Alta redditività anche nel 2024, il certificate sulle big bank italiane che rende fino al 13% annuo

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Il certificate di Vontobel con Isin DE000VD5TR73 su Banco BPM, Intesa Sanpaolo e Unicredit stacca premi trimestrali con memoria del 3,25% (13% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato alle date di valutazione del 40% dal livello iniziale.

Cedole con effetto memoria, tra tre mesi si apre la possibilità del rimborso anticipato a 1.000 euro. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale. Durata tre anni. Oggi il certificate si acquista sotto la pari a 990 euro.


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Redditività ancora alta per le banche nel 2024

Il nuovo scenario di minori tassi di interesse che sembra palesarsi all’orizzonte non preoccupa gli istituti bancari italiani, pronti a registrare una forte redditività anche nel resto dell’anno, trascinata da una qualità creditizia resiliente e da multipli bassi.

A dirlo ormai da tempo sono diversi analisti. Alessandro Boratti, esperto presso Scope Ratings per le banche italiane, da un lato prevede che la qualità degli asset peggiori gradualmente man mano che l’impatto dei pagamenti di interessi più elevati inizia a colpire i mutuatari più vulnerabili. Dall'altro lato secondo Boratti le banche sono ben preparate a questo: tutte hanno previsto tassi di default più elevati rispetto al 2023, stimando al contempo un costo del rischio annuale stabile grazie ad accantonamenti preventivi, elevata copertura e garanzie statali su determinate posizioni.

“Agli attuali livelli di redditività, stimiamo che le banche italiane generino circa 70-90 punti base di capitale pre-distribuzione ogni trimestre, più del doppio rispetto al periodo 2021-22. Ciò favorisce una maggiore remunerazione degli azionisti”, ha affermato Boratti.

Momento positivo confermato anche dai dati sui depositi dei residenti italiani presso gli istituti, aumentati del 2,9% su base annuale, ai massimi da due anni, dal -0,1% del mese precedente. Per vedere un incremento maggiore occorre risalire al luglio 2022 quando si attestò a +3,5%: proprio in quel mese la BCE varava il primo aumento dei tassi per contrastare l’alto livello di inflazione.

Le stime di Scope Ratings sono in linea con quelle di altri big da Barclays a Bank of America a Equita, Mornigstar, il leitmotiv è quello di un settore resiliente con alle spalle elevati accantonamenti e multipli interessanti. A mettere pepe alle quotazioni, inoltre, potrebbe arrivare una nuova ondata di M&A.

Consolidamento del settore

Il settore bancario resta al centro di indiscrezioni e ipotesi di future operazioni di consolidamento, con Banca Monte dei Paschi di Siena sempre possibile protagonista dopo la ristrutturazione del debito e le vendite di quote societarie effettuate in questi mesi dal Governo.

“Se si valutano le singole banche italiane, è difficile non credere che qualcosa accadrà, direi, nei prossimi 12 mesi o giù di lì", dichiarava alla Cnbc Antonio Reale, co-responsabile delle banche europee di Bank of America. Reale sottolinea che Mps è stata risanata e ha bisogno di essere ri-privatizzata e ricorda che UniCredit è ora seduta su una "pila relativamente grande di capitale in eccesso" e, più in generale, che il governo italiano ha una nuova agenda industriale.

"Vediamo spazio per il consolidamento in mercati come l'Italia, la Spagna e la Germania", aggiunge Nicola De Caro, senior vice president di Morningstar, puntualizzando che "il consolidamento domestico è più probabile delle fusioni transfrontaliere europee a causa di alcuni impedimenti strutturali". Per l'esperto, nonostante il recente consolidamento nel settore bancario italiano, che ha coinvolto Intesa Sanpaolo-Ubi, Bper-Carige e Banco-Bpm, "c'è ancora un numero significativo di banche e una frammentazione a livello di medie dimensioni. UniCredit, B.Mps e alcune banche di medie dimensioni giocheranno probabilmente un ruolo nel potenziale futuro consolidamento del settore bancario in Italia".

Paola Sabbione, analista di Barclays, ritiene poi che, qualora si verificassero, le operazioni di fusione e acquisizione nel settore bancario italiano sarebbero molto impegnative. "Il Monte dei Paschi sta cercando un partner, Unicredit sta cercando possibili obiettivi. Quindi da queste banche, in teoria, potrebbero nascere diverse combinazioni. Tuttavia, nessuna banca ne ha urgente bisogno".

In caso di fusioni, a guadagnarci non sarà solo la preda, anche l’acquirente beneficerà di importanti sinergie, come ha mostrato sapientemente Intesa SanPaolo.

Il certificato per puntare sulle grandi banche italiane

È possibile puntare sulle grandi banche italiane con il certificato di Vontobel, avente quali sottostanti Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco BPM. Ogni tre mesi stacca premi con memoria del 3,25% (13% annuo) qualora nessuno dei tre sottostanti sarà crollato del 40% dal livello iniziale alle date di valutazione. Le cedole prevedono l’effetto memoria per recuperare eventuali premi non staccati.

