Anche in Giappone l’inflazione resta alta

23/06/2023 06:15
Anche in Giappone l’inflazione resta alta

La borsa di Tokyo, una delle migliori da inizio anno, chiude in calo. Ancora giù l’Hang Seng di Hong Kong. I future di Wall Street sono negativi. Ieri il Nasdaq ha chiuso in rialzo dell’1%. Stamattina escono gli indici PMI di Germania e zona Euro. BTP: primo via libera, con il governo che no vota, al MES. Salvini resta contrario. 

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La borsa degli Stati Uniti, ma forse sarebbe meglio dire, i pochi grandissimi nomi del Nasdaq che da mesi guidano all’insù Wall Street, è tornata a salire dopo tre sedute di un arretramento che potrebbe essere solo un assestamento in vista di un attacco ai massimi della storia. Ieri l’S&P500 ha guadagnato lo 0,4% a 4.381 punti, il record, toccato a inizio 2022, è a 4,818.

In tutto il mondo le banche centrali sono di nuovo in modalità restrittiva: nelle ultime ore sono stati alzati i tassi di interesse i Turchia, in Svizzera, in Norvegia e nel Regno Unito. Jerome Powell è tornato ad usare toni decisi sulla lotta all’inflazione, ma i mercati restano dell’idea che siamo comunque alle ultime puntate del ciclo rialzista del costo del denaro. I bond si sono leggermente indeboliti ed i titani del Nasdaq sono tornati a salire: ieri a tirare il gruppo è stato Amazon, con un rialzo di oltre il 4%. Il Nasdaq ha chiuso in rialzo di quasi l’1%.

Nel corso della notte i future hanno girato al ribasso e le borse dell’Asia Pacifico hanno aperto in calo. Stamattina, nel finale di seduta, l’Hang Seng di Hong Kong perde l’1,9%. Ancora chiusa la borsa di Shanghai.

GIAPPONE

L’indice Nikkei di Tokyo si avvia a chiudere in ribasso del 2%. I dati diffusi stanotte mostrano che in Giappone l’inflazione core è salita in giugno al 4,3%, dal +4,1% di aprile: il consensus si aspettava +4,2%.

La borsa del Giappone guadagna da inizio anno il 25%, difficile trovare qualcosa di meglio nel mondo sviluppato ed anche in quello emergente. Nonostante il rialzo, l’azionario nipponico gira a multipli stracciati.” Circa la metà delle società giapponesi quotate in borsa presenta multipli prezzo/valore contabile inferiori a uno”, segnalano in un report di ieri, Dan Carter e Mitesh Patel, gestori di Jupiter AM.

Il divario con l’Europa e con Wall Street è dovuto a loro avviso anche al fatto che ci sono relativamente pochi analisti a seguire i titoli quotati sul TOPIX, per cui, “le strade del mercato giapponese sono davvero poco illuminate”, si legge nella nota. Le argomentazioni che tirano in ballo l’argomento demografico e l'economia domestica matura, pur essendo molto citate, sono smentite dal fatto che dal 1995, la crescita delle aziende giapponesi ha superato quella dell’S&P in aggregato, anche se con una volatilità maggiore.

Le cose però stanno cambiando, le aziende giapponesi stanno infatti rivedendo le pratiche di gestione del capitale, con importanti ricadute sui prezzi di borsa. Carter e Patel segnalano alcuni esempi. A febbraio, il prezzo delle azioni di Citizen Watch ha subito un'impennata dopo l'annuncio del riacquisto di un quarto delle azioni per ridurre le riserve di liquidità che avevano pesato sui rendimenti. Nello stesso mese, Dai Nippon Printing ha annunciato un nuovo piano a medio termine che prevede un ROE superiore al 10%. Il produttore di guarnizioni in gomma e componenti elettronici NOK ha annunciato che avrebbe riacquistato azioni, aumentato i dividendi e ceduto partecipazioni strategiche, facendo salire il prezzo delle sue azioni.

Quale sarà la prossima a “fare il botto?”. Secondo Jupiter, bisogna cercare “tra le aziende che stanno diventando più efficienti dal punto di vista del capitale, ma anche quelle che stanno diventando strutturalmente più redditizie”.

I mercati delle materie prime puntano ad un calo della domanda provocato dal rallentamento economico. Il petrolio Brent ha chiuso in ribasso del 4%, stamattina perde l’1,5%. L’indice Bloomberg Commodity è in ribasso dello 0,7%, ieri -1,6%.

L’oro rimbalza stamattina a 1.917 dollari l’oncia, dopo cinque sedute consecutive di ribasso.

In lieve calo l’euro dollaro, a 1,093.

BTP

Il decennale italiano si è indebolito a 4,28% di rendimento. La commissione Esteri della Camera ha approvato il testo base del disegno di legge di ratifica del Mes. In assenza di tutti i deputati della maggioranza il testo e’ stato votato da Pd, Iv-Azione e Avs. Il M5s si e' astenuto. Il testo va ora all'esame della commissione Bilancio.

Successivamente il ddl approdera' in Aula alla Camera: la data fissata e' quella del 30 giugno. Intanto Matteo Salvini ribadisce il suo no al Mes, definendo la lettera del capo di gabinetto del ministro del Tesoro Giorgetti "un parere tecnico". "Ma gli italiani - ha affermato ieri sera a Porta a Porta - hanno scelto un governo politico. Questo non e' il governo Monti o il governo Draghi. Questo e' un governo politico che ha idee politiche. E politicamente continuo a ritenere che il Mes non e' uno strumento utile al Paese”. Il vicepremier ha quindi aggiunto che "qualunque sia l’esito della votazione in Parlamento io da democratico rispettero’ questa votazione. Ma personalmente ritengo che le strade per finanziare il nostro Paese siano altre”.

TITOLI

Telecom Italia. Il Cda ha ritenuto che l'offerta presentata da Kkr per la rete fissa sia preferibile, "in termini di eseguibilità e relativa tempistica", oltre a essere superiore a quella concorrente presentata dal consorzio formato da Cdp Equity e Macquarie. Ha pertanto dato mandato all'AD di avviare, in esclusiva, una negoziazione migliorativa con Kkr, finalizzata a ottenere la presentazione di un'offerta conclusiva e vincolante "nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il 30 settembre”.

Eni. Eni e Var Energi acquisiscono Neptune Energy Group Limited, societa' indipendente leader nell'esplorazione e produzione, con attivita' a basse emissioni e focalizzate sul gas in Europa occidentale, Nord Africa, Indonesia e Australia. Lo rende noto Eni ricordando che Neptune ha un portafoglio globale di asset prevalentemente a gas e attivita' in Europa occidentale, Nord Africa, Indonesia e Australia. Eni acquisira' l'intero portafoglio di Neptune con esclusione delle attivita' in Germania e in Norvegia. Var e' una societa’ quotata alla Borsa di Oslo e detenuta al 63% da Eni.

Assicurazioni. La procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine sulla crisi di Eurovita, compagnia finita in amministrazione straordinaria e a cui sono stati bloccati i riscatti delle polizze. Lo hanno riferito due fonti a conoscenza del dossier,

Pirelli. Sinochem dovrebbe mantenere la propria partecipazione in Pirelli nonostante la decisione del governo italiano di limitare l'influenza del gruppo a controllo pubblico cinese sul produttore di pneumatici. Lo hanno detto a Reuters tre fonti vicine alla vicenda.

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