Banco Bpm, avanti su Anima anche senza Danish Compromise

Banco Bpm, avanti su Anima anche senza Danish Compromise

L’istituto guidato da Giuseppe Castagna ribadisce la “forte valenza strategica” dell’acquisizione dell’asset management e conferma i target previsti al 2027.

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Banco Bpm non si ferma

Banco Bpm non si arrende e decide di procedere con l’operazione su Anima Holding. La decisione è stata presa dagli organi sociali della banca nonostante lo stop della Banca centrale europea alle agevolazioni contabili che sarebbero state apportate dalla disciplina del Danish Compromise nel caso di integrazione tra le due società.

La banca aveva chiesto lo scorso 26 marzo di chiarire le motivazioni sottostanti la posizione espressa dall'Autorità in merito alla non applicabilità del DC, in quanto, a suo avviso, il trattamento prudenziale dalla stessa indicato in tale comunicazione non risulterebbe coerente con i principi fondamentali sottesi alla disciplina in materia di deduzioni contenuta nel CRR e alle regole in materia di conglomerati finanziari.

Intanto, l'Eba ha rigettato il quesito sollevato dal Banco sull'applicabilità della Q&A all'acquisizione di Anima, ritenendo la questione troppo complessa per essere risolta tramite il processo di Q&A.

Forte valenza strategica

Nonostante l'assenza del Danish Compromise, Banco Bpm ribadisce la "forte valenza strategica dell'operazione" e l’acquisizione permetterà di "rafforzare il modello di business, favorendo una maggiore stabilità dei ricavi e una più ampia diversificazione dell'utile".

“L'integrazione di Anima, leader italiano nell'asset management, all'interno del gruppo Banco Bpm ci consentirà di completare l'articolazione delle nostre fabbriche prodotto, aggiungendo al credito al consumo, alla monetica e alla bancassicurazione il tassello fondamentale del risparmio gestito”, spiegano Massimo Tononi e Giuseppe Castagna, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato della banca.

“Questa operazione”, spiegano i manager, “amplierà in misura rilevante il contributo dei ricavi commissionali, aumentando le possibilità del nostro gruppo di generare stabilmente valore a favore dei nostri azionisti e di tutti gli stakeholder della Banca grazie alla nostra vocazione di Banca vicina al territorio, alle famiglie e alle PMI”

Confermati i target

Banco Bpm, inoltre, ha confermato i target, con un utile netto previsto in crescita da 1,5 miliardi nel 2026 a 2,15 miliardi nel 2027 con il corrispondente aumento del target di RoTE da 13,5% nel 2026 a oltre il 24% nel 2027, corrispondente a un ROE superiore al 18%. Anche la remunerazione agli azionisti subirà un incremento significativo del 50%, con un payout portato all'80% già a partire dal 2024 e oltre 6 miliardi distribuiti tra il 2024 e il 2027.

Sul fronte patrimoniale, l’istituto prevede di mantenere una solida posizione di capitale, con un Cet1 ratio minimo del 13% già a partire da giugno del 2025, senza ricorrere al Danish Compromise. Ulteriori misure, spiega la banca, potranno essere attivate in base alla percentuale finale di adesioni all'OPA e ai risultati preliminari del processo di PPA, fattori che potrebbero contribuire a mitigare gli impatti dell'acquisizione.

Con “il forte contributo di Anima, questo gruppo è ben posizionato per raggiungere il target di utile al 2027, con un patrimonio che, su tutto l'arco piano, permette di mantenere margini ampiamente superiori ai requisiti patrimoniali minimi e in linea con gli obiettivi dei peers, e con una remunerazione agli azionisti superiore a 6 miliardi nel periodo 2024/27, un livello che ci pone ai vertici di settore in Europa", concludono i manager.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: BAMI.MI
Isin: IT0005218380
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