Accordo scozzese tra Europa e Stati Uniti

28/07/2025 06:00
Accordo scozzese tra Europa e Stati Uniti

Si è chiusa ieri sera, almeno per il momento, la partita sui dazi di Unione e Europea e Stati Uniti. Dopo un incontro durato meno di un'ora, Donald Trump e Ursula von der Leyen hanno confermato il testo concordato nei giorni scorsi dagli sherpa: i dazi saranno del 15%. Il testo dell’accordo ancora non c’è, ci sono soltanto le dichiarazioni rilasciate nelle conferenze stampa e i comunicati diffusi dalla Casa Bianca.

Il future dell’indice Dax di Francoforte guadagna l’1%. L’indice S&P500 è reduce da cinque sedute consecutive di record, una sequenza che non si vedeva dal novembre del 2021. La settimana si è conclusa con un rialzo dell’1,5%. L’indice di riferimento di Wall Street è giunto al tredicesimo massimo storico da inizio anno.

SETTIMANA. La deliberazione della Federal Reserve sui tassi di interesse, l’evento probabilmente più importante della settimana, arriva mercoledì sera in un momento di inusuale pressione politica della Casa Bianca: per cui, nei prossimi giorni, potrebbe essere il delicato tema dell’indipendenza della banca centrale ad attirare l’attenzione del mercato. Anche se il presidente Donald Trump ha continuato a chiedere, in modi istituzionalmente inconsueti, una riduzione del costo del denaro, il consensus si aspetta un’altra riunione del Federal Open Market Committee con un nulla di fatto, la quinta consecutiva di conferma dei tassi. “Sarà importante seguire la conferenza stampa di Jerome Powell per valutare se il governatore aprirà le porte ad un taglio a settembre (alcuni membri si sono già espressi in tale direzione)”, si legge nel report sugli eventi della settimana di MPS Corporate&Investment Banking.

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Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo: il future dell’indice Dax di Francoforte guadagna l’1%. Si rafforza leggermente l’euro, a 1,175 su dollaro.

DAZI: ACCORDO SUL 15% TRA EUROPA E STATI UNITI

Tra le colline della Scozia Sud-Occidentale si è chiusa ieri sera, almeno per il momento, la partita sui dazi di Unione e Europea e Stati Uniti. Dopo un incontro durato meno di un'ora, Donald Trump e Ursula von der Leyen hanno confermato il testo concordato nei giorni scorsi dagli sherpa: i dazi saranno del 15%. Il testo dell’accordo ancora non c’è, ci sono soltanto le dichiarazioni rilasciate nelle conferenze stampa e i comunicati diffusi dalla Casa Bianca. La presidente della Commissione era volata ieri al resort Trump Turnberry accompagnata dal caponegoziatore Maros Sefcovic e dal team tecnico. La sostanza dell'intesa, secondo l’Ansa, era già pronta, si trattava di trovare il modo di venderla a entrambe le parti, di venderla senza troppe perdite d'immagine. "L'Ue effettuerà 600 miliardi di investimenti negli Usa e ci acquisterà 750 miliardi di energia", ha esultato il tycoon che, prima dell'incontro, si era prodotto nell'ennesimo attacco all'Europa sul terreno preferito: l'immigrazione e il Green Deal. Washington ha ottenuto che il settore farmaceutico sia fuori dall'accordo e, di fatto, ha ottenuto quel riequilibrio delle relazioni commerciali che ha chiesto con veemenza sin dall'inizio del suo mandato. "Voglio ringraziare personalmente Trump, è un grande negoziatore ma anche un "dealmaker", gli ha concesso von der Leyen. "Ursula ha fatto un grande lavoro per l'Ue, non per noi", era stata la provocazione di Trump nelle prime battute del vertice. Per l'Europa, ha assicurato von der Leyen, il bicchiere è mezzo pieno. "Non dimentichiamo da dove siamo partiti", ha spiegato la presidente ricordando che il settore dell'auto è stato incluso nella tariffa del 15% e rimarcando che l'accordo apre le porte del mercato americano alle imprese del Vecchio Continente. Il 15%, ha spiegato, riguarderà anche i semiconduttori e il farmaceutico, sebbene su questo ultimo punto Trump non abbia detto la stessa cosa. La Germania ha applaudito all'accordo sostenendo che "è stata evitata una escalation inutile". Una escalation che di certo non voleva neppure Giorgia Meloni. Restano dei punti da chiarire e ci sono poi i tasti più dolenti, per l'Ue, certamente figura quello dell'acciaio e dell'alluminio. "Non cambierà nulla", quindi resteranno al 50%, ha chiuso Trump nel punto stampa. Ma a Bruxelles assicurano che la partita non è ancora chiusa. Solo che andrà condotta una volta spenti i riflettori.

