Amazon sotto accusa negli USA, analisti restano fiduciosi

Il gigante di Jeff Bezos è accusato di pratiche monopolistiche, segnando così un ulteriore capitolo nella lotta alle big tech attualmente in corso negli Stati Uniti.
Le accuse ad Amazon
Amazon colpita ieri a Wall Street dopo la notizia delle accuse arrivate dalla Federal Trade Commission (FTC) che hanno affondato a -4% il titolo, chiudendo a 125,98.
La FTC e i procuratori generali di 17 Stati americani hanno fatto causa al gigante di Jeff Bezos accusandola di pratiche monopolistiche.
Secondo le accuse, Amazon porterebbe avanti illegalmente un monopolio sui settori della vendita al dettaglio online schiacciando i commercianti e favorendo i propri servizi.
Tra le condizioni contestate ci sono quelle che costringerebbero i venditori a utilizzare il suo servizio di logistica per la spedizione dei prodotti, in cambio dell’utilizzo dei servizi “Prime”, tutto questo, a danno della concorrenza.
Tali pratiche, secondo la causa, hanno portato a prezzi più alti e a un'esperienza di acquisto peggiore per i consumatori.
“Amazon è un monopolista e sta sfruttando i suoi monopoli in modo che acquirenti e venditori paghino di più per un servizio peggiore”, spiegava il presidente della FTC Lina Khan nel corso di un briefing con i giornalisti e “la causa punta a chiedere ad Amazon di rendere conto di queste pratiche monopolistiche e di ripristinare la promessa perduta di una concorrenza libera ed equa”.
La risposta
Arrivata immediatamente la replica della società, la quale parlava di “una causa sbagliata”, annunciando di farlo presente in tribunale.
“Se l'azione avesse successo, il risultato sarebbero meno prodotti sul mercato, prezzi più alti e consegne più lente”, aggiungevano da Amazon, attaccando poi la FTC in quanto “la causa presentata oggi mette in chiaro che ciò su cui si concentra è assolutamente distante da quella che dovrebbe essere la sua missione, ossia tutelare i consumatori e la concorrenza”.
Le pratiche contestate dalla FTC “hanno contribuito a stimolare la concorrenza e l'innovazione in tutta l'industria del retail e hanno prodotto una maggiore selezione, prezzi più bassi e una maggiore rapidità nelle spedizioni per i clienti di Amazon, oltreché maggiori opportunità per le tante imprese che vendono” sulla piattaforma, conclude il management.
La view degli analisti
Gli analisti di Wedbush, ritengono che “qualsiasi vittoria per la FTC, hanno detto, potrebbe essere su scala minore”.
“Anche se la FTC dovesse ottenere una qualche forma di vittoria attraverso la conseguente battaglia legale (potenzialmente sanzioni pecuniarie e/o il contenimento di alcune pratiche commerciali), continuiamo a ritenere improbabile qualsiasi cambiamento materiale nella struttura della società”, spiegano.
“Coerentemente con la nostra visione prima della presentazione della causa, acquisteremmo sul pullback delle azioni”, hanno aggiunto.
Una nota dell’analista di Davidson Tom Forte spiega che la causa “non è stata una sorpresa, poiché i regolatori di tutto il mondo cercano di normare le attività dei big tecnologici nella vita degli utenti”, anche se finora “non sono riusciti a influenzare particolarmente queste società”.
Il destino di Amazon, nel caso in cui dovesse perdere questa causa, potrebbe vedere “Amazon divisa in tre parti:
1) vendita al dettaglio di prima parte, 2) vendita al dettaglio di terze parti e 3) cloud computing”, e comunque le azioni della società probabilmente varrebbero comunque “di più con la somma delle parti che con la divisione”.
“Sulla base della nostra analisi della somma delle componenti, riteniamo che le azioni potrebbero valere fino a 193 dollari e fino a 148 dollari in caso di divisione” (rispetto alla recente chiusura di 125 dollari), ha continuato.
“Crediamo che questo suggerisca che ci sia meno rischio per Amazon di quanto alcuni investitori potrebbero credere, a seguito di questa notizia”, ha concluso.
La lotta verso le big tech
La causa si inserisce in un contesto in cui gli Stati Uniti stanno portando avanti una serie di sfide contro le aziende big tech, con Meta Platforms, proprietario di Facebook, citata in giudizio nel 2021 accusandola di monopolio sui social media.
Inoltre, il Dipartimento di Giustizia si sta confrontando in aula con Alphabet, società madre di Google, in un processo antitrust che mette in discussione il peso del mercato dell'azienda sulla ricerca online.
Secondo Sam Weinstein, professore di diritto antitrust alla Cardozo School of Law di New York che ha lavorato nella divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia dal 2007 al 2015, la FTC deve affrontare un compito arduo nel dimostrare il potere di mercato e le cattive intenzioni.
“In definitiva, la chiave è la battaglia sulla definizione del mercato”, spiega Weinstein, sottolineando inoltre che il caso è simile a quello presentato l'anno scorso dal procuratore generale della California Rob Bonta e che si sta facendo strada attraverso il sistema giudiziario.
“È un momento critico per la politica di concorrenza degli Stati Uniti, ma temo che la FTC del presidente Khan stia commettendo due peccati capitali contemporaneamente: guardare indietro, verso i mercati degli ultimi decenni, e intraprendere troppe battaglie tutte insieme”, per Steve Weber, professore alla School of Information della UC-Berkeley.
Weber ha affermato che sarebbe molto più prudente che la FTC concentrasse la propria attenzione sulle minacce alla concorrenza nelle tecnologie e nei mercati emergenti più importanti, come l’intelligenza artificiale generativa, obiettivo che l’agenzia ha già espresso il desiderio di farlo.
La FTC aveva portato avanti già due precedenti azioni contro Amazon, ma questa causa sarà un test decisivo per Khan e l’amministrazione Biden. Khan ha sostenuto in un articolo accademico pubblicato nel 2017 che Amazon aveva accumulato troppo potere di mercato e che la legge antitrust statunitense non era riuscita a limitarlo, e la sua carriera è stata lanciata in gran parte grazie alla sua opposizione ad alcune pratiche commerciali di Amazon. Il terreno è ora pronto per una resa dei conti storica che potrebbe richiedere anni per farsi strada attraverso il sistema legale.
“È significativo, ma non necessariamente un caso decisivo” per Khan e la FTC, ha affermato l'avvocato antitrust Abiel Garcia in un'intervista, anche se “i tribunali non possono fare molto” e “alla fine avranno bisogno di una legislazione” per rafforzare e aggiornare la legislazione antitrust nell’era digitale.
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