Accordo sui dazi con il Giappone, borse in rialzo

Ieri sera Trump ha detto che per effetto dell’intesa raggiunta, i dazi sulle merci giapponesi saranno del 15%, non del 25% come era stato minacciato. In aggiunta c’è il varo di un maxi fondo da 550 miliardi di dollari per investimenti giapponesi negli Stati Uniti. Indice Nikkei della borsa di Tokyo +3,3%. Forte rimbalzo dei titoli dell’automotive.
La stampa giapponese scrive che il premier Shigeru Ishiba dovrebbe dimettersi alla fine del mese prossimo.
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Ieri a Wall Street l’indice S&P500 è salito di pochissimo, quel che basta per arrivare all’undicesimo record da inizio anno. Tutto sommato è stata una seduta sonnacchiosa, con le trimestrali incapaci di guidare il listino. Le cose sono cambiate nel corso della serata, a mercato chiuso, con gli annunci di chiusura di negoziato sui dazi. Le borse aperte e i future salgono. L’indice MSCI Asia Pacific guadagna l’1,5%, l’incremento percentuale giornaliero più forte dell’ultimo mese. Il future del Dax di Francoforte segna un rialzo dello 0,8%.
GIAPPONE: C’E’ L’ACCORDO
Il Presidente Donald Trump ha detto che l'accordo commerciale prevede dazi del 15% sulle merci giapponesi alla frontiera, settore automobilistico compreso. Tokyo creerà al contempo un fondo da 550 miliardi di dollari per investimenti negli Stati Uniti: nelle scorse settimana si era parlato di un fondo paritetico da 400 miliardi. L’accordo è stato chiuso dopo un incontro di 75 minuti nello Studio Ovale, tra il principale negoziatore commerciale del Giappone, Ryosei Akazawa. Alla stretta decisiva hanno partecipato anche il Segretario al Commercio, Howard Lutnick, oltre che il Segretario al Tesoro, Scott Bessent.
"Hanno fatto venire qui i loro migliori collaboratori e ci abbiamo lavorato a lungo e duramente, ed è un ottimo accordo per tutti", ha detto Trump martedì sera a un evento alla Casa Bianca. Il principale alleato degli Stati Uniti era stato minacciato di dazi al 25%, da applicarsi con l’arrivo di agosto. Le automobili e le parti di ricambio giapponesi saranno soggette alla stessa aliquota del 15% applicata alle altre esportazioni del Paese, secondo quanto dichiarato da un alto funzionario dell'amministrazione statunitense a Bloomberg. In cambio, il Giappone accetterà auto e camion costruiti secondo gli standard di sicurezza dei veicoli statunitensi, senza sottoporli a ulteriori requisiti - un passo potenzialmente importante per vendere più veicoli di fabbricazione americana nel Paese.
MERCATO GIAPPONESE
L’indice Nikkei guadagna il 3,2%, con i titoli del settore automotive in rialzo di oltre il 10%. Toyota +13%. Mazda +12%. Le società del settore avevano avvertito che dazi al 25% avrebbero avuto effetti pesanti sul conto economico.
Non c’è soltanto la notizia sui dazi, la stampa giapponese scrive che il premier Shigeru Ishiba dovrebbe dimettersi alla fine del mese prossimo.
Lo yen torna a indebolirsi dopo tre sedute di apprezzamento. Soffrono le obbligazioni giapponesi dopo la deludente asta dei titoli governativi a quarant’anni.
CINA
Salgono le borse, sulle aspettative di un accordo con gli Stati Uniti analogo a quello con il Giappone. Indice Hang Seng di Hong Kong +1%. Shanghai Composite +0,7%.
Il Segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha detto ieri a Fox News che la settimana prossima sarà a Stoccolma per il terzo round di incontri sui commerci con la delegazione cinese.
