A2A riduce le previsioni di Ebitda ed utile al 2030


Il mutamento del contesto economico ha spinto la multiservizi italiana ad un aggiornamento del Piano Industriale al 2030, prevedendo ora un utile netto compreso in un range inferiore rispetto alle precedenti attese, mentre gli investimenti dovrebbero ridursi dell’11% a fine periodo.


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L’aggiornamento del piano di A2A

Un contesto economico mutato spinge A2A a ridurre gli obiettivi del Piano Industriale al 2030.

In particolare, gli investimenti previsti a fine periodo sono stati ridotti a 16 miliardi di euro rispetto ai 18 precedentemente programmati, dei quali 5 destinati all’economia circolare e 11 alla transizione ecologica.

Inoltre, le previsioni di Ebitda al 20230 sono state diminuite a 2,6 miliardi dai 2,9 miliardi precedenti, con una crescita media annua attesa al 7% nell’arco del piano, passando tra 1,45 e 1,5 miliardi nel 2022 (1,4 miliardi nel 2021), e 2,1 miliardi nel 2026.

La riduzione delle attese della società comprese nell’aggiornamento del piano comunicato ieri sera a mercato chiuso ha attirato forti vendite a Piazza Affari sul titolo A2A, già nei primi minuti crollato di oltre il 5%, toccando un minimo di 1,22 euro per azione.

Le altre previsioni

Nel comunicato A2A sottolinea che oltre il 40% dell’Ebitda sia al 2025 che al 2030 è regolato o contrattualizzato, ovvero caratterizzato da bassa volatilità, mentre il restante 60% è composto principalmente dai margini relativi alla generazione elettrica, all’energy retail e agli impianti di trattamento rifiuti non regolati.

L’utile netto del gruppo dovrebbe essere compreso tra i 340 e i 380 milioni alla fine di quest’anno (400 milioni nel 2021), per poi toccare i 600 milioni nel 2026 e i 700 milioni a fine piano, mentre lo scorso anno la società si attendeva 790 milioni di utile netto nel 2030, e corrispondente ad un utile per azione di 22 centesimi al 2030 (13 centesimi di euro per azione nel 2021).

La generazione di casa 2023-2026 è prevista a 6,2 miliardi, con 2 miliardi destinati a sostenere gli investimenti di mantenimento e 3,8 miliardi per lo sviluppo.

Tra il 2027 e il 2030, infine, il flusso di cassa operativo cumulato atteso è pari a 6,8 miliardi, con l’obiettivo di finanziare gli investimenti di mantenimento per 1,7 miliardi e di sviluppo per 4,7 miliardi.

Ottica prudenziale

Alla base della revisione c’è un “incerto contesto economico” e i relativi “impatti generati”, quali l’aumento dei costi di approvvigionamento, l’incremento del valore nominale dei crediti, la rateizzazione dei pagamenti dei clienti e l’incremento del costo del debito”, spiega la società.

Alla luce di questo contesto, il consiglio di amministrazione ha ritenuto opportuno aggiornare per i prossimi anni il piano in “ottica prudenziale e con un maggior focus sulla gestione dei rischi derivanti dal mutato contesto, rimodulando gli investimenti, mantenendo invariati gli obiettivi sui 10 anni”.

“Il 2022 è stato caratterizzato da un quadro geopolitico ed economico complesso e da uno scenario energetico volatile: alla luce di questo contesto, abbiamo deciso di adeguare il nostro piano per continuare a garantire la solidità del gruppo e affrontare le nuove sfide che ci attendono”, spiega nel comunicato l’AD, Renato Mazzoncini, sottolineando come “gli investimenti sono stati aggiornati, privilegiando la crescita organica nel mercato domestico e confermando economia circolare e transizione energetica come pilastri della strategia di A2A”.

Approccio positivo

Gli analisti di Equita Sim confermano la raccomandazione ‘buy’ sul titolo A2A, con prezzo obiettivo a 1,83 euro, ritenendo “positivo” l’approccio “conservativo in questa fase, con la riduzione del piano di investimenti nel periodo 2021-2026”.

Dalla sim milanese ritengono che “il miglioramento dei target al 2026 sia legato a un effetto scenario nell’area Energy, mentre andrà verificato il minore contributo dei network”, ma avvisano che “sarà importante verificare la conferma della dividend policy”.

Da WebSim sottolineano come la società abbia ridotto “gli investimenti dell’11%” rispetto al piano dello scorso anno, mentre l’utile netto 2026 ora è atteso a 600 milioni dai precedenti 500 milioni e quello al 2030 a 700 milioni rispetto ai 780 milioni delle previsioni precedenti.

L’aggiornamento, comunque, non vede “nessuna grande sorpresa a prima lettura”, pertanto da WebSim mantengono il giudizio ‘neutrale’ sul titolo A2A, con target price a 1,40 euro.

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