Zuckerberg resta solo. La numero due Sandberg lascia Meta


Sheryl Sandberg per 14 anni ha guidato come Chief Operating Officer lo sviluppo commerciale della ex Facebook. Ora lascia per dedicarsi alla famiglia e alla filantropia. Un’uscita che crea nuove incertezze sul gruppo che punta a spron battuto sul metaverso.


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Dimissioni operative in autunno. Già nominato il nuovo COO

Terremoto ai vertici di Meta. Sheryl Sandberg, numero due della ex Facebook, legatissima al fondatore Mark Zuckerberg per le avventure professionali corse insieme in 14 anni di lavoro fianco a fianco, e per un forte vincolo di amicizia, ha annunciato mercoledì 1° giugno le dimissioni dalla carica di Chief Operating Officer. Sandberg lascerà il suo ruolo in Meta Platforms nel prossimo autunno ma resterà nel board della società. Zuckerberg ha già annunciato che il nuovo Chief Operating Officer sarà Javier Olivan, attuale capo dello sviluppo del gruppo (Chief Growth Officer).

La motivazione delle dimissioni è piuttosto vaga: “E’ arrivata l’ora per me di scrivere un nuovo capitolo della mia vita. Non sono del tutto sicura di cosa mi riserverà il futuro”, ha scritto Sheryl Sandberg su Facebook, aggiungendo di volere più spazio per dedicarsi alla famiglia e alla filantropia. La manager, 52 anni, ha due figli ed è vedova dal 2015, quando un infarto stroncò il marito, Dave Goldberg, impegnato a fare esercizio fisico sul tapis roulant. Sheryl Sandberg ha annunciato che questa estate si risposerà.

Negativa la prima reazione di Wall Street.

Sandberg aveva iniziato a lavorare a Facebook nel 2008 dopo avere lasciato Google, dove era vicepresidente responsabile delle attività commerciali online a livello globale. In precedenza aveva lavorato a Washington al ministero del Tesoro.

La reazione immediata della Borsa è stata negativa, con l’azione Meta che mercoledì ha chiuso a 188,64 dollari, in ribasso del 2,6% in una giornata in cui il Nasdaq è sceso dello 0,7%. Nel preborsa di giovedì 2 giugno Meta segna un recupero dello 0,8% a 190,2 dollari.

Il cambiamento al vertice di Meta arriva in un periodo delicato per la società. Negli ultimi trimestri la crescita dei ricavi ha subito un forte rallentamento a causa della concorrenza di TikTok e dei cambiamenti introdotti da Apple nei protocolli di protezione della privacy degli iPhone, che limitano l’efficacia dei messaggi pubblicitari personalizzati.

L’impegno nel metaverso: per gli investitori è difficile da giudicare.

Inoltre molti investitori sono inquieti perché non sanno bene come giudicare il forte impegno di Meta Platforms nello sviluppo del metaverso, dove la società ha indirizzato investimenti per 20 miliardi di dollari negli ultimi tre anni, con effetti negativi sugli utili.

Dall’inizio dell’anno l’azione Meta è scesa del 44%, contro un calo del 23% dell’indice Nasdaq composite. Le quotazioni sono tornate ai livelli di aprile 2020. In nove mesi, dal massimo assoluto di 384 dollari segnato il 1° settembre 2021, la capitalizzazione di Meta si è dimezzata.

Per ora l’unica reazione fra i broker è quella di Piper Sandler che il 2 giugno ha abbassato il target price a 220 dollari da 230 dollari lasciando invariata la raccomandazione Neutral. Dei 55 analisti che coprono Meta Platforms, 40 consigliano di comprare le azioni e 14 hanno una raccomandazione neutrale. La media dei target price è 285 dollari (upside del 51%).

Con un P/E di 15,9 volte Meta non è mai stata così a buon mercato.

L’uscita di Sandberg apre un punto interrogativo nel momento in cui gli investitori stavano tornando a considerare Meta con un certo interesse positivo. In questi anni la manager ha supervisionato le funzioni commerciali - annunci, partnership, sviluppo del business e operazioni - in modo che Zuckerberg potesse concentrarsi sui prodotti.

E’ anche vero, però, che dopo il crollo delle quotazioni seguito all’annuncio dei risultati trimestrali dello scorso 2 febbraio il titolo non è mai stato così a buon mercato. Il consensus degli analisti stima per l’intero 2022 una crescita dei ricavi del 7,2%. Lo stesso consensus ha rivisto la stima di Eps (utile per azione) per l’intero 2022 a 11,9 dollari da 14,26 dollari di prima del 2 febbraio.

Al prezzo di oggi Meta capitalizza 510 miliardi di dollari, cioè 15,9 volte gli utili previsti per il 2022. Si tratta della metà del P/E medio degli ultimi cinque anni che, secondo FactSet, è di 30 volte.

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