Allianz: ambiziosi obiettivi del piano industriale, ma assolutamente fattibili


Il Gruppo assicurativo e finanziario Allianz ha grandi ambizioni per il piano industriale 2022/2024. Sull'andamento dell'azione ha pesato lo scandalo dei fondi Usa Structured Alpha che è costato alla società una multa complessiva di oltre 6 miliardi di dollari.


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Piano industriale 2022/2024

L’azione Allianz tratta a 9,3 volte gli utili attesi nel 2022, 8,7 volte sul 2023, con dividend yield del 6,4% sul 2022 e 6,8% sul 2023; 1,05 volte il valore contabile tangibile per azione con un Roe di esercizio dell'8% ed una media degli ultimi 5 anni del 10%.

Fra i principali obiettivi del piano industriale 2022/2024 della società tedesca vi è un Roe del 13%, una crescita degli utili per azione tra il 5 e il 7% per anno, Capital Solvency II Ratio del 180%+ (attualmente sopra il 200%); quest'ultimo è il principale indicatore per valutare la solidità patrimoniale di un’assicurazione: questi valori sono molto alti indicando una “solidità tedesca".

Per il management questi obiettivi sono ambiziosi: lo sono in effetti, ma considerando quelli raggiunti per il 2021 e la buona partenza di quest'anno concordiamo con gli analisti che li ritengono assolutamente fattibili.

Attiva nella gestione del risparmio

La società ha un importante business di gestione del risparmio (Asset Management) : Allianz Global Investors che comprende anche l’americana Pimco, la più grossa e rinomata nel campo della gestione obbligazionaria. Vi sono poi varie divisioni specializzate sull'azionario: ad esempio, ho personalmente lavorato a Nicholas Applegate, San Diego, società nota per le sue competenze in tema di investimenti in "azioni di crescita" e per l'importanza data nel suo processo di investimento all'analisi delle aspettative di mercato che ho imparato lì nel 2002 quando questo aspetto era ancora poco considerato in Europa.

Ricordo ancora un'e-mail dell'ufficio del personale in cui i dipendenti venivano invitati a non presentarsi in ufficio in ciabatte e costume da bagno, cosa che accadeva soprattutto il venerdì per poi andare a fare surf, sport molto praticato a San Diego.

L'Asset Management conta per il 20/25% dei profitti a seconda del trimestre, ossia un peso significativo rispetto alla media delle assicurazioni (alcune non hanno nemmeno la divisione Asset Management).

La multa da 6 mld per frode in Usa

A metà maggio il colosso assicurativo tedesco ha archiviato un brutto episodio con gli organi di vigilanza e di giustizia Usa che ha pesato sull'andamento dell'azione: lo scandalo dei fondi Usa Structured Alpha. Allianz ha accettato di pagare una sanzione complessiva di oltre 6 miliardi di dollari. Il fatto risale ad inizio 2020 quando alcuni fondi di investimento americani crollarono: le indagini mostrarono comportamenti non corretti da parte del principale gestore dei fondi oltre al fatto di aver venduto questi fondi a soggetti il cui profilo di rischio/rendimento non era coerente con quello dei fondi (Structured Alpha Funds): si sono configurati quindi reati di frode.

I fondi comuni di investimento in questione sono essenzialmente composti da strumenti derivati, in particolare strategie basate su opzioni: molto rischiosi in quanto in determinate situazioni di mercato tutta la strategia "può incartarsi" e generare elevatissime perdite, ben superiori alla discesa dei mercati. Tecnicamente si parla di eventi che stanno "nella coda della Gaussiana" ossia con probabilità di accadimento calcolate ex ante relativamente basse (cosa che successe con questi fondi nel febbraio/marzo 2020 allo scoppio della pandemia); conosciamo anche casi in cui una cattiva gestione ha affossato queste tipologie di fondi pur senza la presenza di situazioni estreme.

Noi consigliamo di evitare queste tipologie di investimento in particolare per i risparmiatori privati.

Sono anche di fatto delle cosiddette "black boxes" (scatole nere): chi davvero conosce bene il profilo rischio/rendimento di queste strategie di derivati è solo il gestore che le implementa.


Circa il 50% dei profitti derivano dalle attività assicurative "non vita", geograficamente la società è molto ben diversificata con la Germania, dove è leader di mercato, che conta solo per il 30% del totale dei premi e la presenza in 70 paesi, fra cui l' Italia che conta per circa il 7% dei premi.

Da sottolineare che l'anno scorso la società è stata la prima assicurazione straniera ad ottenere una licenza per il ramo vita nel grosso e crescente mercato cinese.

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