Azioni Banco Bpm in netto calo dopo lo stop dell’Ops di UniCredit

Azioni Banco Bpm in netto calo dopo lo stop dell’Ops di UniCredit

Secondo Piazza Gae Aulenti, la clausola decisa dal governo le avrebbe impedito di dialogare con gli azionisti di Bpm nel modo in cui un normale processo di offerta avrebbe consentito.

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Azioni Banco Bpm in rosso

Apertura negativa per Banco Bpm a Piazza Affari dopo che ieri UniCredit ha annunciato di rinunciare all’Offerta Pubblica di Scambio lanciata nei mesi scorsi sull’istituto guidato da Giuseppe Castagna.

Il titolo della banca arriva a cedere il 4% nei primi minuti di scambi, scendendo fino a 9,822 euro, in controtendenza rispetto all’andamento del FTSE MIB (+1%) e dei mercati europei di questa mattina, favoriti dall’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Giappone.

Le azioni Banco Bpm ora riducono al 28% i suoi guadagni ottenuti in questo 2025 mentre negli ultimi 12 mesi la crescita supera il 50%.

Il ritiro dell’Ops

Annunciando ieri il ritiro dell’offerta per Banco Bpm, il cda di UniCredit spiegava che “la condizione relativa all’autorizzazione golden power non è soddisfatta” e la clausola decisa dal governo avrebbe “impedito a UniCredit di dialogare con gli azionisti di Bpm nel modo in cui un normale processo di offerta avrebbe consentito”.

Pertanto, prosegue l’istituto, “i vertici di Bpm hanno dunque privato i propri azionisti del dialogo che normalmente avviene durante un periodo di offerta per comprendere il valore creato dalla combinazione e determinare le condizioni che sarebbero state accettabili per andare avanti”.

"La mia responsabilità principale è di agire nel migliore interesse di UniCredit e dei nostri azionisti” e “la continua incertezza sull'applicazione delle prescrizioni del golden power non giova a nessuno dei due. Abbiamo quindi deciso di ritirare la nostra offerta”, spiegava Orcel nella nota.

“La strategia di UniCredit è eccellente e la sua esecuzione è sempre stata il centro della nostra attenzione. I risultati lo testimoniano. Per questo continueremo a perseguire la nostra trasformazione con la stessa energia e determinazione che ci hanno aiutato a battere i record, a consolidare la posizione di leader nel settore e - cosa più importante - a operare come partner bancario affidabile per i nostri clienti e le loro comunità", concludeva il manager.

La view di WebSim Intermonte

La decisione comunicata ieri da UniCredit “è essenzialmente legata alle incertezze relative alle condizioni poste dal golden power”, secondo gli analisti di Websim Intermonte.

“Ricordiamo che il calcolo del nostro target price su Banco Bpm (12 euro) include una porzione delle sinergie che, a nostro avviso, avrebbe dovuto esser riconosciuta agli azionisti di Banco Bpm da UniCredit (1 euro per azione)”, proseguono dalla sim, sottolineando che “l’importo è calcolato attribuendo il 50% del NPV delle sinergie stimate da UniCredit, al netto dei costi di integrazione, agli azionisti di Banco Bpm, pesato al 50% (nostra assunzione di probabilità che il deal andasse in porto)”.

WebSim resta in attesa di “maggiori chiarimenti sulla decisione presa da UniCredit che potrebbe arrivare nel corso della presentazione di oggi dei risultati, mentre Banco Bpm pubblicherà i risultati il prossimo 5 agosto”.

Le azioni Banco Bpm trattano “a 1,28/1,25/1,21 volte il suo TE per il 2025/26/27, con un ROTE >16% ed offrono un dividend yield del 10% circa, uno dei più alti tra le banche commerciali del nostro coverage”, concludono da Intermonte.

Prossimi scenari

A questo punto, “Niente è mai chiuso”, affermava oggi Orcel ai microfoni di Class Cnbc, spiegando che l’istituto valuterà tutto e guarderà a tutto, “ma direi che la situazione dovrebbe cambiare molto sostanzialmente, affinché noi facessimo qualcosa di diverso".

Ora Banco Bpm è “tornata libera”, in quanto con il ritiro dell’Ops da oggi decade la passivity rule che aveva impedito al cda operazioni straordinarie e quindi ridotto al minimo le possibilità di difendersi dall’assalto di UniCredit.

Fonti de Il Corriere della Sera spiegano che tra i corridoi di Bpm c’è sollievo, anche se è ancora presto per festeggiare, in quanto l’imprevedibilità a cui ha abituato Andrea Orcel fa consigliare a molti di non abbassare la guardia.

Per questo motivo è possibile che venga convocato nei prossimi giorni un cda straordinario del Banco per fare il punto sulla situazione e provare a guardare al futuro. Perché se è vero che l'istituto condotto da Giuseppe Castagna ha fatto dell'esistenza stand-alone un punto d'onore, non si possono ignorare i segnali che arrivano tutto intorno. Come la richiesta alla Banca centrale europea del primo socio Crédit Agricole di salire oltre il 20%, mossa che, secondo molti, nasconderebbe una partecipazione sotto soglia d'Opa tramite strumenti finanziari.

Se un’eventuale salita nel capitale di Bpm da parte dei francesi appare di difficile realizzazione, indiscrezioni di mercato parlano di un dialogo tra Castagna e Crédit Agricole, data “in fermento”, che potrebbe portare a qualche mossa inaspettata.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: BAMI.MI
Isin: IT0005218380
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