RECORD SU RECORD A WALL STREET

L’indice S&P500 è reduce da cinque sedute consecutive di record, una sequenza che non si vedeva dal novembre del 2021, nel momento di massima spinta delle misure di stimolo varate dalla politica monetaria e della politica fiscale in risposta ai lock down. La settimana si è conclusa con un rialzo dell’1,5%. L’indice di riferimento di Wall Street è giunto al tredicesimo massimo storico da inizio anno. Il Nasdaq Composite, salito venerdì dello 0,2%, ha stabilito un record nove volte negli ultimi 10 giorni di negoziazione.

SETTIMANA

La deliberazione della Federal Reserve sui tassi di interesse, l’evento probabilmente più importante della settimana, arriva mercoledì sera in un momento di inusuale pressione politica della Casa Bianca: per cui, nei prossimi giorni, potrebbe essere il delicato tema dell’indipendenza della banca centrale ad attirare l’attenzione del mercato. Anche se il presidente Donald Trump ha continuato a chiedere, in modi istituzionalmente inconsueti, una riduzione del costo del denaro, il consensus si aspetta un’altra riunione del Federal Open Market Committee con un nulla di fatto, la quinta consecutiva di conferma dei tassi. “Sarà importante seguire la conferenza stampa di Jerome Powell per valutare se il governatore aprirà le porte ad un taglio a settembre (alcuni membri si sono già espressi in tale direzione)”, si legge nel report sugli eventi della settimana di MPS Corporate&Investment Banking. Le decisioni della FED arrivano nello stesso giorno della pubblicazione del dato sul prodotto interno lordo degli Stati Uniti, giovedì invece esce il Price Consumer Expenditure, ovvero l’inflazione di fondo, venerdì ci sono i nuovi occupati non agricoli. Per quanto riguarda il primo, gli analisti prevedono un incremento del 2,5% su base sequenziale, in gran parte dovuta a una forte riduzione del deficit commerciale. L’inflazione di fondo dovrebbe registrare una modesta accelerazione. L'occupazione probabilmente darà segni di moderazione, dopo l’anomalo aumento di giugno, da imputarsi al reclutamento di lavoratori nel settore dell’istruzione: il tasso di disoccupazione dovrebbe salire al 4,2%. Non c’è solo la Federal Reserve, questa settimana altre tredici banche centrali decidono su tassi: Cile, Brasile, Canada, Colombia, Georgia , Sudafrica, Pakistan e Brasile tra le altre. La Banca del Giappone dovrebbe confermare venerdì notte i tassi, nel corso della conferenza stampa, il governatore Kazuo Ued dovrebbe dare indicazioni sulla prossima mossa, probabilmente un rialzo. In Eurozona, l’attenzione andrà alla pubblicazione del PIL del secondo trimestre (mercoledì), che dovrebbe vedere una variazione trimestrale negativa, mentre venerdì avremo i dati sull’inflazione di luglio, attesi confermare i livelli del mese precedente. Entra nel clou la stagione delle trimestrali, con le principali società tech USA che pubblicheranno i conti (Microsoft, Meta, Apple e Amazon). In Europa, invece, si intensificano le pubblicazioni, con numerose società italiane, tra cui diversi istituti bancari, che sveleranno i conti del trimestre.

ASIA PACIFICO

E’ in calo di circa l’1% l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo. Lo yen è poco mosso rispetto al dollaro dopo essere sceso dello 0,8% la scorsa settimana. I fondi a leva hanno ridotto le loro posizioni short sullo yen nella settimana conclusasi il 22 luglio, secondo gli ultimi dati della Commodity Futures Trading Commission. Secondo nuovi retroscena, il Primo Ministro giapponese Shigeru Ishiba intende rimanere in carica nonostante le crescenti richieste di dimissioni arrivate dall’interno del partito al governo: oggi si terrà una riunione dei membri del LDP e, se la possibilità di dimissioni anticipate di Ishiba dovesse aumentare, è probabile che gli speculatori rafforzeranno le loro vendite di yen, afferma Yujiro Goto, responsabile della strategia FX di Nomura Securities, in una nota. Le borse della Cina sono positive: indice Hang Seng di Hong Kong +0,3%. Shanghai Composite +0,1%, Taiex di Taipei +0,5%.

TITOLI

Mediobanca. Il governo ha deciso di non esercitare il golden power sull'Ops su Banca Generali.

Bper Banca ha raggiunto l'80,62% di Banca Popolare di Sondrio. Banco BPM. Davide Leone ha aumentato la sua quota in Banco Bpm BAMI.MI all'8,17% dal 5,3% precedente. Monte Paschi ha siglato con i sindacati due accordi per un premio aziendale di 1.500 euro e per un miglioramento del contratto integrativo dei dipendenti della banca, ha scritto sabato Il Messaggero. Iveco è in colloqui avanzati per vendere la divisione difesa a Leonardo, scrive Bloomberg.

Telecom Italia è in trattative con Warner Bros. Discovery per includere il servizio di streaming Hbo Max nell'offerta di TimVision, come riferito da due fonti.

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