Apple, la Mela non si fa divorare dalla crisi, ma se la mangia

Avevamo difeso Apple prima della pubblicazione delle trimestrali, nonostante le view pessimistiche di molti analisti. I risultati pubblicati dalla società ci hanno dato ragione, soprattutto se confrontati con quelli degli altri colossi tech.

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Apple ha archiviato il trimestre con ricavi in crescita dell’8,1% a $90,15 miliardi, $1,35 miliardi sopra consensus, e Utili Per Azione a 1,29 (+4% anno/anno) rispetto al consensus fermo a $1,27.

Il numero di dispositivi attivi della Mela raggiunge il massimo storico.

Di seguito la suddivisione dei ricavi per divisione:

  • iPhone $42,6 miliardi, +9,5%
  • Pc Mac $11,5 miliardi, +25%;
  • iPad $7,2 , -13%;
  • Accessori $9,5 miliardi, +8%
  • Servizi (abbonamenti a prodotti come Apple TV +, iCloud storage, Apple Music) $19,2 miliardi, +5%.

Margini lordi a 41%, margini operativi a 28% con un miglioramento dell'1% su base annua.

Le vendite di iPhone e dei Servizi sono un po' sotto le aspettative, tuttavia nell’attuale contesto il quadro complessivo ci pare molto buono.

Apple non ha fornito una guidance e durante la conference call il management ha tentato di non creare aspettative eccessive per il trimestre in corso, storicamente il più importante per la società, non solo per gli acquisti natalizi ma anche perché tipicamente include tutti i 3 mesi con i nuovi modelli di iPhone.

Comprendiamo e condividiamo questa strategia di comunicazione nel contesto attuale dove varie aziende sono in sofferenza: quanto riportato oggi è più che sufficiente per essere nell'Olimpo delle società che stanno attraversando questa fase storicamente unica, da "eroi".

"I risultati dimostrano l'abilità di Apple di agire in modo efficace nonostante un contesto macroeconomico difficile e volatile", commenta il direttore finanziario Luca Maestri, secondo cui Apple vedrà “la crescita dei ricavi accelerare nel trimestre corrente rispetto al trimestre appena concluso". Maestri non fornisce una guidance, ma "directional thoughts" (pensieri direzionali) riguardo al business della società.

L’impatto della forza del dollaro

Maestri attribuisce un impatto negativo di circa il 10% alla forza del dollaro, definito come “un fattore che influenza i nostri risultati".

Il dollaro forte impatta tutte le grandi multinazionali Usa. Ma come mai ci sono effetti negativi significativi se vengono usati strumenti finanziari per coprire questo rischio? Gli strumenti finanziari derivati usati per le coperture non eliminano tutto il rischio dei movimenti delle valute dei mercati internazionali, soprattutto in presenza di movimenti forti e volatili. Questi strumenti di copertura hanno ovviamente anche un costo che la società deve sostenere.

Debolezza della divisione Pc

Maestri si aspetta per il trimestre in corso un declino sostanziale della divisione PC. Un calo in questa divisione è comprensibile sia per la grande debolezza del mercato globale, che probabilmente concluderà l’anno in calo del 20% rispetto all'anno scorso, sia perché l'ultimo trimestre 2021 era stato eccezionale per i Mac.

Secondo la società di ricerche di mercato IDC, fino a settembre il mercato totale dei PC ha registrato un calo del 15%, ma i Mac di Apple sono stati gli unici a registrare una crescita, arrivando a una quota di mercato del 13% a scapito di tutti gli altri produttori.

I nuovi modelli di iPad Pro

Sulla divisione iPad, sono stati lanciati di recente i nuovi modelli di iPad Pro, dotati del chip Soc M2 presentato a giugno: la CPU dell'M2 offre quasi il doppio delle prestazioni rispetto all'M1, con consumo di energia minore. Come avvenuto per i Mac dotati dei nuovi chip Soc, anche per i nuovi iPad dovremmo assistere a una spinta nelle vendite.

L'ad Tim Cook evidenzia che Apple sta entrando nella stagione delle feste "con il più potente portafoglio prodotti di sempre”.

Aumenti di prezzo per i servizi Apple

Sulla divisione servizi, prevista in declino dall’analista di Morgan Stanley, a inizio settimana Apple ha annunciato aumenti da 1 a 3 dollari al mese per tutti gli abbonamenti disponibili, da Apple Music ad Apple TV+. Si tratta del primo rialzo della divisione servizi e rientra in uno dei fattori chiave del suo successo: il forte pricing power (la capacità di alzare i prezzi senza intaccare la domanda) e la possibilità di avere prezzi premium su tutti i prodotti. Ad esempio, i nuovi iPhone 14 partono da un prezzo di $799, ma i modelli più richiesti sono gli iPhone 14 Pro da oltre $1000. In questo trimestre probabilmente è stato venduto lo stesso numero di unità (o forse meno), ma con prezzo medio più elevato, facendo registrare una crescita del fatturato di quasi il 10%.

Da non dimenticare poi i dispositivi di realtà aumentata e virtuale, e soprattutto l’uscita dell’Apple Car nel 2025 con Apple CarPlay già presente in varie auto.

Uscire dalla crisi più forti di prima

In Cina Apple è arrivata a fatturare $15,5 miliardi, +6,5% anno/ anno, in crescita rispetto al trimestre precedente ($14,6 miliardi). Apple continua quindi a guadagnare significative quote di mercato: in un contesto in cui il mercato complessivo degli smartphone archivia una decrescita annuale a doppia cifra, solo gli iPhone registrano in crescita. Ad esempio il leader di mercato Samsung ha registrato un calo dell’8%, i cinesi Oppo e Vivo circa -20%.

In conclusione, riteniamo che Apple uscirà da questa crisi più forte e meglio posizionata di prima. Nei prossimi giorni ci concentreremo sull'ultima trovata della società, il business bancario e assicurativo.

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