La possibilità di rimborso anticipato si apre a partire dal sesto mese (siamo ormai a -3) e a scadenza viene offerta una protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dai valori di riferimento.

Oggi il certificate si acquista leggermente sotto la pari a 990 euro.

Di seguito la tabella con i valori di riferimento aggiornati del certificate.

Dei tre sottostanti soltanto uno (Banco BPM) scambia sotto la parità (-3,25%) e gli altri due restano sopra la valutazione iniziale (Intesa Sanpaolo e Unicredit). Pertanto, per incassare la prima cedola prevista l’11 novembre 2024 basterebbe che i tre titoli non crollino del 40% dai loro livelli fissati all’inizio.

Il certificate, dunque, genera un rendimento importante già a novembre, sempre che le quotazioni restino entro i limiti stabiliti come già detto, e poi ogni tre mesi fino al rimborso dell’investimento che può essere anche anticipato.

Rimborso anticipato

L’11 novembre 2024, e per ogni trimestre successivo, si apre la finestra per il rimborso anticipato che avverrà se tutti i sottostanti saranno ad un livello pari o superiore a quello iniziale. In questo caso, il prodotto verrà rimborsato in anticipo a 1.000 euro, a cui si aggiungeranno tutti i bonus non staccati precedentemente sommati a quello del trimestre in corso.

Ipotizzando il rimborso anticipato a tale data, Mps dovrà guadagnare il 3,25%, l’investitore riceverà una cedola dal valore di 32,5 euro più 10 euro dati dalla differenza tra il prezzo di acquisto (oggi 990 euro) e quello di rimborso nominale di 1.000 euro. In tutto 42,5 euro su 990, 4,29% in 3 mesi, il 17,1% annualizzato.

Scenari alla scadenza

Se alla data di valutazione finale, il 10 maggio 2027, il certificate non dovesse essere ancora stato ritirato occorrerà guardare al valore dei sottostanti e sono possibili due scenari, uno positivo e uno negativo.

In caso di scenario positivo, ovvero se tutti i sottostanti avranno un valore maggiore o uguale al 60% del valore iniziale, il certificate verrà rimborsato a 1.000 euro e verranno incassati tutti i premi trimestrali non ricevuti precedentemente.

I rischi maggiori si avranno nel caso di uno scenario negativo, ovvero se il certificate non sarà stato ancora ritirato e uno dei sottostanti avrà perso oltre il 40% rispetto al valore iniziale: in questo caso per l’investitore sarebbe come aver puntato sul titolo peggiore senza lo stacco dei dividendi, ma con eventuali premi incassati.

Se ad esempio Banco BPM dovesse perdere il 55% rispetto al livello iniziale, il certificate verrebbe ritirato a 450 euro, se dovesse perdere il 70%, il certificate verrebbe ritirato a 300 euro e così via.

Solida crescita per Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto in crescita del 12,9% rispetto allo stesso periodo del 2023, a 4,8 miliardi, e ha confermato l’aumento dei dividendi sul 2024 e sul 2025, oltre ad alzare le stime di redditività per il 2024 e 2025, con l’utile sopra 8,5 miliardi (rispetto alla precedente previsione di 8 miliardi). “È chiaro che il nostro trend di utile netto è in significativa accelerazione e possiamo superare il target dato al mercato”, sottolineava l'ad della banca torinese, Carlo Messina, nel corso della conference call di presentazione dei conti.

Per il futuro, Messina ipotizza “un'accelerazione degli oneri di integrazione o un eventuale incremento delle coperture per fare ulteriori vendite di Npl” e per il resto del 2024 prevede una solida crescita dei ricavi, trainata da un ulteriore aumento degli interessi netti (attesi a circa 15,5 miliardi di euro) e da un incremento delle commissioni nette e del risultato dell'attività assicurativa basato sulla leadership del gruppo nell'attività di Wealth Management, Protection & Advisory.

Dopo la semestrale gli analisti di Equita Sim hanno alzato il target price da 4 a 4,3 euro sul titolo, confermando la raccomandazione ‘buy’, in quanto Intesa Sanpaolo “tratta a multipli attraenti, in relazione all'elevata profittabilità attesa e a un business model in grado di garantire elevata visibilità sui target anche in contesti di mercato meno favorevoli di quelli attuali. Inoltre, con un dividend yield di circa il 10% a nostro avviso sostenibile nel tempo (a cui sommare eventuali ulteriori distribuzioni di capitale), continua a rappresentare un profilo rischio/rendimento attraente”.

Stessa decisione da parte di Bank of America, con prezzo obiettivo portato a 4,7 euro dai 4,4 euro precedenti, con raccomandazione d’acquisto confermata in quanto prevede che il NII rimanga elevato anche nel 2025. Inoltre, secondo la banca l’inflazione in calo dovrebbe portare a risparmi in aumento e quindi un incremento delle fee, oltre a costi stabili nonostante i maggiori investimenti, una distribuzione "speciale" prevista per la fine dell'anno e più avanti.