Il ministro del Commercio cinese Wang Wentao ha tenuto un incontro virtuale con il Commissario Ue per il Commercio e la Sicurezza economica Maros Sefcovic, utile per "uno scambio sincero e approfondito sulla cooperazione economica e commerciale tra Cina e Ue e sulle principali preoccupazioni". Allo stesso tempo, si legge in una nota del ministero diffusa alla vigilia del summit di Pechino tra i leader delle due parti dedicato ai 50 anni delle relazioni diplomatiche, Wang "ha anche protestato duramente" contro la decisione di Bruxelles di includere due istituti finanziari cinesi nel suo 18/mo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
ASIA
Sale del 2% la borsa della Tailandia, dopo che il ministro delle Finanze ha parlato di un accordo sui dazi quasi fatto con gli Stati Uniti. "Abbiamo completato più del 90% della trattativa. Oggi o domani dovrebbe essere il tratto finale del percorso. Manca solo un po'", ha detto Pichai, che guida il team di negoziatori thailandesi per il commercio. Il punto di partenza del negoziato prevedeva dazi al 46%.
Borsa di Manila +0,5%. Donald Trump ha annunciato la chiusura del negoziato con le Filippine, i dazi saranno del 19%, più o meno sui livelli inizialmente indicati in aprile.
FEDERAL RESERVE
Vacilla sempre di più la poltrona di Jerome Powell, non solo perché proseguono e si intensificano gli attacchi di Donald Trump e dei repubblicani. Da un importante operatore di mercato è arrivata ieri una richiesta di dimissioni.
L'ex CEO di Pimco Mohamed El-Erian, ora presidente del Queens' College dell'Università di Cambridge, ha scritto su X che se l'obiettivo del presidente Powell è quello di “salvaguardare l'autonomia operativa della Fed (che ritengo fondamentale), allora dovrebbe dimettersi. Riconosco che questo non è il punto di vista del consenso, che è favorevole alla sua permanenza fino alla fine del suo mandato a maggio. Non è nemmeno un first best, che semplicemente non è raggiungibile. Tuttavia, è meglio di quello che sta accadendo ora - minacce crescenti e sempre più ampie all'indipendenza della Fed - e che senza dubbio aumenterà se dovesse rimanere in carica”. Nel post su X, El-Erian dice di non aspettarsi un pericoloso vuoto di potere, in quanto “la maggior parte dei candidati più volte citati per sostituire il presidente Powell sarebbe in grado di calmare ogni potenziale nervosismo del mercato”.
TITOLI
Monte Paschi. L'imprenditore Giorgio Girondi, il patron di Ufi Filters, multinazionale italiana dei sistemi di filtrazione, ha incrementato al 3% la sua quota. L’ingresso era stato rivelato in occasione dell'assemblea dello scorso aprile sull'aumento di
capitale al servizio dell'offerta di scambio per Piazzetta
Cuccia. Allora, l’imprenditore si era presentato in assemblea con il 2,15% del capitale, intervenendo di persona e votando a favore della scalata. La quota potrebbe arrotondarsi ulteriormente, magari attraverso la conversione di posizioni in derivati, scrive l’Ansa.
Girondi, oggi quinto socio di MPS, non è nuovo ad investimenti nel settore bancario, dove si è mosso in un'ottica opportunistica, salendo fino al 5% di Banco Bpm, per poi liquidare la posizione realizzando una lauta plusvalenza.
UniCredit ha ulteriormente migliorato la guidance su utili e distribuzione per il 2025 dopo aver archiviato un secondo trimestre con un utile più alto delle attese.
Nei tre mesi a fine giungo l'utile netto rettificato per impatti una tantum si è attestato a 2,9 miliardi, in aumento dell'8% su base annua, e sopra il consensus delle previsioni degli analisti raccolte dalla stessa banca di 2,5 miliardi.
UniCredit, che ieri sera ha annunciato il suo ritiro dall'Ops su Banco Bpm , ha alzato le stime sul 2025 prevedendo adesso un utile netto di circa 10,5 miliardi a fine anno rispetto alla precedente guidance di un utile netto superiore ai 9,3 miliardi.
La guidance sulle distribuzioni a valere sul 2025 è migliorata ad almeno 9,5 miliardi, di cui almeno 4,75 miliardi in dividendi in contanti.
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