sondaggio dell'Università del Michigan sul sentiment dei consumatori per il mese di giugno.

Notizie societarie e pre market USA

Adobe (+15%): alzate le previsioni di ricavi per l’ano 2024 ad un range compreso tra 21,40 e 21,50 miliardi di dollari, da 21,30 a 21,50 miliardi precedenti.

Arm Holdings (+1%): entrerà a far parte dell’indice Nasdaq 100 a partire dal 24 giugno al posto di Sirius XM Holdings (-2%)

Rezolute (-18%): ha annunciato ieri 15 milioni di nuove azioni, compresi i warrant prefinanziati per l'acquisto di 3,75 milioni di azioni, a 4 dollari rispetto ai 5,16 dollari della chiusura di ieri, per un ricavo lordo di 60 milioni di dollari.

Zura Bio (+4%): il suo farmaco sperimentale principale, il tibulizumab, è stato ben tollerato in uno studio di fase iniziale che lo ha testato su pazienti affetti dalla sindrome di Sjogren.

Raccomandazioni analisti

Tesla

Goldman Sachs: ‘neutral’ e prezzo obiettivo sempre a 175 dollari.

Oracle

Berenberg: ‘neutral’ e target price incrementato da 123 USD a 130 dollari.

Morgan Stanley

Goldman Sachs: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 110 USD a 113 dollari.

JP Morgan

Goldman Sachs: ‘buy’ e target price ridotto da 226 USD a 225 dollari.

Robinhood Markets

Citigroup: ‘sell’ e prezzo obiettivo alzato da 16 USD a 18 dollari.

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