Giudizi positivi su Unicredit dopo i conti

Unicredit ha registrato un altro trimestre di risultati record, prolungando il trend di crescita che dura da tre anni e mezzo. Al 30 giugno l'utile netto aveva raggiunto 2,68 miliardi di euro, con una crescita del 16% da 2,31 miliardi dello stesso periodo del 2023. I ricavi netti sono aumentati del 6% a 6,32 miliardi dai 5,97 dello stesso periodo 2023, sostenuti da un margine di interesse di 3,6 miliardi, 2,1 miliardi di commissioni e 15 milioni di accantonamenti per perdite su crediti.

Tra i tanti giudizi positivi degli analisti, gli esperti di Morningstar apprezzano “le modifiche strutturali apportate da Unicredit agli accantonamenti per perdite su crediti, che hanno migliorato la qualità del portafoglio prestiti, mantenendo al contempo margini stabili negli ultimi due anni”. Secondo gli esperti, Unicredit presenta “uno dei rapporti costi/ricavi più bassi del settore” e “rimane altamente redditizia, anche con un eccesso di capitale significativo”, pertanto aumentano il target price da 33 a 35 euro per azione.

Chris Hallam di Goldman Sachs mantiene la raccomandazione di acquisto sulle azioni (prezzo obiettivo a 49 euro), spiegando che, nonostante il titolo sia aumentato significativamente rispetto al settore bancario dell'Eurozona dall'inizio dell'anno, rimane ottimista riguardo alla grande banca italiana in quanto “continua a offrire considerevole valore rispetto gli altri istituti europei, in particolare dato il maggior total capital return yield, atteso nel 2024 al 16% contro la media di settore al 10%”.

A metà agosto un report di KBW sul settore bancario italiano aveva ribadito la visione positiva su Unicredit del broker, con una raccomandazione ‘outperform’, alzando il target price da 47,80 a 50 euro. Questa mossa riflette l’intervento sulle stime che nel caso dell’utile per azione sono state alzate del 2% per l’anno in corso, del 7% per il prossimo e del 9% con riferimento al 2026. Gli analisti hanno anche incrementato le previsioni sul buy-back a 5,1 miliardi per quest’anno e a 5 miliardi nel 2025.

Ottimismo su Piazza Gae Aulenti che ai primi di agosto aveva spinto l’agenzia Moody’s a migliorare l’outlook del debito senior preferred (non garantito) della banca, portandolo da negativo a stabile. Al tempo stesso, l’agenzia ha confermato il livello Baa1 per i rating del debito Senior Preferred e dei depositi a lungo termine.

Banco BPM alza la guidance

I numeri diffusi ad agosto hanno mostrato che i primi sei mesi del 2024 di Banco BPM si sono chiusi con un utile netto di 750 milioni di euro, in crescita del 20% anno su anno. La banca guidata da Giuseppe Castagna ha alzato la guidance di utile per azione per il 2024 da 0,9 a 0,953 euro ad azione e afferma che i risultati attesi per il 2024 sono "già prossimi” agli obiettivi di utile netto previsti dal piano per il 2026 e pari a oltre 1,5 miliardi di euro.

Anche su Banco BPM sono arrivati molti giudizi positivi dagli analisti. Da Equita Sim parlavano di risultati del secondo trimestre “migliori delle attese grazie a maggiori ricavi” e confermavano raccomandazione (hold) e target price (7,2 euro).

I risultati del secondo trimestre sono stati “migliori delle attese grazie a maggiori ricavi”, evidenziano gli analisti di Equita Sim che hanno confermato la raccomandazione ‘hold’ e il target price a 7,2 euro.

Ubs ha confermato il giudizio ‘neutral’ e il prezzo obiettivo a 6,8 euro, sottolineando come i risultati siano stati leggermente superiori alle attese, traducendosi in un utile netto del 5% maggiore delle loro stime e dell'8% oltre il consenso.

Morgan Stanley confermava la raccomandazione equal-weight e il prezzo obiettivo a 7,7 euro sul titolo, sottolineando “conti del secondo trimestre leggermente superiori alle attese”, e “la nuova guidance sull'Eps (indicazione sugli utili per azione) 2024 a 0,95 euro” che si confronta con le loro stime a 0,93 euro.

Per quanto riguarda il futuro della banca, e di tutto il settore, il driver principale continuerà a essere un'eventuale accelerazione nella discesa dei tassi di interesse, a partire dalla Fed negli Stati Uniti, dove c'è stato qualche dato più preoccupante sulla crescita, e a seguire con la BCE. “Sono tutte contromisure di cui stiamo tenendo conto nelle nostre previsioni per essere pronti a reagire al meglio a un'eventuale riduzione dei tassi. Il taglio, peraltro, sarebbe un boost per la crescita degli impieghi e un incoraggiamento per i nostri investitori per riniziare a investire e finanziarsi", spiegava in un'intervista a Class Cnbc l'ad di Banco BPM, Giuseppe Castagna.

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Idea di investimento
Possibile premio del 13% annuo con il certificate su Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit
Sottostanti:
UnicreditIntesa SanpaoloBanco BPM
Rendimento p.a.
13%
Cedole
3,25% - €32,50
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
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