WallStreet in stallo prima del dato sull’occupazione, numero cruciale per la Fed

Il consensus si aspetta 548.000 nuovi posti di lavoro. Morgan Stanley scrive che dovrebbe essere un altro mese di crescita ragionevolmente forte, ma sarà comunque un piccolo passo rispetto ai totali occupazionali esistenti prima del COVID. Si ferma la trattativa sul nucleare dell’Iran: il petrolio sale. Nel pre market crolla DucuSign.
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Disoccupazione Usa attesa in lieve calo a 4,5%, Brent in rialzo del 3%
I future di Wall Street sono sulla parità in attesa del dato cruciale della settimana, quello sull’occupazione negli Stati Uniti. Il numero di novembre dei nuovi posti di lavoro di novembre è più importante che mai perché arriva dopo il cambio di tono della Federal Reserve sull’inflazione, sugli stimoli monetari e sulla necessità di procedere senza indugi al rialzo del costo del denaro. In questo quadro, si saprà a breve quanto sta facendo sentire la carenza di manodopera, tema che orienta la banca centrale nelle sue decisioni di politica monetaria: il presidente Jerome Powell ha più volte detto che il tasso di partecipazione al mercato del lavoro resta insoddisfacente: molti milioni di persone non stanno tornando a lavorare.
Il consensus di Bloomberg stima una variazione positiva di 548.000, di cui 525.000 nel settore privato. La disoccupazione è attesa in lieve calo a 4,5%, la paga oraria in lievissimo aumento anno su anno ed il tasso di partecipazione stabile al 61,7%. In un report diffuso ieri sera, Morgan Stanley dice di essere collocato nel centro delle stime di consensus e scrive che “i dati del rapporto ADP all'inizio di questa settimana suggeriscono che il tempo libero e l'ospitalità forniranno un grande impulso al totale delle assunzioni insieme ai servizi alle imprese. Le informazioni nel Libro Beige pubblicato ieri suggeriscono che i mandati di vaccinazione in alcune professioni potrebbero aver avuto un effetto negativo sulla partecipazione”. Gli economisti che firmano la nota ritengono che “un risultato in linea con la nostra stima rappresenterà un altro mese di crescita ragionevolmente forte, ma sarà comunque un piccolo passo rispetto ai totali occupazionali esistenti prima del COVID. Tutto sommato, pensiamo che un numero in linea non spingerà la Fed a muoversi più rapidamente, poiché altre prove aneddotiche nel Beige Book e altri dati economici ad alta frequenza suggeriscono che un picco della crescita e dell'inflazione su base annua potrebbe esserci già stato”. L’agenda dei dati macro prevede anche l’indice PMI di Markit relativo al settore servizi, gli ordini di beni durevoli e l’indice ISM sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende non manifatturiere.
Il Treasury Note a dieci anni è in lieve apprezzamento a 1,43% di rendimento. Lo spread tra il rendimento del trentennale del quinquennale, un indicatore della forma della curva dei tassi, è sui minimi degli ultimi due anni e mezzo. La curva è sempre più schiacciata, come quando non ci si aspetta un serio e duraturo aumento dell’inflazione.
Il petrolio Brent è in rialzo del 3%. Pare che la trattativa di Vienna sul nucleare dell’Iran, ripartita in questi giorni dopo lo stop per le elezioni a Tehran, sia completamente ferma. Le delegazioni, secondo quanto filtra dai colloqui, stanno faticando a trovare l’intesa sulla prossima data di riavvio del confronto. Pare che i nuovi delegati del governo dell’Iran abbiano chiesto di rivedere alcuni aspetti accettati dai precedenti negoziatori. Il continuo supporto dei membri Fed ad un’accelerazione della normalizzazione della politica monetaria sostengono il dollaro. Il cambio EurUsd è tornato in area 1,130. Non si arresta invece la fase di deprezzamento della lira turca, alla luce anche dei dati odierni sull’inflazione, salita più del previsto.
Titoli nel premarket
Didi Global. La società cinese dei servizi di recapito di cibo e vivande attraverso riders, ha comunicato che procederà al delisting a New York e si quoterà a Hong Kong. La scorsa settimana, alcuni media avevano riportato che le autorità di Pechino stavano sollecitando i dirigenti ad abbandonare il NYSE.
Tesla si muove poco, nonostante Elon Musk abbia di nuovo venduto azioni. Il fondatore e ceo ha liquidato titoli per poco più di un miliardo di dollari.
Salgono le società dei vaccini. Moderna +5%. Novavax +6%, Pfizer +1%.
Marvell Technology +21%. Il produttore di chip ha presentato dati del trimestre e proiezioni sull’esercizio in corso superiori alle aspettative.
DocuSign -32%. La società del software che permette di firmare i documenti online ha fornito un’anticipazione sull’andamento dei ricavi che ha lasciato di stucco gli analisti.
Tesla IncBeyond Meat IncTUI AG
22%
5,5% - 5,5 €
si
50%
DE000VX3LMG8
Vontobel
BioNTech SENovavax
15,616%
3,904% - 39,04 €
si
36%
DE000VX00AY3
Vontobel
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