Asia ancora in calo, Wall Street da record. I future europei promettono una seduta debole


I dati macro Usa sotto le attese calmano le tentazioni di tapering della Fed e il mercato americano registra nuovi massimi.

Brutte notizie sul fronte della variante Delta, secondo uno studio Usa, sarebbe più contagiosa e letale del previsto, mentre i vaccinati non offrirebbero una valida barriera alla sua diffusione.


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Seduta attesa debole

I future europei in calo promettono di seguire l’andamento negativo delle Borse asiatiche nel peggior mese dallo scoppio della pandemia. Non è solo la variante Delta a preoccupare i mercati, i maggiori danni alle azioni arrivano da Pechino con la sua politica restrittiva contro le big tech.

Le borse dell'Asia-Pacifico si muovono prevalentemente in calo stamattina e si avviano a chiudere il peggior mese dallo scoppio della pandemia. Il Csi 300 cinese da inizio mese ha perso l’8,3%, Hong Kong il 10,9%, l'indice MSCI ASia-Pacific ex Japan ha accumulato una perdita mensile superiore al 6% peggio era accaduto solo nel marzo 2020 quando però erano stati tutti i mercati mondiali a registrare pesanti cali.

Ieri le rassicurazioni di Pechino sembravano avessero segnato un cambio di rotta, ma l’entusiasmo si è già spento con stamattina l'Hang Seng di Hong Kong in calo del 2,3%, Il Csi 300 cinese l’1,3% e il Nikkei a Tokio si avvia a chiudere in calo dell’1,7%. Non aiutano i dati sul fronte contagi con il Giappone è pronto a espandere lo stato di emergenza coronavirus a Tokyo nelle aree limitrofe e nella città occidentale di Osaka sulla scia di un’impennata record di infezioni, registrata mentre la capitale ospita le Olimpiadi.

Segnaliamo una notizia che è passata in sordina ma rischia di cambiare significativamente i rapporti tra il capitalismo occidentale e quello cinese. Lo stato svedese starebbe pensando di aiutare Volvo a lanciare un’Opa sulle sue azioni detenute dalla cinese Geely per riprendersi il controllo della società. In passato abbiamo visto molto spesso aziende cinese, controllate dallo Stato, fare acquisti all’estero, stavolta abbiamo un primo passo nella direzione opposta. Chissà come la prenderà Pechino.

Ieri a Wall Street si è celebrato, invece, un altro nuovo record storico per S&P500 +0,45% e Dow Jones +0,42% hanno toccato il nuovo massimo storico. Nasdaq piatto.

I mercati hanno letto il dato di un Pil in crescita nel secondo trimestre del 6,5% sotto all’8,5% ma sopra i livelli pre covid come un'attenuante alle tentazioni di tapering da parte della Fed. Il dato sommato a richieste di disoccupazione settimanali in calo meno del previsto e un’inattesa flessione delle vendite di case per la prima volta in quattro mesi disegna un quadro macro Usa un po’ meno ottimista.

Brutte notizie arrivano sul fronte della variante Delta. Secondo un rapporto interno americano redatto dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), la variante è molto più contagiosa, ha maggiori probabilità di superare le protezioni sviluppate dai vaccini e può causare malattie più gravi rispetto a tutte le altre varianti conosciute del Covid-19. La variante Delta - evidenziano le autorità sanitarie americane - è più trasmissibile dei virus che causano Mers, Sars, Ebola, il comune raffreddore, l’influenza stagionale e il vaiolo, ed è contagiosa come la varicella. Inoltre gli ultimi dati a disposizione dimostrano come le persone immunizzate possono trasmetterla al pari delle persone non vaccinate. Il prossimo passo della strategia per contrastarla, secondo i Cdc, è che il governo «riconosca che la guerra è cambiata».


