Zoom, i “venti contrari” rallentano la crescita e il titolo affonda
La società era stata particolarmente favorita dallo scoppiare della pandemia ma un dollaro forte e il rallentare degli abbonamenti hanno spinto il management a ridurre le previsioni per il resto dell’anno.
Trimestrale sotto le attese
La spinta arrivata a Zoom nel corso della pandemia da Covid 19 sembra rallentare. La società fornitrice di servizi di videotelefonia, che nel corso della crisi sanitaria aveva visto un boom della domanda per la sua piattaforma di videoconferenza, ha infatti ridotto le sue previsioni per il resto dell’anno, visto il rallentamento della crescita dei ricavi, scesa a una sola cifra.
In particolare, il fatturato di Zoom Video Communication nel secondo trimestre fiscale è cresciuto dell’8% su base annua, in calo rispetto al +12% del trimestre precedente.
In calo l’utile netto nel trimestre, fermatosi a 45,7 milioni di dollari rispetto ai 316,9 milioni del periodo precedente, a causa dell’aumento delle spese di vendita e di marketing.
Deludono i ricavi, pari a 1,10 miliardi di dollari, contro gli 1,12 miliardi previsti dagli analisti di Refinitiv, mentre gli utili per azione risultano 1,05 dollari, in questo caso superiore alle previsioni (94 centesimi).
Previsioni ridotte
Per quanto riguarda l’anno in corso, la società ha ridotto le sue stime sui ricavi a 4,4 miliardi di dollari, mentre lo scorso maggio aveva annunciato di attendersi 4,5 miliardi.
L’utile annuo rettificato per azione è visto compreso nel range tra i 3,66 e i 3,69 dollari, rispetto alle precedenti previsioni di 3,70 e 3,77 dollari.
Nel corso della call con gli analisti, il responsabile finanziario Kelly Steckelberg ha spiegato di attendersi una contrazione dell’attività online dell'azienda, calcolata tra il 7% e l’8% nell'anno fiscale 2023.
I venti contrari
Dalla società hanno spiegato che “Zoom non è immune alla crisi globale”, mentre “la situazione è più complessa di quanto sembri”.
Dal boom che ha spinto la società allo scoppiare della pandemia, nel corso degli ultimi mesi l’attività è stata rallentata da “venti contrari” quali “il rafforzamento del dollaro, il calo degli abbonamenti online e, in misura minore, dall’appesantirsi delle vendite verso la fine del trimestre che ha avuto un impatto negativo sui ricavi del trimestre”, spiegava Kelly Steckelberg, responsabile finanziario di Zoom.
Per cercare di mettere un freno al rallentamento, il manager spiegava di aver “messo in atto iniziative mirate a promuovere nuovi abbonamenti online, che si sono rivelate promettenti, ma non sono state sufficienti a superare le dinamiche macro del trimestre”.
Calo a Wall Street
A New York, intanto, il titolo affondava del 7% nell’afterhours successivo alla comunicazione dei dati, mentre nel pre-market di oggi vede proseguire le vendite (-9%).
I risultati sono stati “persino peggiori di quanto ci aspettassimo”, ha dichiarato l'analista di Citigroup Inc. Tyler Radke.
Secondo Rishi Jaluria, managing director del software presso RBC Capital Markets, “Zoom rimane una storia ‘show-me’, in cui l'azienda crede che ci sia molto potenziale e una crescita più elevata, ma Wall Street chiaramente non ci crede ancora”.
Da Bloomberg, Brody Ford si mostra ancora più netto: “gli ultimi risultati finanziari di Zoom mostrano che la transizione da strumento essenziale dell'era pandemica a piattaforma aziendale richiederà più tempo del previsto”.
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