Banche ancora protagoniste dopo il rialzo dei tassi BCE

Banche ancora protagoniste dopo il rialzo dei tassi BCE

La maxi stretta monetaria sta sostenendo i titoli del settore bancario e gli analisti prevedono nuovi rialzi dei tassi nel corso delle prossime riunioni dell’istituto centrale alla luce degli alti livelli di inflazione e delle parole pronunciate ieri dalla presidente Lagarde.

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Acquisti sulle banche

Piovono ancora acquisti sui titoli bancari di Piazza Affari dopo le chiusure positive di ieri arrivate a seguito della decisione della Banca centrale europea di alzare i tassi di interesse di 75 punti base.

Con l’indice di settore che raddoppia (2,60%) la crescita del Ftse Mib (+1,30%) dopo un’ora di contrattazioni, luci accese su Monte dei Paschi di Siena con un +4%, seguita da Fineco (+3,80%), Intesa Sanpaolo (+3,60%), Bper Banca (+3%), Unicredit (+2,30%) Banco BPM (+2,10%) e Mediobanca (+2%).

I rally di oggi arrivano dopo gli acquisti della seduta di ieri, quando il Ftse Italia Banche chiudeva a +3,6% (Ftse Mib +0,6%), sostenuto proprio dalle decisioni della BCE.

Le previsioni

Oltre all’aumento dei tassi, ieri la BCE rivedeva al rialzo le sue proiezioni sull’inflazione, 8,1% nel 2022, al 5,5% nel 2023 e al 2,3% nel 2024, mentre le stime sulla crescita sono state abbassate al 3,1% nel 2022, allo 0,9% nel 2023 e all' 1,9% nel 2024.

Inoltre, l’istituto centrale avvisava dell’esigenza di futuri rialzi dei tassi sulla base dei dati economici. “La curva dell'euribor a tre mesi indica a fine 2023 un dato in area 2,4%, suggerendo quindi ulteriori rialzi per oltre 160 punti base”, notano gli analisti di Equita Sim.

A questo, dalla Federal Reserve Jerome Powell affermava ieri che l’istituto centrale deve agire in maniera diretta contro l’inflazione e ha messo nuovamente in guardia contro un allentamento prematuro della politica monetaria.

Nuovo rialzo?

Se la stretta monetaria di ieri è “inevitabile e corretta” secondo quanto dichiarato oggi dal responsabile delle politiche della BCE, Peter Kazimir, visto il dato sull’inflazione ancora “inaccettabilmente alto”, la priorità dell’istituto europeo resta quella di “concentrarsi sulla normalizzazione della politica monetaria”.

Anche da Deutsche Bank si attendono un altro aumento dei tassi di interesse delle stesse dimensioni di ieri.

“È probabile che a ottobre ci sarà un'altra decisione ravvicinata e abbiamo spostato la nostra visione prevedendo un altro rialzo di 75 pb (in precedenza: 50 pb)”, scrivono gli analisti dell’istituto tedesco in una nota.

Visto che la presidente Christine Lagarde, ha definito i livelli dei tassi “molto lontani” dai livelli appropriati per riportare l'inflazione all'obiettivo in modo tempestivo, i rialzi dovrebbero essere previsti nelle “prossime riunioni”.

“Questo sottolinea l'insensibilità della BCE nei confronti dei venti contrari alla crescita e la focalizzazione laser sulla riduzione dell'inflazione”, sottolineano da Deutsche Bank.

Banche alla lente degli analisti

In questo contesto, “l'ingresso in uno scenario di tassi positivi e in progressivo rialzo costituisce chiaramente un elemento di supporto per la redditività del settore bancario, oltre ad ampliare il buffer di sicurezza per affrontare un potenzialmente severo deterioramento macro”, scrivono da Equita Sim nel daily.

Dalla sim, inoltre, ricordano come la BCE “ieri abbia annunciato un rialzo di 75 punti base dei tassi di riferimento, in linea con le attese di mercato: la decisione si basa sulle valutazioni in merito al rischio di inflazione, al fine di assicurare un ritorno al livello target del 2%”.

Di stretta più aggressiva “positiva” per “il margine di interesse delle banche italiane”, parlano da Banca Akros.

“Anche la sospensione del sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve in eccesso avrà effetti positivi”, aggiungono, “grazie ai tassi sui depositi superiori a quelli delle Tltro”.

Tuttavia, il rovescio della medaglia evidenziato da Banca Akros è rappresentato dal “significativo rallentamento della crescita economica e una possibile recessione”, che “si prevede porteranno a un deterioramento della qualità degli asset e a maggiori rettifiche su crediti”.

Intesa Sanpaolo sceglie Banco BPM

“Le banche italiane sono positivamente sensibili all’aumento dei tassi di interesse e quindi beneficeranno dell’incremento da 75 punti base di ieri da parte della BCE e dei futuri aumenti” prevedono gli analisti di Intesa Sanpaolo.

Tra le banche italiane, dalla banca torinese sottolineano come Banco Bpm abbia “la maggior sensibilità ai tassi di interesse tra le banche su cui abbiamo copertura” e questo “sostiene la nostra visione positiva sull’azione”.

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