Nell’after hours ha deluso Amazon che ha perso il 5%. I profitti del corrono, ma il fatturato frena

I profitti del colosso di e-commerce e Internet corrono sopra le attese ma il fatturato delude. Amazon ha archiviato il trimestre con utili netti a 15,12 dollari per azione contro 12,28 dollari stimati dagli analisti. Il giro d'affari di 113,1 miliardi ha rappresentato il terzo trimestre consecutivo di vendite superiori ai cento miliardi. Ma è aumentato del 27%, contro il 41% messo a segno nello stesso periodo dell'anno scorso, ed è rimasto al di sotto dei 115,4 miliardi anticipati. Le attività di e-commerce hanno frenato nonostante il Prime day, la giornata delle promozioni di e-commerce, sia stato anticipato quest'anno al secondo dal terzo trimestre. Ancor più, le previsioni per il trimestre in corso si sono fermate tra 106 e 112 miliardi, un aumento del 10-16% dall'anno scorso e inferiore ai circa 119 miliardi pronosticati finora dagli analisti. I profitti operativi previsti per il terzo trimestre hanno deluso per incertezza, compresi tra i 2,5 e i 6 miliardi.

Robinhood dopo aver dimezzato il prezzo di emissione dell’Ipo, viene accolto in Borsa con un sonoro -8,3%.


Oil in calo dello 0,8% con il Brent a 75,53 dollari dopo il +1,7% di ieri.

Euro dollaro poco mosso a 1,187, dopo quattro cali consecutivi.

L'Oro a 1.827 dollari, dopo il +1,4% di ieri.

Notizie price sensitive

UNICREDIT-MPS

Passo avanti di Unicredit pronta a chiedere la mano di Mps.

UniCredit ha raggiunto un accordo per avviare colloqui in esclusiva con il Tesoro volti a verificare la fattibilità di una potenziale operazione su Mps sulla base di alcuni presupposti già concordati con il maggiore azionista dell'istituto senese.

L'eventuale operazione riguarda le attività commerciali di Mps, attraverso la definizione di un perimetro selezionato dell'istituto e la definizione di adeguate misure di mitigazione del rischio.

La dote pubblica che Orcel negozia con il Tesoro sarebbe superiore ai 6 miliardi spuntati nel 2020 dal management precedente, scrive la Repubblica, secondo cui dal perimetro dell'accordo sarebbe esclusa la direzione generale di Siena.

Il Messaggero dice anche che la parte di rete commerciale del Monte che Unicredit non vuole rilevare comprende 10-20 filiali del nord-est e buona parte del sud, che andrebbe a Mcc.

La banca ha battuto le attese del mercato con i conti annunciati stamani sul secondo trimestre, chiuso con un utile netto contabile di 1,03 miliardi, e ha confermato per l'intero 2021 una guidance di oltre 3 miliardi.

Commento

Crediamo che con il Tesoro di mezzo e le rassicurazioni scritte nel comunicato di Unicredit, per un impatto a livello di ratio di solidità patrimoniali pari a zero e con un “significativo aumento dell’utile per azione” la fusione ha buone chance di andare in porto ottenendo il placet degli azionisti e del mercato.

Dopo la forte crescita di Intesa SanPaolo, Unicredit non poteva restare alla finestra e con gli attori in campo e Draghi insieme la Bce della Lagarde dietro alle quinte, che premono per un sistema bancario europeo più consolidato e in grado di competere con i big Usa, questo sia solo un primo passo per lo scoppio di un M&A che a livello nazionale si espanderà in tutta Europa.

Ci aspettiamo una buona reazione per entrambi i titoli.

UniCredit oggi ha chiuso una trimestrale sopra le attese con un utile netto di 1,03 miliardi di euro meglio dei 736 milioni previsti dal consensus confermando l’obiettivo per fine anno dei 3 miliardi. Ricavi a 4,4 miliardi, meglio delle stime del consensus di 4,25 miliardi, in calo del 6,1% rispetto al primo trimestre ma in rialzo del 5,5% su base annua.


BANCO BPM

Secondo la Stampa il prossimo passo dell'a.d. di Unicredit, Andrea Orcel sarà l'acquisizione di Banco BPM "un progetto che sarebbe già pronto nel cassetto ma che - se si concretizzerà - non vedrà la luce prima del 2022" e sarà amichevole.

Commento

Orcel è stato chiamato per questo dare un forte impulso all'M&A del gruppo e lo farà. L’operazione ha un elevato senso industriale e noi crediamo che abbia buone chance di essere portata a termine.

