Azioni Erg in crollo: delude la guidance 2025

La società attiva nel settore dell’energia pulita da fonti rinnovabili ha comunicato dei target per quest’anno inferiori alle stime degli analisti e a Piazza Affari il titolo apre in netto calo.

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Delude la guidance di Erg

I target 2025 di Erg “sono del 5% inferiori alle nostre stime (in linea con il consenso)". Queste le parole con cui gli analisti di Banca Akros definiscono le previsioni diffuse oggi dalla società, mantenendo la raccomandazione a neutral, con prezzo obiettivo a 28 euro sul titolo dell’operatore di energia pulita da fonti rinnovabili.

La delusione per la guidance diffusa ieri sera a mercato chiuso si manifesta anche a Piazza Affari, dove le azioni Erg cedono il 4% nella prima ora di contrattazioni, scendendo così a 16,84 euro.

Nell’aggiornamento del Piano Industriale e del Piano ESG per il 2025-2026 il gruppo ha comunicato di attendersi per il 2025 un Ebitda compreso tra i 540 e i 600 milioni di euro, investimenti tra 190 e 240 milioni e un indebitamento netto tra 1.850 e 1.950 milioni.

A livello di gruppo si stima un margine operativo lordo nell’intervallo compreso tra 540 e 600 milioni, in aumento rispetto al risultato 2024 (535 milioni).

In calo gli investimenti previsti, ora attesi in un range compreso tra 190 e 240 milioni dai 553 milioni dl 2024, includendo principalmente la recente acquisizione in UK, la costruzione dei parchi previsti in esercizio tra il 2025 e il 2026. Minori anche gli investimenti totali: -20% e pari a circa 1 miliardo per il periodo 2024-2026, con un Ebitda a 600 milioni di euro al 2026.

Ulteriori indicazioni potrebbero arrivare oggi a partire dalle ore 14:30 quando si terrà la conference call di presentazione dei risultati 2024 e sull’aggiornamento della strategia di Erg, a cui parteciperanno l’amministratore delegato Paolo Merli, il CFO Michele Pedemonte e il Chief ESG, IR & Communication Officer Emanuela Delucchi.

Indicazioni deboli secondo EQUITA

"Le indicazioni per Erg sono a nostro avviso deboli, con numeri 2024 e guidance 2025-2026 inferiori alle attese e ai precedenti target di piano", commentano gli analisti di EQUITA (rating hold, prezzo obiettivo a 27 euro), che ritengono possibile una revisione al ribasso delle loro stime di Ebitda e di quelle del consenso.

Erg "rimane tra le migliori renewables companies in termini di qualità degli asset, del management e in termini di valutazione” proseguono dalla sim, avvisando però di ritenere “che le incertezze di breve termine e l'approccio value contro growth possano pesare ancora sulle valutazioni, soprattutto rispetto alle altre società del segmento utility (Enel, A2A, Iren, Acea, Hera), che trattano a multipli simili su P/E ed Ev/Ebitda, ma con minore indebitamento, dividend yield più elevato e una maggiore esposizione a business regolati (a parità di crescita operativa attesa)".

I numeri del 2024

Lo scorso anno il gruppo ha realizzato ricavi adjusted per 738 milioni, in lieve diminuzione rispetto al 2023 quando erano stati 741 milioni. Il risultato operativo netto adjusted è calato a 271 milioni dai 312 milioni del 2023.

Il risultato netto di Gruppo adjusted è pari a 175 milioni, in flessione rispetto al 2023 (226 milioni), e riflette “maggiori oneri finanziari (+14 milioni) principalmente per l'effetto legato all'accounting delle Tax Equity Partnership del portafoglio USA e minori imposte per 4 milioni”, sottolinea la società nella nota. in aumento l’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16: 1.793 milioni, +348 milioni rispetto al 31 dicembre 2023 (1.445 milioni).

“I risultati del 2024 e, in particolare, dell’ultimo trimestre, hanno risentito di una ventosità ampiamente inferiore allo scorso anno e alle medie storiche del periodo”, sottolinea Paolo Merli, amministratore delegato di Erg, evidenziando che “tale fenomeno a livello di margine operativo è stato interamente compensato dal contributo della nuova capacità installata, cresciuta di circa 580 MW, di cui oltre 300 MW negli Stati Uniti”.

“Nell’aggiornare il Piano 2024-2026 abbiamo rafforzato l’approccio selettivo ‘Value over Volume’, già introdotto lo scorso anno, riducendo gli investimenti per i prossimi due anni e concentrandoci sugli asset attualmente in costruzione, sviluppo organico e Repowering. Nonostante i minori investimenti continuiamo a prevedere un Ebitda di oltre 600 milioni di euro nel 2026 e confermiamo il dividendo annuale a 1 euro per azione, mantenendo la flessibilità di migliorare la remunerazione agli azionisti con ulteriori buy-back”, concludeva il manager.

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