Il warning FedEx fa paura: Wall Street verso l’apertura in rosso

Il warning FedEx fa paura: Wall Street verso l’apertura in rosso

La società di spedizioni si aggiunge alla lunga lista dei soggetti che prevedono un futuro difficile, caratterizzato da una recessione alle porte a causa delle strette monetaria attualmente in corso da molte banche centrali in tutto il mondo.

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Vendite sui mercati

Premesse di un’apertura negativa per Wall Street quando manca solo un’ora dal suono della campanella.

I future sui principali indici americani scambiavano in rosso fin da inizio mattinata (italiana) e ora il calo supera l’1% per quello sul Nasdaq, al pari per quelli sul Dow Jones e sullo S&P500.

L’ultima seduta settimana, dunque, sembra destinata a confermare il calo complessivo, con lo S&P500 che ha già perso circa il 4% nelle ultime quattro sedute e resta (3.901 punti) al di sopra di solo il 6% del suo minimo di chiusura di giugno (3.636 punti), livello che alcuni investitori avevano scommesso sarebbe stato il punto più basso della flessione del mercato azionario di quest’anno.

Venti di recessione

Il sentiment di mercato resta ancora appesantito dalle preoccupazioni per il possibile arrivo di una recessione economica a causa delle strette monetarie delle banche centrali finalizzate al raffreddamento dell’inflazione.

Solo ieri la Fed di Atlantia ha ridotto le sue previsioni sul Pil americano per il terzo trimestre, portandole al +0,5% dalle precedenti di +1,3%.

Contemporaneamente, la Banca Mondiale ha avvisato circa l’avvicinarsi di una recessione globale a causa del contemporaneo aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali di tutto il mondo.

Se le tre maggiori economie mondiali - Stati Uniti, Cina ed eurozona - hanno subito un forte rallentamento, anche un “colpo moderato all’economia globale nel corso del prossimo anno potrebbe portarla in recessione”, spiegava la banca in un nuovo studio.

Si tratta, secondo la banca, del più forte rallentamento dopo la ripresa post-recessione dal 1970 e la fiducia dei consumatori è già calata in modo più marcato rispetto alle precedenti recessioni globali.

“La crescita globale sta rallentando bruscamente e un ulteriore rallentamento è probabile man mano che un numero maggiore di Paesi cade in recessione”, ha dichiarato il Presidente della Banca Mondiale David Malpass, aggiungendo la preoccupazione che queste tendenze persistano, con conseguenze devastanti per le economie dei mercati emergenti e in via di sviluppo.

Parafrasando una celebre serie televisiva, dunque, “Recession is coming”, la “recessione sta arrivando”, ha affermato Jeffrey Gundlach, amministratore delegato di DoubleLine Capital, prevedendo che “le probabilità di arrivare al 2023 sono alte”, visto la probabile stretta monetaria “troppo aggressiva” da parte della Fed, tutta intenta a cercare di riportare sotto controllo l’inflazione.

L’allarme di FedEx

Come se non bastasse, l’allarme lanciato da FedEx (-19% nel pre-market) contribuisce a rendere più oscuro il futuro.

La società ha evidenziato il carattere di imprevedibilità per la situazione in Asia e in Europa, con un possibile peggioramento nei prossimi mesi.

“La Fed considererà il warning di FedEx come un’indicazione che è sulla strada giusta, piuttosto che un avvertimento sul pericolo di una stretta troppo aggressiva”, Rick Meckler, partner di Cherry Lane Investments a New Vernon (New Jersey).

“Non credo che FedEx possa rientrare nella soluzione di abbassamento dell’inflazione che la Fed sta cercando con l'aumento dei tassi, poiché sembra improbabile che la società tagli i prezzi nel tentativo di aumentare le spedizioni”, ha aggiunto Meckler.

Notizie e movimenti nel pre-market USA

Amazon (-2,50%): condizionata dal warning di FedEx (-19%), in particolare dalle aspettative per uno scenario operativo volatile.

Huntsman (-5%): il produttore chimico ha tagliato le sue previsioni sull’Ebitda del 3° trimestre a 260-280 milioni di dollari da 310-355 milioni di dollari, rispetto al consenso di 342,66 milioni di dollari di Wall Street (Dati Refinitiv).

Syros Pharmaceuticals (+5%): lo sviluppatore di farmaci per il cancro e le malattie genetiche ha ricevuto ieri l’approvazione degli azionisti per la fusione con la biotech TYME Technologies (+9%).

Raccomandazioni analisti

Fedex

JP Morgan: da ‘buy’ a ‘neutral’ e prezzo obiettivo ridotto a 214 USD dai 258 dollari precedenti.

Goldman Sachs: ‘buy’ con target price che passa da 288 dollari a 250 USD.

Stifel Nicolaus: da ‘buy’ a ‘neutral’ con tp ridotto a 288 dollari da 195 USD.

Daiwa Securities: ‘neutral’ con prezzo obiettivo diminuito da 80 USD a 65 dollari.

Citigroup: ‘neutral’ con target price ribassato da 180 USD a 225 dollari.

Loop Capital: da ‘buy’ a ‘neutral’ e tp ridotto da 339 USD a 202 dollari.

Tesla

Deutsche Bank Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo rialzato a 400 USD rispetto ai precedenti 375 dollari.

Adobe

Deutsche Bank Securities: ‘buy’ e target price ridotto da 500 USD a 400 dollari.

Mizuho Securities: ‘neutral’ e prezzo obiettivo al ribasso da 360 USD a 440 dollari.

Wolfe Research: ‘buy’ e revisione al ribasso del tp da 470 dollari a 340 USD.

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