ENI

l Consiglio di Amministrazione di Eni, riunitosi ieri sotto la presidenza di Lucia Calvosa, ha approvato i risultati consolidati del secondo trimestre e del primo semestre 2021 (non sottoposti a revisione contabile). Claudio Descalzi, AD di Eni, ha commentato:

'Nel secondo trimestre del 2021, Eni ha conseguito risultati eccellenti superando il consensus di mercato di tutti i business e confermando il progressivo trend di recupero già in atto da tre trimestri. In un contesto economico più favorevole e uno scenario energetico con fondamentali migliorati, il Gruppo ha registrato €2 miliardi di EBIT e €0,93 miliardi di utile netto, con un incremento di +€1,6 miliardi rispetto al secondo trimestre 2020.

Il risultato è stato trainato dalla robusta performance di E&P che ha conseguito un EBIT di €1,84 miliardi, in aumento di +€2,6 miliardi rispetto allo scorso anno. Solido l'andamento di Eni gas e luce & Rinnovabili con un EBIT di €70 milioni, in crescita di circa €50 milioni rispetto al secondo trimestre 2020 grazie alla espansione della base clienti e dei nuovi servizi a valore aggiunto. Nelle rinnovabili abbiamo ampiamente superato il nostro target al 2021 raggiungendo i 2 GW di potenza installata e in costruzione. La Chimica ha conseguito i migliori risultati di sempre, con un EBIT di circa €200 milioni in crescita di +€270 milioni.

La performance del business e la selettività negli investimenti ci hanno consentito di generare nel primo semestre 2021 un rilevante free cash flow di €1,82 miliardi dopo il finanziamento degli investimenti organici.

I risultati finora conseguiti, i progressi nell'implementazione della nostra strategia e le previsioni sulla gestione ci consentono, allo scenario di riferimento Brent di 65 $/bbl, di riportare il dividendo 2021 al livello pre-COVID di €0,86 per azione, ed avviare un programma di buy-back da €400 milioni per i prossimi sei mesi. Come annunciato al mercato, il 50% del dividendo sarà distribuito a settembre.'

Commento

Risultati sicuramente sopra le stime, rimane ila revisione di multipli assegnati al settore, con il mercato disposto a valutare le società del comparto petrolifero a multipli inferiori risetto al passato.

SAIPEM

Chiude il semestre con un Ebitda adjusted negativo per 266 milioni di euro.

Commento

Non riportiamo tutti i dati della trimestrale che ha deluso il mercato. Ci aspettiamo il titolo debole.

ENEL

Ha mantenuto invariata la guidance per l'esercizio, in seguito a un aumento degli investimenti del 16,3% nel primo semestre per spingere la crescita dei principali business di energia rinnovabile e delle reti di distribuzione.

Potrebbe prendere in considerazione un listing delle attività in Brazile.

Commento

Dati non stupefacenti, ma noi rimaniamo ottimisti su un titolo che sta crescendo molto bene sotto molti profili, Esg in primis, e con un flusso di dividendi davvero interessante in un mondo a tassi ancora molto bassi.

LEONARDO

Chiude il semestre con un risultato netto ordinario di 177 milioni, in crescita del 195% sullo stesso periodo del 2020 su ricavi per 6,3 miliardi, +7,9% su base annua, e conferma la guidance per il 2021.

Commento

Trimestrale buona.

FINCANTIERI

Torna in utile per 7 milioni nei primi sei mesi dell'anno dal risultato negativo per 137 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno scorso dopo aver scontato oneri per amianto e per Covid-19 per un totale di 51 milioni.

WEBUILD

Nel primo semestre ha registrato una perdita di 59,4 milioni da un rosso di 83,5 di un anno fa e vede nel 2021 ricavi a 6,5 - 7,2 miliardi, un Ebitda margin di circa l'8% e un indebitamento finanziario netto di 0,5-0,3 miliardi

In un'intervista al Corriere l'AD Pietro Salini ha detto che già quest'anno i ricavi generati dal mercato italiano supereranno il 30% del totale del fatturato e si manterranno su questi livelli nell'arco del piano di spesa predisposto dal governo con il Pnrr. Salini candida inoltre Webuild a fare da capo filiera per declinare un progetto di sistema sul fronte degli interventi di manutenzione delle infrastrutture.

Commento

Il gruppo sta facendo molto bene sotto il profilo dell’acquisizione di nuove ordine, dato che non si vede ancora nei numeri di bilancio ma che ci fa essere ottimisti sulla società, soprattutto in vista dei piani infrastrutturali che dall’ America all’Europa verranno approvati dai governi per stimolare la crescita economica.

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